31 dicembre 2019

Fine 2019

L'anno sta finendo e io non vi avevo ancora salutato con il mio ormai classico post riepilogativo.

Ebbene :
Il 2019 inizia con i postumi del 2018. Un grande cambiamento nella mia vita non era andato come volevo e mi ritrovavo il braghe di tela.
Quello che si pensava essere un colpo di fortuna (ma che non apriva scenari poi grandiosi) si è rivelato un'inc...ta. Così giù pazienza e cercare di sistemare la cosa  girando come una trottola.
Tra fine febbraio e inizio aprile una piacevole esperienza che mi ha chiarito le idee professionalmente e fatto conoscere gente interessante.
In mezzo il rischio di cadere in un'altra sola, sventato da una mia scelta che non saprò mai se ho fatto bene a farla. Di architetti però non mi fido più.
In estate i miei sforzi sono stati parzialmente premiati, con un'avventura che mi ha ridato il ritmo e fiducia in me stesso. Poche settimane dopo la conclusione, è iniziata subito un'altra avventura, che sto vivendo tuttora... Impegnativa, certo, e temporanea, ma sempre foriera, finora, di esperienze.

Sono ritornato alla vecchia piscina, orario e istruttore nuovo, però.

Il Milan continua sempre sulla stessa strada di alti (pochi) e bassi (tanti e profondi).

Dopo anni ho scritto una nuova StorieLLa... Chissà se con l'anno nuovo riuscirò a fare altrettanto.

Continuo invece a postare Fagiane, videoclip e testi delle canzini.
Quest'anno ho scoperto Racounters, Royal Republic e Black Keys. Per l'Italia si conferma Silvestri. Meno bene il disco dei Franz ferdinand.

Si conclude il fumetto di Mercurio Loi, con sommo dispiacere. Finiscono anche letter 44 e Prophet. Saga si prende una pausa. Colmo il vuoto con tante riletture, mentre a fine anno inizia Samuel Stern, nuovo fumetto italiano... Ambientato all'estero. Ho anche potuto apprezzare la Dea Del Tuono Jane Foster/Thor e le nuove storie di Alias/Jessica Jones.

Finalmente ho potuto vedere dal vivo i Def Leppard, cosa che attendevo dal 2006, speriamo di non dover attendere  altri 13 anni...

Il Chaltrons ha ripreso a vincere, e per ora lo sta facendo con regolarità (se tutto va bene, ci sentiamo tra poco), e pensare che stavo per smettere. Non ringrazierò mai abbastanza gli amici di TOP ELEVEN DALLA PARTE DEI MANAGER

In primavera avevo ripreso a correre, ma poi non ricordo perché ho smesso. Ho comprato un orologio per il fitness, vediamo come va.

L'altro giorno ho sfruttato il kit per fare la birra in casa. Il 17 si beve. Speriamo non faccia schifo o per lo meno nessuno stia male.

Prima opportunità per le ferie natalizie da... Boh... Di sicuro c'erano il 00 nel numero dell'anno l'ultima volta che le ho fatte. E in estate ho provato pure il brivido della chiusura estiva. Che roba!!! Che roba!!!

Quella cosa che non posso dire prosegue. Nonostante tutto e nonostante un paio di giri a vuoto, pareggiati però da piacevoli scoperelte.

Dovrebbe essere tutto.
Di propositi per l'anno nuovo sapete che non ne faccio...
Chi sentiamo a fine 2020 per il consueto bilancio.

Buon anno.

07 dicembre 2019

A.C. Chaltrons: lo scudetto della Stella

Ne parlavamo giusto martedì, ne riparliamo oggi:



un campionato dominato dall'inizio sino alla fine, senza particolari problemi.
Da segnalare solo:
- il primo scontro diretto, vinto per 10-0 contro JEFF OHO FC alla quinta giornata
- la prima sconfitta (giornata storta, che ci volete fare?) contro SOREN FC alla settima
- alla quattordicesima scontro diretto in casa di LOBODEJ: vinco 1-0 e lo "caccio" a -9 da me
- alla diciottesima metto in campo le riserve, causa importante partita di Coppa (vedi relativo post) e perdo 3-0)
- altra giornata storta alla ventunesima, dove perdo 1-0 a casa di ROSARIO CENTRAL
- certezza matematica della vittoria già alla quartultima

Insomma, un campionato tranquillo, dove la Champions (ennesimo sorteggio contro squadre di livello superiore) è stata snobbata a favore delle altre competizioni arrivabili, e in cui  Bomber Maferri ha fatto il solito Bomber Maferri, superando quota 100 gol poco prima di superare quota 100 partite.


per il resto, giusto riportare le stats di questa stagione, la seconda con il biplete (quello che gli inglesi chiamano "double)


Tutti i giocatori presenti in queste tre annate sono i giocatori più titolati del club.
L'anno prossimo proviamo a ripeterci e vediamo di fare qualcosa per la Champions.

Grazie e...

CHALTRONS C'É!!!!!!!!!!


