31 dicembre 2011

Un altr'anno finisce

Sì, l'avete già vista in un'altro topic.. ricordate quale???
E' finito un'altr'anno. Tempo di bilanci? Anche sì, dai. E visto che i blog sono gli specchi del tempo (non metereologico, oWWiamente), volevo tramite BLOGGHETE fare un bilancino personale di quello che questo 2011 è stato per me (fermo restando che sono restio a parlare dei cazzi miei).
Innanzitutto ho cercato di elevarmi a livello culturale: Ho avviato la pratica delle RECENSIONI, da cui si nota come proprio quest'anno sia esplosa la mia passione per PHILIP K. DICK (ho altro materiale, tra l'altro, da proporre...).
Tale elevamento culturale è conseguenza del fatto che ho iniziato a scrivere:  le TALES TO ASTONISH, che spero facciano da preludio a qualcosa di più "tosto". Successivamente, vedo che ho seguito gli eventi del mondo: il tema ecologico mi è sempre stato caro, e da qui l'approfondimento sul FOTOVOLTAICO. Siccome "fatti non fummo per viver come bruti" (o qualcosa di simile), ho messo un po' di CULTURA (vabbè... ironicamente parlando), di INFORMAZIONE, ho provato a fare EDUCAZIONE CIVICA, e analizzato aspetti di COSTUME internettiano. Con un occhio al GOSSIP e alla CRONACA ROSA.
Quindi perdonerete un po' di donnine più o meno nude, nella rubrica FRONTE & RETRO (la fu "fagiana del mese", visto che la mensilità era un'utopia... del resto non è che uno può passare la vita a... capito? :-P).
Rimangono infine le mie passioni: la musica, con la riscoperta di un vecchio mito: DANIELE SILVESTRI, e l'uscita del primo album dal vivo dei Def Leppard: MIRRORBALL
Non poteva mancare lo sport: (la grande forza del) MILAN Campione d'Italia e un occhio agli eventi del mondo del NUOTO (cui ho dato minore attenzione, perché questo lo pratico, mentre invece il calcio purtroppo posso solo guardarlo...).
In più qualche post qua e là di "varia", ma niente di che.
In totale (con questo) 75 post (mese di maggior "produzione": maggio con 10, quello minore gennaio con 3) che fa raggiungere al blog il totale di 347 (a partire da marzo 2006... cazzo, non ho festeggiato i 5 anni... pazienza!).
Giudicate voi se fa schifo o no, se sono superficiale o meno.

25 dicembre 2011

Buon Natale!!!!

Tra un po' scopriremo che Babbo Natale è un robot costruito dalla Coca Cola per aumentare le vendite...

Oggi sarò pigro e inserirò solo dei link con degli stralci presi dai medesimi. Non starò a ripetere cose già dette (e linkate) altrove.
ma tutti siamo scaldati dallo stesso Sole, che dopo il freddissimo Solstizio d’Inverno ora ricomincia timidamente a riallungare le giornate. Né Aureliano volle inventarsi una Festa di sana pianta, ma lungamente studiò il problema coi suoi collaboratori, scoprendo che la festa della Rinascita del Sole è la più universale; anche se alcuni lo chiamano Mitra, altri Elagabal, altri Helios: in fin dei conti è sempre lo stesso per tutti, e tutti ugualmente ci riscalda. Solo i cristiani, nella loro superstizione, sono convinti di non adorarlo. Ho appreso da un mio servo, che partecipa alle loro riunioni, che pure loro mangiano gli stessi dolci impastati con frutta candita e miele: ma non per festeggiare il Sole a cui devono la frutta e i fiori, bensì la nascita del loro Dio, o profeta (essi non hanno chiara la distinzione tra i termini), Gesù Cristo
Del resto mi conosci, io di religione mi sono sempre interessato quanto bastava per portare le fanciulle alle orge. Però, boia d’un Thor, non toccatemi Odino! Te lo ricordi, Kwenghjil, quando eravamo bambini e la mamma ci diceva di mettere fuori gli stivali pieni di carote per il cavallo a otto zampe del dio Odino? Era due giorni dopo il solstizio d’inverno, come oggi. Nella notte lunghissima il dio con la barba bianca portava gli eroi caduti a una battuta di caccia. E quando si fermava alla nostra stalla, dovevamo essere a letto e non fiatare, se volevamo che ci riempisse gli stivali di nocciole al miele e altre leccornie. E adesso mi spieghi, Kwenghjil? Se mi converto al cristianesimo, cosa ci racconto al mio nipotino? Ha il diritto di credere in Odino anche lui, o no? Ieri sera l’ho preso davanti al fuoco e ho attaccato con la storia del dio che cavalca nella notte. Si è messo a piangere come un puledrino! Ben ti sta, mi ha detto mia moglie. Basta con queste storie di Dei barbari a cavallo, mi dice, sei vecchio, aggiornati! Se non fossi il vecchione che sono l’avrei impalata lì dov’era! E invece l’ho lasciata fare: ha preso in braccio il marmocchio e (non credevo alle mie orecchie) ha completato il racconto spiegando che Odino era un dio cattivo e feroce, che abitava nei boschi, ma poi ha incontrato un tale San Nikolao, Santa Nicola, non so, che ha convertito pure lui, e da allora è buono e porta i dolci dal camino!
Proprio in quel momento dal bagno salta fuori Giampiero, e alza le spalle: Papà, dice, veramente Babbo Natale viene dalla Turchia. Ma che Turchia e Turchia, dico io, chi te le racconta queste cose? La prof di religione, dice lui. Ci ha spiegato che Babbo Natale è San Nicola, e San Nicola è nato in una città che adesso è in Turchia. Ah, sì? Vorrà dire che l’anno prossimo ti esentiamo dalla materia, visto che la tua prof non sa nemmeno che San Nicola sta a Bari! E vai!, ha detto lui. Che stronzetto ho messo al mondo. Alla fine se lo sono sbafato, il panettone. Glie n’è fregato assai, di sapere perché lo mangiano. Che mondo. Che mondo. Speriamo soltanto che torni in fretta un po’ di sole”.



Il primo gruppo di ipotesi spiega la data del 25 dicembre come "interna" al Cristianesimo, senza apporti da altre religioni, derivante da ipotesi cristiane sulla data di nascita di Gesù. Il sorgere del sole e la luce sono simboli usati nel Cristianesimo e nella Bibbia. Per esempio nel vangelo di Luca, Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, descrive la futura nascita di Cristo, con queste parole: "verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge". Il Natale, nel periodo dell'anno in cui il giorno comincia a allungarsi, potrebbe essere legato a questo simbolismo.[senza fonte]


Il secondo gruppo di ipotesi spiega la data del 25 dicembre come "esterna" al Cristianesimo, come un tentativo di assorbimento di culti precedenti al Cristianesimo con la sovrapposizione di festività cristiane a feste di altre religioni antiche. La festa si sovrappone approssimativamente alle celebrazioni per il solstizio d'inverno (tipiche del nord Europa) e alle feste dei saturnali romani (dal 17 al 23 dicembre). Già nel calendario romano il termine Natalis veniva infatti impiegato per molte festività, come il Natalis Romae (21 aprile) che commemorava la nascita dell'Urbe, e il Dies Natalis Solis Invicti, la festa dedicata alla nascita del Sole (Mitra), introdotta a Roma da Eliogabalo (imperatore dal 218 al 222) e ufficializzato per la prima volta da Aureliano nel 273 d.C., e poi spostata al 25 dicembre. Ancora durante il regno di Licinio (imperatore dal 308 al 324 d.C.) il culto al dio solare veniva comunque celebrato il 19 dicembre, e non il 25[4]. Alla luce delle fonti, si ipotizza in particolare che i cristiani avrebbero "ribattezzato" la festa pagana del Sole Invitto come "Festa della nascita di Cristo", spostando la data dal 21 al 25 dicembre, per soppiantare quella pagana, largamente diffusa tra la popolazione. [5] Secondo però i recenti studi di Thomas Talley l'ipotesi che la festa liturgica del Natale sia sorta per sostituire la festa pagana viene ridimensionata a favore di una possibile origine autonoma avvenuta all'interno delle comunità cristiane dell'Africa donatista, forse tra il 243 e il 311.[senza fonte ]


Alla fine della fiera, pro o contro, credenti o no, il Natale lo festeggiano tutti lo stesso, in un modo o nell'altro. Allora perché stare a farsi tutte 'ste menate tra festa del sole o mitra o cazzabubbola?

24 dicembre 2011

Spirito Natalizio IV - Rosie Jones

Una sorta di censura mal riuscita. Non ce ne rammarichiamo di certo.


Volevo usare quest'immagine per il post natalizio definitivo, ma parlare di religione con tette di fuori non mi pare il caso. Ma visto che le tette fanno aumentare gli ascolti (e le visualizzazioni... dite che più volte lo scrivo più volte vengo visualizzato) allora non potevo tirarmi indietro da postare quest'immagine. Che poi la Rosie è proprio fagiana, quindi.... Buon Natale

23 dicembre 2011

spirito natalizio III - Snoop Dogg - Santa Claus is going straight to the ghetto

Mai stato un fan di rap/hiphop/R'n'b, però riconosco quando una canzone è una GRAN BELLA CANZONE e soprattutto ha un giusto messaggio.
A Natale mica tutti se la passano bene. Purtroppo.




() = santa voice[ ] = squeaky kid voice

Intro: bad a$$Is that the black santa claus? (ho ho ho! merry christmas!)I want a super nintendo ... yeah, sega genesis, yeah, Street fighter 2, all these games...[mommy! is that the black santa claus? That is the black santa claus! mommee! mommee! mommee!]

