27 maggio 2018

il Milan 2017/18

"Quest'anno è andata male, ma l'anno prossimo..." 
mi diceva sempre mio nonno da piccolo, durante gli anni in cui il Milan faceva su e giù dalla serie A alla B.
Adesso lo dico io, però debbo aggiungere "... non sarà tanto diverso".

La stagione è iniziata con un mercato faraonico, che ci ha portato tanti giocatori ma non un bomber da 25/30 gol a stagione (tra campionato e coppe) e ha lasciato la coperta a centrocampo un po' corta.



Sulle ali del mercato e della nuova dirigenza, e con una maglia nuova finalmente bella, alle qualificazioni di 'Europa League siamo andati in 60.000 a riempire San Siro.
E proprio quelle quattro partite hanno fortemente condizionato la stagione. La preparazione estiva è stata fatta male, e in inverno la squadra ancora non correva. Risultati altalenanti, dalle legnate prese in campionato, alle goleade segnate in Europa. Il Milan non decolla, se la gioca con le squadre più importanti italiane, poi tracolla e le prende... Esonero di Montella... arriva Gattuso. E ci ritroviamo al punto più basso della stagione: il pareggio con il Benevento (il folcloristico primo punto in A della squadra, ottenuto con un gol del portiere all'ultimo secondo) e le tre pere prese a Verona dopo avergliene date 3 in coppa Italia il mercoledì prima...
Ringhio non si rassegna, mette i ragazzi in riga, e con il derby post-Natalizio inizia la risalita: una partita ogni tre giorni, giocata sempre meglio, fino all'apice della stagione: vincere 2-0 a Roma contro la Roma... cosa più vista per anni... quella sera mi sono commosso.
Arriviamo alla partita con l'Arsenal, primo vero test europeo... la domenica prima non si è disputato il derby, a causa della triste e improvvisa scomparsa di Astori... dovremmo essere riposati... invece perdiamo 2-0 in casa... a Londra 3-1 per i padroni di casa... siamo tornati il Milan autunnale?
Sì, la squadra è ancora sulle gambe, tracolla a Torino con la Juve, perde con il Benevento in casa, perde 4-0 in finale di coppItalia (due papare di Didarumma e un autogol di Kalinic che nemmeno nei campetti di periferia...).
In campionato rischiamo di restare fuori dall'Europa... Ad Atalanta subiamo il pareggio sullo scadere (quest'anno un must)... ci qualifichiamo matematicamente, ma la domenica dopo si deve vincere in casa con la Fiorentina per evitare di nuovo i preliminari di EL... quest'anno sarebbero ben tre turni (sei partite).
Finiamo in svantaggio nei primi minuti... poi rimonta e manita ai Viola...
È Europa League, direttamente ai gironi!!!

In sostanza: tanti milioni, tanta fatica, per arrivare dove eravamo l'anno scorso e fare un passo avanti (qualificazione diretta anziché gironi) perché la UEFA ha rivoluzionato la Champions e l'Italia ha (ingiustamente, IMHO) una squadra in più.

Invece no! Le regole del fair play finanziario (sacrosante) ci penalizzano. Al momento non si sa cosa succederà, si pensa ad un'esclusione dalle coppe per la prossima stagione.
Con conseguente strategia di mercato da rivedere, e ambizioni da ridimensionare...

che peccato.

"Quest'anno è andata male, ma il prossimo..."