06 dicembre 2019

BloGGhete consiglia: SAMUEL STERN

Storia lineare, nessun sussulto, incuriosisce un po' il passato del personaggio e in parte, la figura del prete.



Parroci, religione cattolica, accenni allo scetticismo (il padre della bambina viene detto non vedere di buon occhio i religiosi), presumibilmente un'ambientazione di periferia (di Edimburgo ne parliamo dopo): elementi troppo nostrani per credere a un'ambientazione estera... Tanto che (come promesso) io di Edimburgo o della Scozia vedo e sento ben poco. La partita del Celtic (squadra cattolica della capitale, tra l'altro) non è abbastanza a britannizarla.
Avremmo potuto trovarci ovunque: Edimburgo, new York, Offanengo 


Per qualche numero continuerò a seguire questa serie, da cui mi aspetto un crescendo nei prossimi numeri.


E spero che le differenze con altri esorcisti britannici non siano solo il non abusare di alcol e sigarette 

04 dicembre 2019

Elton John - BURN DOWN THE MISSION




You tell me there's an angel in your tree
Did he say he'd come to call on me
For things are getting desperate in our home
Living in the parish of the restless folks I know
Everybody now bring your family down to the riverside
Look to the east to see where the fat stock hide
Behind four walls of stone the rich man sleeps
It's time we put the flame torch to their keep
Burn down the mission
If we're gonna stay alive
Watch the black smoke fly to heaven
See the red flame light the sky
Burn down the mission
Burn it down to stay alive
It's our only chance of living
Take all you need to live inside
Ah ah ah
Deep in the woods the squirrels are out today
My wife cried when they came to take me away
But what more could I do just to keep her warm
Than burn burn burn burn down the mission walls
Now everybody bring your family down to the riverside
Look to the east to see where the fat stock hide
Behind four walls of stone the rich man sleeps
It's time we put the flame torch to their keep
Burn down the mission Lord
If we're gonna stay alive
Watch the black smoke fly to heaven
See the red flame light the sky
Burn down the mission Lord
If we're gonna stay alive
It's our only chance of living
Take all you need to live inside


03 dicembre 2019

A.C. Chaltrons l'ha fatto ancora!!!!

Una vittoria di quelle che non ti aspetti...
contro un avversario più forte... 115 vs 109... e un'esterno sinistro fortissimo...
Ma... andiamo con ordine!!!

Chaltrons inizia la stagione senza timori. Lasciata a sé stessa la Champions, ancora una volta sorteggiati contro avversari di livello superiore, ecco invece prendere il largo in Campionato (ne riparleremo?) e in Coppa.
Un aggregate di 9-1 nel primo turno.
Di 7-0 nel secondo.
Negli ottavi uno strano 0-0 in casa, ma una vittoria voluta con i denti per 2-1 al ritorno, in trasferta, maturata nel secondo tempo.
Poi di nuovo, ai quarti: acciuffati sull'1-1 in casa, al ritorno bisogna accelerare, visto lo 0-0 alla fine del primo tempo che qualificherebbe l'avversario. In vantaggio 1-0, poi rimontati 1-2, si aggancia il due pari che qualificherebbe noi... ma perché limitarsi? Risultato finale 5-2 (2 Maferri, 2 Madsen, Sabin)
In semifinale agile 9-1 (tripletta di Abelha nella gara di ritorno), per poi incontrare i portoghesi del Maia in finale, squadra di qualità leggermente superiore ma che ha nell'esterno sinistro Monticelli un temibile 8 stelle.

Ebbene, Chaltrons si prepara, e di certo non entra in campo come vittima sacrificale.




E così bomber Maferri segna il primo gol al 4', su punizione.
Proprio il loro asso Monticelli si fa espellere al 17', e da lì è monologo rossocrociato:
Cattier (prossimo capitano?) segna il raddoppio, e con il bis di Maferri (su azione) si va al riposo sul 3-0. Nella ripresa l'inglese Thomas (preferito in extremis al coreano Jeong) segna l'ultimo gol, facendosi eleggere migliore della partita.

Per la seconda volta, Chaltron C'É!!! E con questa pareggia il numero di finali vinte con quelle perse... portandosi a casa il trofeo per la prima volta nei 90 minuti.

Con questo trofeo, i giocatori presenti in queste ultime tre stagioni, sotto tutti a pari merito, i giocatori più titolati del team...

E se tutto va come deve... ci risentiamo presto!!!


27 novembre 2019

Slipknot - FORTE NERO

Non è il mio genere, in genere,
però questa contaminazione con il controcanto un po' pop addolcisce e pop-pizza il tutto e lascia un effetto un po' straniante.