Verse 1: dat nigga daz
It's 12.30 am, christmas eveI'm out with the gangstas and thievesCelebratin', postin' up with eggnog [head up up] in my cup[put rudolph and moses] lil' bang-bangin' and coastin'Down the block but be careful for the heart, because it's posted'Some stay to this day that christmas ain't nothing but another dayBut, out of respect, I gotta give the lord his dayTell me, tell me, where do the homies and bums got to sleep? {nowhere}Where do hungry and the needy-greedy's got to eat? {but who cares? }Life is so crucial and cold, [it's worse] for the childrenIn this world they hopes and dreams can't affordThe young and old churches and spiritual dreams, seasonal thingsHeard throughout the ghetto reaches gangstas and dope-fiends, huh'cause those who ain't able get it now can finally get it¡®cause the ghetto santa claus has sprinkled the hood and now we ballin'Livin' to a new year of better thangsCelebrate it with some champagne, ha ha, check it ... Chorus: nate doggSanta claus ... is coming straight to the ghetto ... Bridge: snoop doggy doggNow on the first day of christmas, my homeboy gave to meA sack of the krazy glue and told me to smoke it up slowlyNow on the second day of christmas, my homeboy gave to meA fifth of hendog and told me to take my mind off that weedNow by the third day of christmas, my big homeboy gave to meA whole lot of everything, and it wasn't nuthin' but game to me


Verse 2: bad a$$Back
 then, you woke up to the sound of ¡°i saw mama kissing santa¡±Made you remenisce on the old fashion christmas daysGifts, miss a fat man jolly with joyDown ya chimney with toys for lil' girls and boysPumped up, I jumped up before the sun peeped inAnd hoped to catch a santa claus creepin' down my hallRan to the window, put my eyes to the skyTo see if I could see the sleigh that parlayed and pushed a fat guyI sigh, ain't no sign, but everything under this tree in my house is mineMy bike, that, and this plastic nine'll do fine till next year comeI try to see the same thing, they got us brain washed dumbAnd when you find, it ain't no santa, christmas still mean a lot ìcause it's the time to get together and give all you gotYou got food, good moods, and what's better than together with your peopleWhen wishers give a toast by the tree, it's merry christmas Chorus


Verse 3: snoop doggy dogg (starts during chorus)(don't get too close because you might get shot ...Welcome to the ghetto ...)
Santa claus on the ceiling, jack frost chillin'Pinch the grinch for being a holiday villainSeason's greetings, all the proceedingsAre brought to you by the church house where we'll be eatin'Chestnuts roastin' on an open fireSingin' my jingle, where is kris kringleI didn't pop, I ain't even shoutedI even stayed in the house, where the homies tried to sneak me outAnd all I want for christmas is my 6-4 chevroletAnd a granddaughter for her grandmother beverlyAin't that somethin'? nah, ain't that nothin'How it's christmas time and my rhyme's steady bumpin'Everybody happy, hair still nappyGonna steal a gift for my old grandpappyCatch me giving out turkeys at the church-houseDon't try to work me, just stand in the line and everything gon' be fineHolla at ya folks, boy, it's goin' downAin't no help from no elves, just tha dogg poundAnd we passin' out gifts, blazin' up spliffsChristmas on the row, can you dig it? {can you dig it}

Chorus Read more: SNOOP DOGG - SANTA CLAUS GOES STRAIGHT TO THE GHETTO LYRICS

20 dicembre 2011

Spirito Natalizio II bis, errata corrige.

QUI avevo riporato sbagliato il nome (e di conseguenza era sbagliata pure l'etichetta) della fagiana sotto l'albero con le zinne al vento (a proposito: grazie!). Siccome le cose o si fanno bene o non si fanno, oppure si resta sul vago, è giusto che io abbia a porre rimedio a tale svista. La signorina rosso chiomata NON si chiama Jessica Weekly, ma bensì Jessica Weekley. Mi faccio perdonare postandone un'altra immagine. che essendo natalizia pure quella, ci sta bene, no? E, sì, visto che anche qui è zinne al vento, ci sta meglio ancora di più, no? E da qui dovrebbero partire almeno due riflessioni: 1) donnine nude anche a Natale. Cioè, questa festa, di origine RELIGIOSA, viene festeggiata anche da chi religioso non è (dissi qualcosa del genere anni fa parlando della Pasqua), e questo momento che dovrebbe essere un'occasione di riflessione e maggiore spiritualità viene "deviato" verso la commercialità, anche del corpo (che poi anche io ne sono vittima e artefice, se vogliamo... me ne rendo contro, tranquilli, non voglio predicare bene e razzolare male)
2) questo blog sta perdendo l'autocensura (pudicizia? paura che blogspot mi faccia chiudere?) che mi ero autoimposto alla sua creazione (mancanza di idee? mancanza di donne? entrambe lo cose?) Boh..

18 dicembre 2011

Spirito Natalizio II

Oh, tra una cazzata e l'altra, speriamo almeno di ricevere un bel regalo. Qui sotto la wishlit.
PS: questa ragazza si chiama Jessica Weekly. "Settimanale"? :-P Chissà a scuola come la pigliavano per il culo. E, come ora, vorrebbero farlo ancora...) PPS: ma io scrivo sempre gli stessi post, ripetutamente?

13 dicembre 2011

Spirito Natalizio

Euro in crisi, lo spread (qualsiasi cosa sia) che annuncia bufera, francesi e tedeschi, che si credono i sindaci della Comunità Europea che si cagano sotto temendo di finire così anche loro, e poi governi tecnici, riforme, pensioni, nuove tassazioni, benzina alle stelle.... Chi cazzo ha voglia di festeggiare l'imminente arrivo del Natale? Che quest'anno, per combattere (?) la crisi, hanno iniziato a menarcela con le pubblicità natalizie e le presunte offerte che praticamente eravamo a metà Novembre. Boh. A volte mi chiedo perché facciamo la fatica di alzarci la mattina per andare a lavorare.

08 dicembre 2011

Moby - we are all made of stars

tra donnine discinte e storie assurde, è tanto che non posto più belle canzoni. Recupero questo brano dalla mia attuale playlist che comprende Moby, Fatboy Slim, Asteroid Galaxy Tour e Hayseed Dixie. E festeggio il primo ponte che faccio da anni. Oggi giorno 2 di 5, domani il giorno che ho preso di ferie e quindi il week end. Saluti

30 novembre 2011

L'aereo invisibBile

Sempre da un ritaglio di giornale, scopro quanto segue:
(notizia datata, invero, lo ammetto) Ma a me, in merito ad un aereo invisibile... boh... mi sovviene qualcosa... ah, sì: ECCO!!! E, vedo, ci puoi fare anche giochetti interessanti!!!!

27 novembre 2011

Get Fuzzy!!!

Adoro questa striscia. Devo cercare qualche edizione in volume. (Scusate la scarsa qualità della scansione) QUI e QUI altri due tributi alla striscia più bella del mondo.

Aria meno inquinata (ma che fa schifo lo stesso, ma pazienza)




Qui, e nel post ad esso linkato, trattavo l'argomento PANNELLI SOLARI (o fotovoltaico). E' sin da bambino che, causa una puntata speciale di Quark, ho la fobia dell'inquinamento, dello spreco di acqua, elettricità e carta. Sì, in sostanza ho preso delle sane abitudini. Seguo non dico con assiduità le notizie di provenienza ecologica, ma mi piace dare un'occhiata qua e là ogni tanto. Così che, qualche giorno fa (epperché posto solo ora, mi chiederete... epperché non è che sto tutto il giorno al pc... cioè si, ma non per divertimento...), ho letto questo notizia, bella per metà, che mi fa piacere condividere con voi:

Ue/ Aria meno inquinata, ancora troppo ozono e polveri sotttili.


Poco per festeggiare, ma meglio di niente. O no?

26 novembre 2011

Fronte & Retro #9 - Autunno

L'autunno non mi piace. Le giornate si accorciano, la temperatura piano piano scende fino a diventare freddissima, piove sempre più spesso e gli alberi lentamente seccano e perdono tutte le foglie. E non parliamo della nebbia (che quest'anno ci sta dando dentro di brutto, vedo). Eppure devo riconoscergli un fascino particolare, forse quello perverso della decadenza. Mi ritrovo ad apprezzare e ricercare di più le belle giornate (che mano mano che si va verso l'inverno sono sempre meno) e i pochi raggi di sole caldo (idem), che invece in estate do ormai per scontati. Anzi, che a causa il troppo caldo, addirittura scanso. E tutto quel rosso/marrone/giallo che lentamente prende il posto del verde per lasciare tutto vuoto, devo riconoscerlo, è quantomeno pittoresco. Ciò non toglie che se fosse estate tutto l'anno sarebbe meglio

PS: credo di aver approfondito un pensiero già precedentemente espresso

15 novembre 2011

Tales To Astonish #14 - Il Giorno In Cui Il Mondo Si Fermò




Henry entrò nel minimarket ansioso, ma facendosi coraggio: stasera le avrebbe parlato! La vedeva spesso, lì, la sera, con il viso che tradiva una leggera stanchezza per la giornata appena finita, ma lo sguardo sereno. Gli occhi castani e i capelli biondo scuro sempre sciolti. Non era bellissima, ma di quella bellezza che piaceva a lui, il che la rendeva ancora meglio di una strafiga da copertina di Playboy. Più di una volta avrebbe voluto attaccare discorso, ma con cosa, poi?
«Mi consiglia un detersivo per i pavimenti? Sa, vivo solo da poco e non sono molto pratico».
«Ma questo sapone concentrato non si distrae mai?».
«Le andrebbe di fare quattro salti in padella insieme?».
Ad abbordare non era mai stato bravo, poi i suggerimenti ricevuti dagli amici non erano proprio il massimo. Quindi, aveva deciso, sarebbe andato lì diretto, e le avrebbe detto tutto senza cercare di fare il figo o il brillante o il finto viveur della domenica.
«La vedo qui spesso, mi piacerebbe poterla conoscere. Le posso offrire da bere, se non risulto inopportuno?», o qualcosa del genere, sperando che lei non prendesse una confezione da sei di birra e gliela mettesse nel carrello dicendogli «Ci vediamo alla cassa».
E se quella sera non fosse venuta o non si fossero incrociati? Lui si trovava lì già da un quarto d’ora, gironzolando svogliatamente nel reparto frutta. Il negozio non era pieno, ma c’era più gente del solito. Svoltò verso i sottaceti, quando la vide. Stava scrutando vasetto di cetrioli. Cetrioli? Uhm… la cosa avrebbe potuto risultare maliziosamente divertente, se posta in un certo modo. Ma anche terribilmente volgare. Da ceffone in faccia, temette. Decise di attenersi al piano originale. Le si avvicinò a passo deciso, cercando di non essere troppo aggressivo. La osservava col fiato sospeso, sperando che non si girasse sul più bello per andarsene, o spuntasse fuori qualche fidanzato/marito/spasimante o addirittura, un figlio (che poi l’aveva sempre vista sola, quindi perché proprio quella sera…?) .
«Ciao» le disse, cercando di tenersi eretto sulle gambe. Lei non reagì. Rimase a fissare il vasetto di cetrioli sottaceto impassibile.
«Ciao» ripeté lui con un tono di voce un pochino più alto.
«Io, ecco… ti vedo qui spesso e… e…».
La osservò bene: era in fissa sul vasetto. Altro che impassibile: proprio immobile. Ma che diavolo succedeva?
«Senti, capisco che magari non avrai voglia di parlare ad un estraneo, dopo una lunga giornata di lavoro, ma…».
Si bloccò perché con la coda dell’occhio notò un vecchietto a pochi metri da loro, anche lui immobile mentre si soffiava il naso. Gli si avvicinò e lo fissò. Lo scosse leggermente. Lui, niente. Poi tornò dalla ragazza, sempre immobile. Le passò il palmo della mano davanti agli occhi due o tre volte, ma lei niente. Ripeté l’operazione con il vecchietto, e ottenne lo stesso risultato. Si girò e notò un’altra persona immobile: un commesso affiancato ad un carrello con dei cartoni vuoti all’interno. Corse verso di lui, ma pure esso era impalato nella posizione in cui si trovava.
«Ma che cazzo sta succedendo, qui?» urlò. «Cosa cazzo sta succedendo?».
Iniziò a correre per il supermercato, vedendo altri clienti, altri commessi, i due al banco del macellaio e le tre cassiere sempre fermi lì impalati, impassibili, immobili. Lanciò un grido, e corse verso l’uscita. Raggiunto l’esterno, iniziò a correre a perdifiato nel parcheggio semibuio. Una Smart gli inchiodò davanti, appena tempo per non investirlo. Ma lui non riuscì ad arrestare la corsa, e si schiantò contro il paraurti, finendo disteso lungo il cofano e il parabrezza del veicolo, neanche fosse un cartone animato. La conducente, una ragazza di poco più di vent’anni, uscì gridandogli contro: «Ma stronzo! Hai mai visto un uomo investire un’automobile?».
Henry scivolò lentamente dal cofano fino a terra, dove si dondolò tenendosi il ginocchio dolorante. Tra un guaito di dolore e l’altro provò a spiegare alla ragazza la situazione assurda in cui si era trovato, contento di aver incontrato un’altra “semovente” come lui. Questa, giudicandolo sotto shock chiamò aiuto, ma non trovando nessuno in circolazione, prese il cellulare e compose il 118. Un quarto d’ora dopo un’ambulanza portò via Henry verso l’ospedale più vicino. La giovane conducente di Smart poté avviarsi infine verso il supermercato, e appena entrata vide un gruppo di persone ridere, applaudire e battersi pacche sulle spalle vicendevolmente.
«Che giornata bizzarra» pensò la ragazza.
«Che sta succedendo?» chiese ad una bionda.
«Abbiamo fatto le prove generali per un freeze flash mob».
«Figo! Una di quelle cose dove ci si immobilizza di colpo davanti alla gente?».
«Sì!».
«Cazzo, un giorno devo troppo farne uno anche io».
«Guardi, se mi lascia il numero la prossima volta che organizziamo, la chiamo! Però prima mi dica, venendo da fuori ha visto mica un giovane sui trentacinque anni coi capelli castani uscire da qui? Aveva cercato di parlarmi mentre ero immobile e non ho potuto rispondergli».
La ragazza ci pensò su un attimo, incerta se fosse il caso di rispondere o meno.


NOTA DELL'AUTORE: il link messo all'inizio l'ho trovato per caso... la fonte di ispirazione è stata QUESTA

29 ottobre 2011

Fronte & Retro #8 Natalia Siwiec

E' da un po' di tempo che non appaiono immagini su questo blog, e troppo che tralascio questa rubrica (giusto per dire l'importanza che le do o che ha...). Quindi signore (nel senso di singolare maschile) e signori, ecco a voi una tizia che non so chi sia ma che fa bene il suo lavoro...
ALTRE IMMAGINI E' bello, perchè con poco aumenti il numero dei messaggi, dei contatti e abbellisci il blog.

25 ottobre 2011

Ancora sui pannelli solari!

Ne avevo già parlato QUI, e a quanto pare ho fatto centro. Leggendo QUESTO articolo la situazione risulta essere ancora più complicata di quanto si pensasse. Ovviamente, gli interessi "ambientalistici" vengono lasciati da parte a favore dei più prosaici interessi economici, imbrogliando oltretutto chi alla salvaguardia dell'ambiente ci tiene. Che merda. QUI per dovere di completezza, la scheda del libro in questione.

08 ottobre 2011

Peg Solitario On Line! Un amore ritrovaro.

PEG SOLITARIO Facevo le elementari, quando fa un uovo di Pasqua saltò fuori questo gioco, fatto da quattro pezzi di plastica e tante palline (credo fosse la versione a croce, ma non ne sono sicuro). Ci giocai durante tutte le vacanze, con disappunto di mia madre che preferiva facessi i compiti. Poi le palline caddero per terra, ne persi molte, piansi, mia madre suggerì di sostituirle con molliche di pane, ma ovviamente fece sparire il tutto. Da allora, ogni tanto quel gioco, di cui non sapevo il nome, mi tornava in mente, e lo cercavo qua e là in cartolerie, giocattolerie e, più recentemente, siti di giochi on line, senza trovare nulla. Oggi, per caso su facebook me lo ritrovo davanti. Un amore che rinasce. E ora come allora ci sto passando su le ore. Quando inizi non riesci a finire. Rimangono lì sei palline? Devi riprovare! Ne rimangono lì quattro? Devi farne rimanere lì tre!. Ipnotico. Potrei concludere con una morale di quelle che le cose più semplici sono le più belle, ma non sarebbe da me. Oppure potrei dire che FINALMENTE facebook ha una sua utilità. Ma non lo farò. E nonostante questo, continuerò a frequantarlo. Alla faccia delle dicotomie, delle idiosincrasie ecc ecc.

05 ottobre 2011

Solidarietà a Wikipedia

Il Disegno di legge - Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) del comma 29 recita:
«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»

Questo è uno stralcio del recente DDL emanato dal nostro amato Governo (che ha in ballo anche una crisi finanziaria, eh!). Di conseguenza, cosa succede? Wikipedia, rischia di finire nei guai:
.
Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.
Tutti noi abbiamo cercato almeno una cosa sulla libera enciclopedia internettara (da questo stesso blog sono stati fatti molti link verso quella destinazione, ad esempio). Sembrava giusto dare un piccolo segno di solidarietà alla medesima, una delle poche cose che ci danno un esempio di come internet possa essere usato "positivamente".

Poi, scusate, leggiamo bene l'estratto da questo decreto: se qualcuno scrivesse che i nazisti sono malvagi e uno di loro si offendesse, l'autore, ANCHE VOLENDO, come farebbe a smentire????

25 settembre 2011

Plankng, Plumbing e cazzate varie.

Dello ScarlettJohanssoning ne ho già parlato QUI (a tal proposito specifico che la N mi è rimasta nella tastiera... dando però un effetto IMHO più bello al titolo: scarlettjohASSoning, suona meglio, no?). Oggi volevo parlare di alcune divertenti pratiche ormai in voga su internet (abbiamo tutti diritto al nostro wharoliano quarto d'ora di celebrità, giusto? Altrimenti non avrei aperto un bllog) Innanzitutto la FONTE da cui estrapolo le cose divertenti, e tralascio con disprezzo quelle pericolose o soltanto stupide:


Planking
Il planking consiste nel farsi fotografare sdraiati in situazioni o luoghi insoliti. Ciò che potrebbe sembrare una moda innocua invece ha mietuto vittime e ha causato il licenziamento di più persone. La moda si è diffusa alla velocità della luce tramite i social network e purtroppo ha causato così tanti danni a cose e persone che in diversi Paesi la polizia stessa è intervenuta ad arrestare i più incauti.
ESEMPI

Owling
L'owling è uno dei più recenti giochi nati in Rete: da "owl", gufo in inglese, i suoi adepti si fanno immortalare accovacciati nei luoghi più bizzarri nella posizione del gufo: sul frigorifero, la scrivania dell'ufficio o il tavolo della cucina. Il pericolo deriva proprio dalla scelta del dove.
ESEMPI

Batmanning (e già qua, se non si sta attenti, arriva il rischio di farsi male)
Ecco l'ultima moda ispirata alle posizioni più strane e a uno dei super eroi più amati dai giovani, ovvero Batman. Questa volta la posizione è quella dell'uomo-pipistrello, ovvero appeso per i piedi e a testa in giù. I rischi del batmanning sono purtroppo ben più elevati del semplice sangue alla testa.
ESEMPI
Il batmnista più bravo :-P

Horsemanning
Questa moda non si è diffusa come altre del genere, in quanto richiede quel minimo di creatività e collaborazione tra persone che pare mancare totalmente ai praticanti di giochi più incauti. In pratica si tratta di farsi fotografare in posizioni in cui sembri di essere decapitati, in particolare con la testa e il corpo visibilmente separati. Ovviamente occorre che le persone fotografate siano due (una mostra il corpo, l'altra solo la testa) e che le posizioni e scene siano studiate in modo da dare questo tipo di illusione
ESEMPI
L'horsemanista più bravo

24 settembre 2011

scarlettjohassoning mica l'ha inventato lei!

Debbo riprendre questo post non per parlare ancora della stupenda Scarlett, ma per parlare dell'ormai diffusa moda di autoscattarsi come ha fatto l'attrice allo specchio. C'è adirittura un sito con la pretesa di raccogliere auto-fotografie di gente che imita la Johansson, come se questa moda l'avesse inventata lei. Se vi siete fatti un giro per internet negli ultimi anni avrete notato che sciacquette esibizioniste (ma anche sciacquetti esibizionisti) ce ne sono a bizzeffe. QUindi non capisco perché tutto questo stupore. Perché una persona famosa l'ha fatto? Ecchessarammai!!! Ad ogni modo una parte del sito è divertente.

19 settembre 2011

Fotovoltaico, pro e contro

Leggendo QUESTO, si direbbe "oh che bello", dopo anni stiamo vivendo una presa di coscienza ambientalistica sociale Peccato, che come al solito, si dice in giro solo quello che fa comodo sapere. Guardiamo QUA:
Se l'energia solare è annoverata tra le energie pulite, la produzione di molti componenti è molto dispendiosa in termini energetici e di inquinamento, in particolare di rifiuti tossici
QUI ci sono alcune interessanti considerazioni.
I pannelli solari fotovoltaici non usano combustibile per funzionare, non producono rumore e non emettono gas serra (o gas nocivi per l'ambiente). L’energia solare è considerata il simbolo per eccellenza dell'energia pulita e dell'energia rinnovabile. L'inquinamento nel luogo di installazione è pertanto minimo dal punto di vista dell'utilizzatore. L'impatto ambientale dei pannelli solari è invece concentrato nei luoghi di produzione dei moduli fotovoltaici (in fabbrica) e al termine del loro ciclo di vita come prodotto se non è predisposto un piano di smaltimento e di riciclaggio dei pezzi. Tenuto conto anche di questi aspetti i pannelli solari hanno comunque un impatto sull'ambiente inferiore rispetto a quello prodotto dai combustibili fossili che immettono nell’atmosfera enormi quantità di CO2 (anidride carbonica) e zolfo.
Fermo restando che i pannelli emettono in forma piu' o meno alta delle sostante tossiche (raramente radiazioni a bassa intensita, generata da materiali leggermente radioattivi), vi e' un problema di inquinamento elettromagnetico, dato che il campo elettrico generato dai pannelli si diffonde (come tutti i campi elettrici, impossibile che cio' non avvenga). Soprattutto nel caso di pannelli ad alto rendimento (e nel caso essi siano molto vicini alle persone) l'intensita' dei campi elettromagnetici puo' dar luogo ad alcune alterazioni biologiche. Si tratta di condizioni note gia' per chi si trova in prossimita' di tralicci dell'alta tensione, anche se raramente l'intensita' e' effettivamente paragonabile. Una curiosita': questo tipo di campi favorisce una rapida saldatura delle fratture! Risposta utente in data: 20101107 01:34:
Stando a quanto se ne evince, ok, meglio i pannelli solari che una caldaia a carbone, però attenzione, a cosa si fa, e come lo si fa.

18 settembre 2011

M. Mazzanti - Scacco Alla Regina

Inizia come un classico thriller con il consueto serial killer che va in giro ad ammazzar donne per farsi vedere in tv. Se non fosse che, più vai avanti, più fai caso ai dettagli più scopri che le cose sembrano non quadrare. Perché? Avete presente quando si dice "nulla è quello che sembra"? Ecco, in questa caso non è una frase fatta. Da un ascensore bloccato per un black out si scopre un segreto che va a coinvolgere mezzi di comunicazione, politca, media, camorra. Inizi a leggere, e non vorresti smettere mai. E da leggere ce n'è tanto! Forse l'unica pecca sono i dialoghi un po' troppo "ricercati" (quando uno parla non usa un registro così "alto", soprattutto se ti sta puntando una pistola contro...

17 settembre 2011

Fronte E Retro #7: Scarlett Johansson

FONTE Riprendiamo (riprendo, perché cazzo ho il vizio di parlare in plurale maiestatico, visto che non lo sono mai stato?) la rubrica con una nota attrice, portata alla ribalda da un colpo maestro (?) di qualche hacker birichino (e anche suo fan, magari) A quanto pare gli hacker hanno colpito, e fatto centro! Ci si potrebbe chiedere se non sia un'astuta operazione per farsi pubblicità o se non si tratti davvero di un'intrusione nei file personali dell'attrice, ma in fondo ai suoi fans poco importa. Certo, nel primo caso perché non fare una bella appariziona su Playboy, o meglio, Penthouse (ma vanno bene anche Max, Maxime, GQ...). In fondo, chissenefrega.





Biografia su Wikipedia altre immagini

08 settembre 2011

Tales To Astonish #13 - La Biblioteca

http://aspirantiscrittori.forumcommunity.net/?t=43799488 La biblioteca in cima alla collina era un luogo che mi aveva sempre affascinato. Perché situare una biblioteca in cima ad una collina? Metaforicamente ci innalzava? O più prosaicamente vegliava sulla città? Fatto sta che ogni volta che mi ci recavo là restavo ammaliato dal silenzio pieno delle persone che leggono, studiano o ricercano la sapienza, per un esame scolastico o per sé stessi. E poi mi piace anche la patina di polvere che i volumi più vecchi ti lasciano sulle dita. “Polvere di fata” diceva sempre Clara. Era la figlia dell’anziano custode. Neanche a dirlo sono sempre stato perdutamente innamorato di lei. Ci misi un anno per attaccare bottone, un anno per dichiararmi, un anno per decidere di andare via perché per lei ero solo un amico. Oggi, dopo dieci anni, sono tornato per il funerale del padre di lei. L’aereo non è partito, e sono arrivato tardi. Mi hanno detto che ha chiesto di me. Vuole che ci incontriamo alla biblioteca. Infatti adesso sono lì davanti. Il portone è socchiuso. Entro, ospite indesiderato, di un silenzio vuoto. Ci sono solo io. “Clara?” chiamo. In risposta odo solo il suono di un carillon. “Clara, sei tu?” ripeto a voce più alta. Decido di seguire il suono. Piano piano mi avvicino, cercando di fare piccoli rumori che preannuncino la mia presenza, per non spaventarla. Giro l’ultimo angolo, e chiamo, dolcemente: “Clara?”. Finalmente la vedo: una donna cui il tempo non aveva scalfito la bellezza. Seduta per terra, con in mano un carillon e accovacciato sulle gambe un libro. Un nodo mi si forma in gola, e le gambe iniziano a tremarmi. Mi sembra di essere di nuovo il ragazzino che l’aveva ammirata. “Ciao” mi disse con un sorriso. “Ti aspettavo. Siediti”. Mi accovaccio a terra insieme a lei, emozionatissimo. Resto in silenzio per alcuni minuti, ascoltando con lei la musica. Quando il refrain si conclude, mi guarda, sorride e chiude la scatola. Sto per parlarle, ma lei mi precede. “Ho pensato a te spesso in questi anni”, mi dice. Il mio cuore perde un colpo. Vorrei dirle qualcosa, ma non ce la faccio. “Saresti stato tu la persona adatta”. Ho la salivazione azzerata. “Lo vedi questo libro? Non ha pagine. C’è solo la copertina. Ogni custode di questa biblioteca ne riceve uno, e lo deve riempire. Deve trovare storie che lo emozionano, non devono essere necessariamente originali, ma scritte con il cuore. Non quei successi costruiti a tavolino, ma che vengano da dentro, naturali, spontanei.” Io la guardo, seguo le sue labbra, sento il suono della sua voce, osservo i suoi capelli ondulati, la linea della sua figura: il seno rotondo, la vita stretta, la curva dei fianchi. Si alza, agile e mi tende la mano. Io la imito, goffamente, e le porgo la mia. Attraversiamo la biblioteca, verso il bancone. Lei, leggiadra, quasi danzando sulle punte, io barcollando, incerto, insicuro. Arriviamo lì, e mi guarda. Tira fuori un altro volume. “Questo è quello che riempì mio padre, nei suoi anni di lavoro. Ora la biblioteca ha bisogno di qualcun altro. Ha deciso che è il tempo di raccogliere nuove idee, nuove sensazioni, nuovi punti di vista”. Credo di capire dove voglia arrivare. “Voglio che tu lo faccia con me” mi dice. Io non so cosa rispondere, non so cosa fare. Dovrei mollare il posto sicuro al lavoro, la moglie, gli amici? Per il mio sogno di gioventù? Poi ci penso: il lavoro mi fa schifo, mia moglie non la guardo più in faccia, gli amici sono solo una scusa per uscire di casa e stare lontano da lei e ubriacarmi per non pensare al lavoro. Così finalmente riesco a spiccicare un monosillabo e le dico semplicemente di sì. Lei mi abbraccia e mi bacia. Forse sono ritornato al bivio dove ho fatto la scelta sbagliata e la mia vita ha iniziato a fare schifo. E ho l’occasione, se non di ripartire da zero, per lo meno di rimediare.

30 agosto 2011

Phantom Lady - poi dicevano che Superman...


Buonasera e bentornati dalle vacanze. Io personalmente NON sono bentornato ma vabbè.

Per consolarci parliamo di LEI.
Avrete tutti quanti pensato, o sentito qualcuno dire:
"ma come cazzo è possibile che Clark Kent si tiri via gli occhiali, si pettini i capelli all'indietro, e nessuno lo riconosca come Superman".
Domanda più che lecita. Lasciamo stare quanto l'Azzurrone sia Dickery, questo lo dicono altrove. Ebbene: c'è qualcuno peggio di lui. Ed è proprio la discinta signorina di cui vi voglio parlare.
Praticamente, lei, cosa fa? E' in giro per i cazzi suoi (di solito con il papà, ex commissario di polizia, e con il fidanzato, poliziotto, tanto perché, anche se la mamma non appare mai, sembra mancarle la figura paterna...)), vede una situazione di pericolo... si mette nel costume da bagno che vedete nell'immagine (a volte anche qualcosa di "meno coprente"), combatte il cattivo di turno (sotto gli occhi di papà e fidanzato che NON la riconoscono), si riveste e se ne va tranquilla (tra parentesi, la sconfitta del cattivo di turno, avviene dopo aver preso una discreta dose di mazzate ed essere finita legata da qualche parte...).
E POI CE LA MENIAMO PERCHé SUPERMAN SI TOGLIE GLI OCCHIALI?????
Esilarante la scena, in un episodio, in cui un nemico (l'Avvoltoio, non quello dell'Uomo Ragno, però) la vede mentre si trav... si mette in cost... si toglie i vest... insomma, mentre è mezza-normale-mezza-Phantom-Lady e la riconosce. Tutta vestita, o tutta in costume da bagno, no?
Che storia, la Golden Age!!!!

carrellata di immagini; noterete il tema ricorrente del bondage, e il tenore edwigefenechiano delle storie... tuttosommato una discreta lettura, niente di che... strano non ne abbiano mai fatto un film

11 agosto 2011

Tales To Astonish #12 - Psionici 1

IMPEDITE IL MASSACRO AD ANFIELD ROAD!!!




Nichols attendeva impaziente fuori dallo stadio, fumandosi il suo classico sigaro. Quasi un clichè, pensò.
«Questo vizio ti ucciderà» gli disse la Kowalsky.
«Oh, la nostra hooligan preferita» ironizzò lui. La inglese, leggera ma insistente, lo innervosiva.
«Allora? Cosa devi dirmi?» le chiese lui per tagliare corto, mentre la voce di lei gli arrivava direttamente nel cervello.
«Nulla. Non è il nostro uomo».
Nichols sbuffò.
«Ho fatto la zoccola per niente» rise di nuovo lei, «Stasera lo scarico e sparisco nel nulla».
«Oh, certo, sedurre un venticinquenne alto e con due spalle così deve averti proprio scocciata.».
«Diciamo che ho un target più elevato rispetto a quello di un capopopolo tutto calcio e birra».
Lui rise.
«Il nostro bersaglio deve comunque essere allo stadio. Nello stadio».
«Non penserai che possa sondare mentalmente quarantacinquemila persone, vero? Faccio già fatica a tenere il contatto telepatico con te».
«Ok, ho capito, zuccherino, riposati. E poi Hernandez lo paghiamo per questo, no? Contattalo e digli di fare un giro».
«Ciao capo!» disse Herandez direttamente nella testa di Nichols.
«Hai visto, capo? Teleconferenza telapatica» spiegò la donna.
«Brava Kowalsky, adesso basta spacconerie, e mettetevi al lavoro».

Pablo Hernandez, ispanico, trasferitosi in Canada a quindici anni, da clandestino. Lui percepisce quelli come loro. Karen Kowlasky, ex spia russa, telepate, ne conferma l’identità. Nichols, ex pilota RAF, li neutralizza. Oggi sono in azione allo Stadio Anfield di Liverpool, meglio ed erroneamente noto come Anfield Road (quello è l’indirizzo dove si trova), dove fonti sicure danno la presenza di un “agitatore“, un agente telepatico che dovrebbe aizzare la tifoseria di casa contro quella ospite nel corso di una gara decisiva per la corsa alla vittoria della Premier League.

Hernandez, travestito da steward, iniziò a girare per la curva della KOP. La partita non era ancora iniziata, ma lo stadio era già pieno. Come sempre, i tifosi Reds cantavano You’ll Never Walk Alone, mentre dalla parte opposta, i tifosi dei Blues londinesi, tentavano di coprirli di fischi.
Pablo non aveva mai capito come funzionasse il suo potere: imitare la capacità di quelli come lui. Una volta, in pieno centro di Toronto, iniziò a sentire i pensieri di tutti i presenti direttamente nel proprio cervello. Gli sembrò di impazzire. Fu proprio il telepate che aveva imitato a soccorrerlo. Patrick Powell, pace all’anima sua. Gli insegnò a controllarsi e a gestirsi, e più tardi lo presentò a Nichols stesso. Anni dopo, proprio questi lo reclutò per l’Organizzazione, come membro della squadra di Nichols.

Il giovane iniziò a gironzolare per gli spalti, guardandosi attorno sperando di trovare il ricercato. Ad un certo punto gli venne in mente che se la Kowalsy non poteva sondare tutti presenti, nemmeno lui poteva controllarli uno per uno. Stava per prendere il cellulare per chiamare Nichols e protestare, quando un altro steward lo richiamò.
«Non è la tua zona, questa».
Gli avrebbe tirato un cazzotto, ma si trattenne.
«Ah, scusa, sono nuovo» si giustificò.
«No, non è una scusa, cazzo! Dobbiamo stare attenti a queste cose, cazzo! La fottuta sicurezza dello stadio è nelle nostre mani, dobbiamo…»
Il giovane sbuffò e si ridiresse verso l’aerea a lui assegnata riflettendo su come l’aplomb inglese fosse in realtà una leggenda. Urtò un uomo sui quaranta, dall’aspetto probabilmente un pakistano, che gli si rivolse contro nella sua lingua, in modo poco educato.
Estrasse il cellulare per chiamare Nichols, quando lo vide e riconobbe. Poche file sotto di lui, tre adolescenti stavano litigando con due signore di mezz’età. Dall’altra parte due ragazze stavano prendendosi per i capelli.
Più in su altri due tifosi stavano litigando sul fatto se sperare o meno un ritorno di Michael Owen nel club.
«Ma cazzo, sono tutti stronzi, oggi? Va bene il clima della partita, ma…»
Fu in quel momento che ebbe l’illuminazione.
«Sto replicando il potere dell’agitatore! E’ qui vicino!».
Provò ancora ad estrarre il cellulare per chiamare Nichols, quando riconobbe chi stava cercando: l’omino delle patatine e delle bibite. Rintascò il suo Samsung e gli si avvicinò apparendo tranquillo.
«Signore, mi deve seguire».
«Cosa?» chiese quello inebetito.
«La prego. Non faccia storie».
Lo prese gentilmente per un braccio, mentre un ragazzino chiedeva la bibita che aveva già pagato. Il padre del ragazzino si innervosì e iniziò a urlarle.
«L’ho pagata, quella bibita, stronzo!».
Pablo strinse il venditore più forte e lo trascinò via a forza. L’uomo si alzò per inseguirli, ma goffamente cadde addosso ad una ragazza bionda, che si mise a strillare. Il suo fidanzato lo spintonò.
«Hei ciccione, giù le mani dalla mia donna!»
«Appunto!» intervenne la moglie dell’uomo e madre del ragazzino.
«Scusa, cazzo, io… io… ho perso la calma dietro a quel… appena passa un altro con le bibite ve ne offro una e ci sistemiamo, ok? In fondo, è stato tutto uno stupido incidente, no?»
«Bella, capo!» disse il giovane infuriato fino a due secondi prima, mentre la sua ragazza faceva una smorfia poco felice.
I due tifosi, intanto constavanoo che Owen era troppo fragile e vecchio, non aveva mai vinto un cazzo e poteva restarsene a marcire a Manchester, tornare a Newcastle o addirittura a Madrid.
Le due ragazze che si accapigliavano si abbracciarono, facendo pace, mentre i due adolescenti erano diventati amici delle donne di mezz’età. «Vi presento le mie nipotine» disse una delle due.

Hernandez fece entrare Nichols e la Kowlasky nello stanzino dove aveva chiesto al venditore di bibite di attenderlo. Questi li vide, e scoppiò a piangere.
«Vi prego, hanno preso i miei figli e mia moglie! Li uccideranno se non…»
«Mente» sentenziò la Kowlasky quasi infastidita.
Il venditore fece per estrarre qualcosa dalla giacca quando Nichols congiunse le mani e lo fulminò con una scarica elettrica. L’uomo cadde a terra e si sentì una sottile puzza di bruciato.
«Aveva un pistola» spiegò tranquillamente la donna a Hernandez.
«Ho capito, ma…».
«Non è morto, solo svenuto» disse Nichols controllando lo stato di salute dell’uomo.
«Chiamo i bobbies?».
Nichols fece cenno di no e chiamò con il cellulare un numero alla cui risposta disse solo:
«E’ qui».

Più tardi l’uomo venne trasportato da degli agenti con un automobile della polizia verso destinazione sconosciuta, e i tre uscirono dallo stadio, mentre da esso proveniva un urlo di esultanza.
La Kowlasky si tenne la testa come per un dolore improvviso.
«Chi ha segnato?» chiese ansioso Hernandez.
«Tale Torres. Può essere?».
«Fanculo» rispose il ragazzo.
«Bah, calcio. Il rugby, piuttosto, quello è uno sport vero» commentò Nichols.
«Dove lo porteranno?» chiese Hernandez al suo capo.
Questo lo guardò, e tirò fuori un sigaro dalla tasca del cappotto. Gli fece un gesto chiedendogli se volesse fare un tiro, ma, sempre a gesti, il ragazzo rifiutò.
«Non so se posso dirtelo» rispose l’uomo tirando una prima boccata.
«Non hai ancora passato la selezione» disse la donna, sicura sui suoi tacchi altissimi.
«Però oggi sei stato bravo, Powell sarebbe fiero di te. Domani ti chiamo, ti faccio sapere».
Nichols si avviò verso la metropolitana, la Kowalsky fece il gesto per chiamare un taxi.
«E se non vengo preso?» chiese Hernandez.
«Non ci sentirai né vedrai mai più, tranquillo. Non siamo di quelli che fanno sparire la gente. Noi la salviamo. E comunque, da quel poco che posso giudicare, ti sei comportato bene, oggi».
Nichols sparì giù per la scalinata dell’Underground, la Kowalsky sparì a bordo di un taxi.
Lui rimase lì, a guardarsi intorno.
«Tonerò allo stadio a guardarmi la partita. In fondo, ne ho diritto: sono uno steward».



05 agosto 2011

Tales To Astonish #11: La Macchina Del Tempo

della nascitura serie: IL LABORATORIO DELLO SCIENZIATO PAZZO


Alla fine della giornata lavorativa sei sempre devastato. Tipo: capelli scompigliati dal continuo passarci le mani per la disperazione, camicia fuori dai pantaloni solo per metà, una manica più in su dell’altra, il bottone del colletto slacciato e la cravatta allentata, a penzolare come un’appendice estranea al resto dell’abbigliamento.
Si, ecco, la cravatta sta all’impiegato come il cappio sta al condannato a morte. Che ci sono forse morti peggiori dell’impiccagione, ma torture peggiori della cravatta no. Forse la celeberrima goccia cinese (che se Marco Polo non se la portava dietro faceva un favore a molti), ma non ci scommetterei. Insomma, una rottura di cazzo.
Chuck mi aspettava al bar di Giò per l’happy hour. Che poi cosa ci sarà di happy in cibo scadente che a casa la mamma lo fa più buono non lo so. Forse che paghi solo la birra che ti bevi? Speriamo non sia annacquata, allora.
Insomma, entro al bar, ma lui non c’è. Esco per telefonare a Chuck che si degna di rispondere al cellulare solo al trentesimo o quarantesimo squillo.
“Oh, Tito, non saprai mai cosa ho scoperto… è… è…”.
Io sbuffo perché sa che non mi piace essere chiamato Tito. Ok, ognuno ha il suo soprannome, però fanculo.
“E cosa avresti trovato di così fantastico da far saltare un acca-acca?”.
Acca-acca è il nome in codice per happy hour. Si capisce, no?
“Non te lo posso dire, non ci crederesti! Vieni qua! Ti do l’indirizzo!”.

Ventiquattro minuti e sette strade sbagliate dopo, sono dove Chuck mi ha convocato.
Praticamente era schiattato uno zio o un cugino o un chissacosa di suo padre, che gli ha lasciato in eredità una villetta fuori città. Una stamberga con il tetto cadente, il giardino non curato che pare la giungla, i mobili vecchi e tarlati, una cantina umida e malsana e…
Cazzo.
Mi porta in ‘sta cazzo di cantina, apre una porta, scendiamo un’altra scala e mi compare davanti… un laboratorio? In una stanza circolare del diametro di una quarantina di metri, vedo schermi di computer, alambicchi e provette varie, macchinari che non sai a cosa diavolo servano, poi cavi, tubi… roba che il laboratorio di Dexter gli fa una pippa.
“Hai visto?” mi dice, esaltato.
Io ho gli occhi spalancati che la pupilla si è disidratata, la bocca spalancata che le mosche ci entrano e la lingua a penzoloni. Lo guardo e a fatica gli chiedo:
“Che cazzo è?”.
“E che minchia ne so? Guardiamo?”.
Si mette a gironzolare guardando e topiccando qua e là i vari macchinari. Io lo fermo.
“No, cavolo, e se combini qualche casino?”.
Lui mi guarda e fa spallucce.
“Ci sarà un qualcosa che spiega tutto, no?”.
“Un libretto di istruzioni, dici?”.
“Sì, non hai cercato?”.
“No, mica lo uso il libretto delle istruzioni, io”.
“Nemmeno per gli elettrodomestici?”.
“Nemmeno”.
Lo guardo perplesso.
“Qui mi sembra ci sia qualcosa di più complicato, di un elettrodomestico”.
Lui fa di nuovo spallucce. Mi fa venire il nervoso. Sembra gli freghi niente di niente. Deve essere per questo che alla sua età non ha un lavoro, non ha una fidanzata, sta ancora a casa da mamma e papà. Che va bene, a parte il lavoro, anche io sono nella stessa situazione, ma… torniamo al laboratorio?
Ci mettiamo a ravanare qua e là cercando qualcosa di cartaceo, che sembri un progetto, un quaderno di appunti, qualsiasi cosa che spieghi il funzionamento di tutti questi macchinari.
“Oh” mi dice, “Ho pensato; ma se il mio zio era così informatico, non è che ha tutto in uno dei computer?”
“Era tuo zio o tuo cugino?”.
“Fa differenza?”.
Sbuffo. E mentre lo faccio accende l’interruttore del primo schermo che trova vicino a sé. Io corro verso di lui urlando “nooooooooo!” come in quelle scene a rallentatore della tv, ma ormai tutto è fatto. Lo schermo si illumina, una ventola inizia a girare, si ode il tipico suono di un computer in accensione, un qualcosa sotto un telo prende luce.
“Cazzo, ma come fai a essere sempre così stronzo?”.
Chuck fa di nuovo spallucce, e intanto solleva il telo. Vediamo una piattaforma di metallo, incorniciata da dei tubi che formano una specie di corrimano. Chuck fa per salirci, ma io lo fermo. Una voce femminile, da un altoparlante, annuncia:
“La vostra macchina del tempo è stata avviata: prego selezionare la data di destinazione e il tempo di permanenza”.
“Minchia” dico io.
“Minchia” dice Chuck, “E’ la stessa voce della tipa dell’Avast!”.
Io lo guardo storto, lui fa spallucce. Qualche giorno dovrò amputargliele quelle spallucce. Sbuffo.
“Oh, dove andiamo?” mi dice.
“Andare? Ma sei scemo? Vorrai mica…”.
Mi blocco. Sì, mi blocco. Perché mentre parlo gesticolo e mentre gesticolo, la mano destra prende dentro la cravatta.
Cravatta. Macchina del tempo.
La fate da soli l’associazione di idee o ve la devo spiegare?
“Devo guardare una cosa su Wikipedia, tiri fuori l’iPhone, per favore?”.
“Ma con tutto questo ben di Dio vuoi che non ci sia una connesione internet?”
“Passami il tuo iPhone”.
“Perché?”
“Perché quello so usarlo”.
Fa spallucce e mi passa l’ìPhone.
“Stai facendo lo sguardo” mi dice.
“Quale?”
“Quello sornione”.
Inizio a trafficare col suo cellulare.
“E hai quel sorrisino”.
“Quale?” gli chiedo, sapendo già la risposta.
“Quello da serial killer” mi dice.


Andiamo e facciamo quello che dobbiamo. Prendiamo il tizio che ha inventato le cravatte e lo sommergiamo di botte mentre è su una latrina a cacare. Torniamo nel nostro tempo dopo meno di quindici minuti, azionando il telecomando di cui è datata la macchina del tempo (mica stronzo lo zio o il cugino del mio amico). Siamo tutti sporchi di sangue. Io sono anche soddisfatto, Chuck trema di paura.
“Abbiamo commesso un crimine, capisci?” mi dice.
“No”, gli spiego, “Non abbiamo fatto nulla. Abbiamo ucciso uno per un’invenzione che quindi non ha potuto fare, e quindi ora non esiste, e noi non siamo tornati indietro nel tempo per ucciderlo”:
“Eh???”.
“E’ un paradosso temporale”.
“Ma… quindi se noi non siamo tornati indietro ad ucciderlo, lui ha potuto inventare le cravatte, e quello che abbiamo fatto noi non è servito”.
“Non ha inventato le cravatte: è morto”.
“Ma se non le ha invetate noi non siamo tornati indietro nel tempo a ucciderlo”.
“No, lo abbiamo fatto”.
“Ma se le cravatte non ci sono, allora perché saremmo dovuti tornare indietro nel tempo a uccidere chi non le ha inventate?”.
“Lo abbiamo fatto, e ora siamo tornati nella nostra realtà dove le cravatte non esistono”.
“Quindi abbiamo creato una dimensione parallela?”.
“Non lo so”.
“Come non lo so? E se invece fossimo tornati al punto di partenza in cui le cravatte esistono e quindi il viaggio e l’assassinio fosse stato inutile?”.
“Dici che qui esistono ancora le cravatte?”.
“Si. E peggio: la nostra dimensione potrebbe essere stata cancellata, e ora arriveranno degli omini quantici a smantellare tutto”.
Cioè, onestamente: io non mi sono manco posto il problema. Sono partito, ho fatto, sono tornato. Ora, non so quale paradosso possa essersi creato, o quale no. Queste sono cose da nerd segaioli brufolosi che leggono fumetti. E io non ho mai letto fumetti né avuto acne. Quindi, cazzo ne so?
Decidiamo di uscire dal rifugio per controllare com’è il mondo. Con la nostra solita fortuna non incontriamo nessuno. Andiamo a casa mia. I miei sono fuori.
Appena arrivo corro all’armadio: lo apro e non vedo più cravatte. Esulto. Mitico, fantastico, incredibile, gol!!!
“Guarda“ mi dice invece Chuck, indicando dentro l‘altra anta dello stesso armadio.
Cazzo.
Gonne. Il mio fottuto armadio e pieno di fottute gonne.
Corro in salotto e accendo la televisione. Tutti gli uomini non indossano cravatte ma indossano gonne.
“Bel casino, eh?” mi dice Chuck facendo spallucce.

04 agosto 2011

acqua vs gossip

http://sport.virgilio.it/indiscreto/marin-addio-alla-pellegrini-niente-rabbia-ma-federica-mi-ha-deluso.html

"Sto cercando di parlarne il meno possibile: dispiace vedere che ad un Mondiale è stato più importante il gossip rispetto alle gare – ha dichiarato Magnini – Non mi aspettavo certe voci, anche perché non c’è niente di vero in questa mia presunta storia con Federica”.


A me gira il culo per il fatto che, per una volta che il nuoto è sotto i riflettori, con il calcio a riposo, si parli più dei pettegolezzi a mò di vecchiette in fondo alla strada piuttosto che delle gare, dei nuotatori e delle medaglie.

30 luglio 2011

Storie dai Mondiali di Nuoto

Mondiali Nuoto Shanghai 2011. Luca Dotto, 21enne di Camposampiero (Pd) ha ottenuto la medaglia d'argento ai mondiali di nuoto in corso a Shanghai. Il nuotatore azzurro che ha nuotato in 21'90", nuovo record italiano, è stato sconfitto dal brasiliano Oscar Cielo (21'52") medaglia d'oro, e ha preceduto il francese Alain Bernard (21'92"), medaglia di bronzo



Pallanuoto, Campagna: "Italia sei unica!"
Esplode la gioia del ct azzurro al termine della finale con la Serbia: "E' la vittoria del gruppo. La compattezza è la nostra forza"
Ai Mondiali di Shanghai l'Italia della pallanuoto torna sul gradino più alto del podio, 17 anni dopo l'ultima volta (il Mondiale del '94 a Roma). Il commissario tecnico Alessandro Campagna elogia ''cuore, coraggio e compattezza'' del Settebello. Con questi punti di forza i suoi uomini hanno sconfitto la più quotata Serbia per 8-7. "Siamo stati epici. Una vittoria strameritata - le parole a caldo dell'allenatore ai microfoni di Rai Sport -. I serbi hanno individualità eccezionali. Noi li abbiamo battuti con l'atipicità del nostro gioco e l'unione tra di noi. E' stata la vittoria del gruppo, nessuno escluso. Con la compattezza, gli italiani sono unici al mondo''.
Un elogio particolare al portiere Tempesti, che ha parato due rigori alla Serbia: ''E' stato eccezionale, e non solo per quei due penalties''




SHANGHAI - Nessun dubbio, Phelps doveva essere e Phelps è stato: lo statunitense come previsto (è la sua specialità preferita) ha vinto la medaglia d'oro nei 100 farfalla maschili ai Mondiali di nuoto di Shanghai. Lo statunitense si è imposto con il tempo di 50"71. Phelps ha chiuso davanti al polacco Konrad Czerniak, medaglia d'argento in 51"15, e al connazionale Tyler McGill, bronzo in 51"26.

24 luglio 2011

Philip Dick - UBIK


Se avete amato Inception, Matrix, Shutter Island, The Others e se siete appasionati di tutto quei libri/film/fumetti dove si gioca sul concetto di cosa/chi è relale e cosa no, allora dovete leggere UBIK.

Se non l'avete ancora letto, guardate e volete sapere di di cosa parla non ve lo dico certo io perché vi rovinerei la sorpresa. Dico solo che, rispetto a tutte le produzioni sopra citate, questo è venuto prima e in un certo senso, le ha influenzate.

23 luglio 2011

Ligabue - Vivo Morto O X

Ci ho messo un po' ma alla fine l'ho capita.
Certe cose anche se te le spiegano prima (nel '96 avevo 18 anni e 1/2) ci devi sbattere contro per comprenderle appieno.



Nato da un sospiro o da un temporale,
l'ostetrica ti batte e non ti chiede come va.
Beh benvenuto qui fra luce e confusione
nessuno che ti ha chiesto se volevi,
se volevi uscir di là, là.
T'han detto cos'è bene e t'han spiegato il male.
"Si sappia regolare prima o poi c'è l'aldilà!"
Guardare e non toccare
guardare ed ingoiare
e sei un po'' nervoso ed un motivo ci sarà.

Vivo morto o X
vivo morto o X
vivo morto, vivo morto, vivo morto o X.
Fa una croce qui, firmati così
vivo morto, vivo morto, vivo morto o X.

E te lo porti dentro
quel vecchio professore
che ti ha rubato tempo con la sua mediocrità.
E puntano al tuo tempo
e a alcuni sissignore
e perfino un giuramento e un anno di tua proprietà.
Vivo morto o X
vivo morto o X
vivo morto, vivo morto, vivo morto o X.
Siamo sempre qui, come cosa chi?
Vivo morto, vivo morto, vivo morto o X.

Alla faccia di chi t'ha visto X, X
alla faccia di chi ti pensa
alla faccia di chi ti vuole

T'han detto che c'è posto
per chi sa stare a posto
il posto, tele accesa e la casetta in Canada.
Il sabato la spesa
e il giorno dopo in Chiesa
e sei un po' nervoso ed un motivo ci sarà.

Vivo morto o X
vivo morto o X
vivo morto, vivo morto, vivo morto o X.
Fa una croce qui, firmati così
vivo morto, vivo morto, vivo morto o X.
Alla faccia di chi t'ha visto X, X
alla faccia di chi ti vuole X
alla faccia di chi ti pensa...
La la la la la la la la la la la la la le ro
la la la la la la la la la la la la la le ro
la la la la la la la la la la la la la le ro
vivo morto o X

05 luglio 2011

Def Leppard - Mirrorball (Live & More)



E così esce il nuovo album dei Def Leppard. E così trattasi del primo album dal vivo.
Analizziamolo:
Un interessante box di 3 dischi, due cd e un dvd dove sono state selezionate varie canzoni tratte dal tour 2008/09, quindi ben due anni dopo la conclusione del medesimo (che sa molto di riempitivo in attesa dell'album nuovo).
4/5 del gruppo se la cava ancora alla grande, il cantante Joe Elliot purtroppo, ci tocca constatare, non ce la fa più (cosa che si notava ascoltando già i vari estratti live più o meno ufficiali degli ultimi anni). Dispiace dirlo perché vogliamo bene a questo ragazzone che è ormai un signore di mezz'età, però del resto se invece di cantare gridi e sei un cantante professionista da ormai 30 anni, forse dovevi pensarci e prendere provvedimenti prima (e del resto se già da una decina d'anni non ti esibisci più a torso nudo ma ben vestito)...
La scaletta propone i classici (per la maggior parte Histeryci), qualche canzone di Songs From The Sparkle Longue (e ci mancherebbe: stavano portando in tour proprio quel disco) e poco altro. Bellamente ingnorati l'album di esordio, Slang, Euphoria (questi due avevano molto da dire, IMHO), e X (grazie al cielo). Pyromania rappresentata dai classici, due estratti da Adrenalize e da Retro Active (uno di questi è Action, che tra l'altro è una cover, e il cantante l'annuncia come "from the Retro Album", per poi correggersi :-P).
A far ben sperare per il futuro, i tre inediti, tutti di ottima caratura (due quali epicheggianti... un po' tardino per una svolta del genere, no? :-P), molto ispirati ai Queen.
Nota dolente, la distribuzione dell'album, affidata a una misconosciuta casa partenopea che l'ha portato solo presso i grandissimi centri di distribuzione, mentre in passato le uscite del gruppo si avvistavano anche nei centri più popolari.
Tirando le somme, una sorta di greatest hits mirato non tanto a chi leppardiano lo è già, ma a chi conosce il gruppo "per sentito dire", per cui potrebbe essere un ottimo starting point.
Faccio notare che dalla produzione "ufficiale" (i vari album in versione deluxe) o "non ufficiale" (i vari bootleg recuperabili qua e là), si riescono a recuperare performance di canzoni che qui non compaiono.
Concludo (per non smentirmi) con una foto trovata durante una googlata per immagini cercando appunto "Def Leppard". Praticamente la signorina ha rubato la maglietta al papà e si è autoscattata con essa.

03 luglio 2011

Fronte e Retro #6: Michelle Hunziker

Non ci sono cazzi: quando è arrivata lei hanno dovuto spostare la linea della figaggine un paio di metri più in là.



E anche se sono passati diversi anni da quando andava in giro in topless, resta sempre dannatamente in forma.

Ah, sì, avrete notato anche voi dal caldo che è iniziata l'estate

02 luglio 2011

Tales To Astonish #10: Vampires Suck! (Un'altra stupida storia di vampiri e licantropi)


Il Giovane Molto Intelligente camminava tranquillo in una fresca serata estiva fissando la luna e le stelle che apparivano chiare in cielo nonostante le luci della città.
"Guarda come si vedono bene la luna e le stelle nonostante le luci della città!" pensò.
All'improvviso spuntò fuori un tipo poco raccomandabile.
"Sono un fottuto vampiro, e mò ti mordo!".
"Aspettito signor Fottuto Vampiro, prima vorrei farle una domanda!" chiese il Giovane Molto Intelligente.
"Eh?"
"Lo consideri un ultimo desiderio da parte mia, suvvia, in pratica lei mi sta condannando a morte, avrò un seppur minimo diritto. E non fumando, vorrei porle una domanda che mi frullava in testa da un po'... visto che non fumo... invece dell'ultima sigaretta mi conceda l'ultima domanda".
"Va bene" rispose il Fottuto Vampiro, invero un po' scocciato. "Chiedi pure".
"Ecco.. ha presente la luce del sole?".
"Era questa la domanda?".
"No, era l'inizio di un discorso più ampio. Dicevo: ha presente la luce del sole? Quella cui non potete esporvi altrimenti brucereste?".
"Sì. E allora?"
"Ecco, il sole è una stella, in cielo ora ci sono molte stelle".
Il Fottuto Vampiro guardò il cielo perplesso.
"Scusami, ma secondo te, io che cazzo ne so di 'ste cose?" rispose poi spazientito.
"E anche la luce lunare" proseguì il Ragazzo Molto Intelligente. "Non è altro che luce solare riflessa. Lei, signor Fottuto Vampiro, nondovrebbe rifuggirla pena una crudele morte?".
Il Fotutto Vampiro riflettè un attimo, ma prima che potessa parlare prese fuoco e bruciò in una crudele morte.
Il Giovane Molto Intelligente proseguì la sua passeggiata notturna pensando quanto fosse intelligente.
"Oh! Quanto sono intelligente!" continuava a ripetersi.
Ad un certo punto, da dietro un albero sbucò un Maledetto Licantropo, che, non essendo dotato di parola, lo sbranò e basta senza vantarsi di quanto fosse cattivo.

La morale della storia è: era da tanto tempo che vi trascuravo e non volevo sentiste la mia mancanza.
Vi Voglio Bbbbbene!

20 giugno 2011

Hello America!

(di solito mi frega un cazzo di 'ste cose, ma questa è italoamerregana... e ROSSA!!!)


Miss Usa, vince l’italoamericana Alyssa

Alta, bella. Segni particolari: italoamericana. Alyssa Campanella, 21 anni, è stata eletta miss Usa 2011 a Las Vegas. La giovane, che si contenderà il titolo di Miss Universo il prossimo 21 settembre in Brasile insieme ad altre bellezze, è bionda al naturale ma si tinge di rosso, perché si preferisce con quel colore di capelli.
Fonte
kikazz'è!

quindi festeggiamo cantando:


Hello America, hello America
Hello America, Hello America

Well I'm takin' me a trip I'm going down to California
Yeah, I'm gonna try Hollywood and San Pedro Bay, yeah yeah
I'll tell ya what I'm gonna do
I'm gonna give my love to you
I'm gonna take you where the lights are bright
I'm gonna give you my love tonight

Hello America, hello America
Hello America, hello America

I'm gonna get me a greyhound bus down the motorway
I'm gonna spend a little time in 'Frisco and L.A., yeah yeah
But when it gets to twelve o'clock
And you feel that you gotta rock
You'd better let your hair hang down
So we can boogie all over town

Hello America, hello America
Hello America, hello America

Takin' me a trip I'm going down to California
Yeah, I'm gonna try Hollywood and San Pedro Bay, yeah yeah
I'll tell ya what I'm gonna do
I'm gonna give my love to you
So won't ya take me where the lights are bright
Won't you give me your love tonight
Hello America, hello America
Hello America, hello America
Hello America, hello America
Hello America, hello America

(ogni scusa è buona per tirare in ballo i cinque tamarri a nove braccia...)

19 giugno 2011

Fronte e Retro: #5: ai mondiali di beach volley


eh sì, anche questo importante sport, simbolo di spiaggia, mare ed estate, ha i suoi mondiali, e mi pare giusto segnalare l'evento con un
link e con l'immmagine qui a fianco (che invero non so se sia relativa al beach volley, però mi sembrava pertinente con il titolo della rubrica.

12 giugno 2011

Diritto di Voto

Viviamo in un Paese, che, inutile dirlo, ha i suoi problemi, e ne ha tanti. Resta comunque una delle 8 Nazioni più importanti del Mondo. Come diceva Gaber, ne siamo alla periferia, ma meglio essere periferici che sperduti nel nulla.
Possiamo ancora permetterci una democrazia che ci fa andare a votare su fattori (più o meno) importanti che determineranno la nostra vita (di tutti i giorni e politica). Poi che uno si voglia informare o meno su cosa o come votare, sono cazzi suoi, la possibilità di farlo c'è, eccome, e se non lo fai è colpa tua.
La possibilità di dire un SI o un NO ce l'abbiamo. Ed è un diritto ottenuto con tante lotte nel corso degli anni e dei secoli (la Rivoluzione Francese, ad esempio, dice nulla?) dai nostri antenati, perché noi oggi potessimo decidere di passare la domenica al mare e lasciare i seggi semideserti.
Esprimere il proprio voto dovrebbe essere un DOVERE non solo nei confronti degli antenati di cui sopra, ma nei confronti di coloro che vivono in regimi (ancora) totalitari e non possono esprimere la propria opinione.
Oltretutto, organizzare un referendum non è cosa da poco: è una spesa che noi (ri)paghiamo poi con le tasse.

Non sai cosa votare? Vai lì e fai "scheda bianca" o "scheda nulla".
Vuoi che vinca il NO? Vai lì e voti NO, non inviti tutti all'astensionismo.
Auguro a tutti questi astensionisti di rinascere, nella prossima vita, nel Darfour (con tutto il rispetto per chi vi vive).

11 giugno 2011

Philip K. Dick - La Svastica Sul Sole

Ho finalmente letto questo noto romanzo del noto autore di fantascienza. Che in questo romanzo non parla di fantascienza (ucronia è la parola d'ordine della storia) ma di un mondo in cui Nazisti e Giapponesi hanno vinto la guerra e si sono spartiti il mondo (e gli Stati Uniti). All'interno di questa San Francisco dominata dai Giapponesi, i bianchi sono trattati più o meno come gli Afroamericani venivano trattati ai giorni nostri a quell'epoca (il romanzo è scritto nel '62) e vari personaggi si muovono in questa ambientazione, cercando di tirare avanti, cambiare e ritrovare o mantenere la propria dignità in questo mondo "alla rovescia". Interessante come l'I Ching sia illibro religioso onnipresente nella vita di tutti i personaggi (al posto della "nostra" Bibbia).
Sullo sfondo H. Abendsen, autore del libro "proibito" in cui si racconta di come i dominatori abbiano invece perso la guerra.

05 giugno 2011

Tales To Astonish #9: gli uomini preferiscono le...


GLI UOMINI PREFERISCONO LE ...

L’Ingegnere portò la sua Nuova Fiamma a casa propria.
Un villino nel quartiere residenziale nuovo, appena terminato di costruire, fuori città.
- Siamo i primi ad abitarci - annunciò impettito
- Siamo? - domandò lei
- Sono, perdona il lapsus - volle precisare lui
- ah, ok -
Entrarono in casa: un salotto appena arredato senza soprammobili, senza quadri, senza nulla che potesse ricondurre a chi vi abitasse.
- benvenuta nella mia umile dimora - disse lui chiudendo la porta.
La Nuova Fiamma non ebbe tempo di stupirsi di come il villino potesse risultare troppo grande per una persona sola: spinse l’Ingegnere sul divano, si tolse il vestito e gli saltò addosso.
I due si avvinghiarono, baciandosi e toccandosi. Lui mise le mani sul gancio del reggiseno di lei senza riuscire ad aprirlo.
- meno male che sei ingegnere - disse lei maliziosa.
Lui elaborò un sorriso di circostanza e spalancò le braccia in segno di resa.
- si apre davanti, tonto! - lo canzonò lei.
Fece il gesto per aprire la custodia di tante grazie, quando una suonata di clacson annunciò l’arrivo di un’automobile.
L’Ingegnere imprecò, e si scrollò di dosso la Nuova Fiamma. Si affacciò alla porta finestra che dava sul cortile: dal bagagliaio di una vettura una donna stava estraendo un grosso scatolone.
- cazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzo - fu il commento spassionato dell’Ingegnere.
La Nuova Fiamma lo guardò interrogativa tenendosi ancora coperte le tette.
L’Ingegnere afferrò il vestito della ragazza e glielo mise in braccio in malo modo, poi la trascinò per un braccio verso una porta in un angolo.
- resta lì dentro, e appena si libera la via esci. Chiama un taxi. Ce l’hai il cellulare? -
- si ma…. -
La frase della ragazza, che avrebbe fatto richiesta di essere informata sull’evolversi degli eventi, rimase interrotta: l’Ingegnere aveva già chiuso la porta che dava sulla cantina.
Si affrettò all‘ingresso, e aprì, non prima di essersi dato una risistemata.
-Ammmmmmoooooooooreeeeeeeee! - disse, aprendo alla nuova arrivata.
-Che sorpresa! Sei arrivata prima del previsto -
- eh! Che sorpresona! Potevi venire ad aiutarmi con lo scatolone, cazzo! - gli rispose la Moglie.
Lui prese lo scatolone ingombrante ma non pesantissimo che la donna aveva in mano. Conteneva alcune cornici con fotografie varie: il matrimonio, la luna di miele, alcune vacanze del loro periodo da fidanzati.
Lo appoggiò sul tavolo, prese la donna in braccio, e la portò su per le scale, diretto verso la camera da letto.
- ma, amore, fammi almeno fare una doccia! -
Lui la depositò in bagno, corse a prenderle asciugamani e accappatoio e le disse:
- tutto il tempo che vuoi, certe cose vanno gustate con calma - e uscì chiudendo la porta.
La Moglie si chiese come mai, da tanta fretta, ora l’Ingegnere dimostrasse tanta pazienza.
Questi restò dietro alla porta ad origliare che l’acqua fosse aperta. Dopodiché contò fino a cinque, e quindi scese di corsa: doveva controllare se la Nuova Fiamma se ne fosse effettivamente andata.
Aprì la porta che dava sulla cantina. Guardò dentro, e, da quel poco di luce che si proiettava giù dalle scale, la vide, accovacciata a terra.
- noooo! Ti ho detto di andartene! -
Si precipitò giù dalle scale, la prese per un braccio, e provò a farla alzare. La Nuova Fiamma non si muoveva. Non reagiva. Non respirava. Cazzo: era morta!
- cazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzo -
L’Ingegnere la lasciò andare, e si portò le mani alla bocca, in preda al panico.
Spingendola oltre la porta, doveva averla fatta cadere per la scalinata appena oltre all’uscio.
Cosa avrebbe fatto?
Risalì le scale, si appostò fuori dal bagno aspettando l’uscita della Moglie in accappatoio. La prese nuovamente in braccio e la portò in camera da letto.
- amore, resta qui, scendo a prendere del vino! -
In cucina tirò fuori dal frigo la bottiglia che aveva preparato per la Nuova Fiamma. La portò di sopra, fece ubriacare la Moglie, ci fece l’amore, e la lasciò sul letto addormentata.
Tornò di sotto, dalla Nuova Fiamma ormai Fiamma Morta. All’interno dello scantinato semi buio, cercò nel punto dove precedentemente era adagiato il suo corpo. Non c’era più.
- cazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzo -
La situazione richiedeva sangue freddo, e lui, cazzo, ne aveva da vendere. Era un ingegnere, non un ragioniere, un dottore, un avvocato, un grafico pubblicitario, un geometra, un architetto, un personal trainer, un fashion stylist (qualunque cosa fosse): uno stracazzutissimo ingegnere.
Accese la luce, e con la nuova illuminazione, la trovò: la Nuova Fiamma creduta Fiamma Morta stava in piedi in un angolo della stanza, emettendo piccoli rantoli monofrequenza.
Meno male: non era morta, era solo svenuta, ma si era ripresa.
La vide che gli si avvicinava, barcollante, ancora svestita, con il reggiseno ancora slacciato sul davanti che però non mostrava le sue grazie. Adocchiò il vestito di lei per terra, si chinò e lo raccolse.
- dai, muoviti, c’è mia moglie, se ti becca ci ammazza entrambi -
Le porse il vestito ma lei non diede segno di interessarsene.
Solo in quel momento lui notò come la ragazza avesse gli occhi vitrei, lo sguardo spento e… non respirasse.
- cazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzo -
Non era svenuta per poi riprendersi, era morta per risvegliarsi come zombie!
Prima che lui potesse girarsi e scappare, la Nuova Fiamma creduta Fiamma Morta ma in realtà Fiamma Zombie gli saltò addosso e iniziò a mangiarselo.
Lui urlò di dolore. Oh, come urlò!
Urlò talmente tanto che la Moglie, al piano di sopra, si svegliò. Preoccupata, si rimise addosso l’accappatoio e corse giù per le scale. Trovò la porta che dava sulla cantina aperta, e, riconosciuto che le grida provenivano da lì, si infilò oltre l’uscio.
Vide l’Ingegnere con addosso una donna.
- lurida baldracca! Ti insegno io a fare la zoccola con mio marito a casa mia! -
Raggiunta la Nuova Fiamma non riconosciuta come Fiamma Zombie, la Moglie ora Moglie Infuriata la percosse una, due, tre volte, ma lei persisteva a ignorarla.
- ti faccio vedere io! -
Li scavalcò, si diresse verso un angolo della cantina dove era appoggiato l’ombrellone da spiaggia, e lo sollevò, scaraventandolo in testa alla Fiamma non riconosciuta Zombie.
- e tra poco tocca a te, screanzato - disse rivolta al Marito Potenzialmente Fedifrago non riconosciuto come Marito Morto Divorato.
La Fiamma Zombie, finito il pasto proprio in quel momento, e indifferente alle percosse, si alzò e si girò verso la Moglie Praticamente Cornuta.
Questa vide la sua presunta rivale, con gli occhi vitrei, lo sguardo spento e… la bocca sporca di sangue.
La Moglie Praticamente Cornuta urlò di terrore. Oh, se urlò.
Poi la Fiamma Morta iniziò a mangiarla.
E la Moglie urlò di dolore. Oh, come urlò.

GLI UOMINI PREFERISCONO LE ZOMBIE