Watch this
I'm never enough
You bled me dry, using me up
Dissatisfied, and used
Another key to the empty spot in you
I'm sick as a fuck, I'm in my prime
What do you want? I guess it's time to see
If you're laughing now, you'll find no peace
Ooh, wait and wait and feel
I haven't felt like this in years
Not much left, so uprooted
Fist clenched tight in the pockets of my hoodie
And I know where I need to go
But the voice of reason can't say no
It's in the eyes and heart
Just the latest psycho off the charts
That's what you do best
A home like yours is upside down
Too much animosity
Nobody does it better than the enemy
A hope like yours won't help me now
You can do your worst to me
At the end of the day, that's what you do best
A home like yours is upside down
Too much animosity
Nobody does it better than the enemy
A hope like yours won't help me now
You can do your worst to me
At the end of the day, that's what you do best
I know, and even if I didn't
I would lie so many would believe it
Stand up and resist the chains
Of all the people in belligerent sick restraint
I wasn't enough, you bled me dry
Which way is up? Oh, you're a lie
And a fake, I hope that truth is not too late
That's what you do best
A home like yours is upside down
Too much animosity
Nobody does it better than the enemy
A hope like yours won't help me now
You can do your worst to me
At the end of the day, that's what you do best
A home like yours is upside down
Too much animosity
Nobody does it better than the enemy
A hope like yours won't help me now
You can do your worst to me
At the end of the day, that's what you do best
That's what you do best
That's what you do best
That's what you do best (hahahaha)
(Why) Why was it easy for you?
(Did) Did I deserve the abuse?
(I) I can't believe I let it
(Not) Not what I wanted
(See) See through your bullshit
(Your) You're so dramatic
(True) True to your form of
(Face) Every consequence
(Un-) Unintimidated
(-til) 'Til the very end
(It) It'll never happen
(Was) Was it all a lie?
(Too) Many motherfuckin'
(Late) That's what you do best
(Lie) That's what you do best
(Lie) That's what you do best
That's what you do best
A home like yours is upside down
Too much animosity
Nobody does it better than the enemy
A hope like yours won't help me now
You can do your worst to me
At the end of the day, that's what you do best
A home like yours is upside down
Too much animosity
Nobody does it better than the enemy
A hope like yours won't help me now
You can do your worst to me
At the end of the day, that's what you do best
A home like yours is upside down
You can do your worst to me
At the end of the day, that's what you do best
A hope like yours won't help me now
You can do your worst to me
At the end of the day, that's what you do best
That's what you do
That's what you do best, yeah
(What you do best) Yeah
(What you do best)
(What you do best)
(What you do best)
(What you do best)
That's what you do best
That's what you do best

17 novembre 2019

BloGGhete consiglia: LUNA 2069 - Leonardo Ortolani

Credo la sua opera più intensa e complessa, sia a livello di emozioni che di disegni. 


Gli sconfinati paesaggi lunari, rappresentati con i consueti giochi cinematografici sulle larghezze delle inquadrature si alternano alle devastanti emozioni del protagonista astronauta, sia per quello che riguarda l'essere sulla luna, che le conseguenze nella vita privata. Il tutto intervallato dalle nozioni storiche dei fallimenti e dei successi nei tentativi di arrivare lassù. Non mancano ovviamente le gag comiche (tipo quella della cicogna) a fare da contorno a tutto quanto.

Inizialmente avevo trovato poco consono alle vignette le dimensioni extra-large del volume, che rendono invece ancora più ammirevoli le splash page con le panoramiche lunari (di cui ho cercato in rete, ma purtroppo non ho trovato nulla; fare la foto col cellulare e postarla non sarebbe rappresentativo a sufficienza... quindi compratelo, leggetevelo e godetelo).





Tanta roba.
Veramente tanta roba 

13 novembre 2019

the HU - Wolf Totem


cose buona dalla Mongolia






If lions come, we'll tear up each other until the death
If tigers come, we'll tear up each other in a battle
If elephants come, we'll tear up and beat up each other
If humans come, we'll tear up and obliterate each other
 
We, If lions come, tear up each other until the death
If tigers come, we'll tear up each other in a battle
If elephants come, we'll tear up and beat up each other
If humans come, we'll tear up and obliterate each other
 
If you come as a viper,
We'll become Garuda birds and fly over you
If you come as an angry tiger,
We'll become Lions with a blue mane
 
Hu - Hu - Hu - Hu
Hu - Hu - Hu - Hu
 
If you with come with evil intentions, we'll compete in a fight
 
As a tenth, we will strike you as thunder
As a hundredth, we will strike you at your hearts
As a thousandth, we will strike and obliterate you
As a the thousandth, we will strike you from the sky
 
Hu - Hu - Hu - Hu
Hu - Hu - Hu - Hu
 
If you come like a flood, we'll fight until the death
If you come swarming, we'll tear up and scatter each other
If you come flying, we'll shoot you down with our archery
If you come charging, we'll slice you with our swords
 
Hu - Hu - Hu - Hu
Hu - Hu - Hu - Hu
 
Let's cut through them with the speed of falcons
Let's burn and ignite within with the wolfs will
Let's trample with our horses!
Let's defeat them with the wisdom of the great Chinggis!

09 novembre 2019

A.C. CHALTRONS: e sono NOVE!!!

Dopo il double (ma che io preferisco chiamare "biplete") della stagione scorsa, potevamo tornare a parlare così presto della nostra squadra preferita?
Se state leggendo, la risposta è sì.

Tanto per cominciare, sappiate che abbiamo scelto la casacca viola perché riporta sopra un "8", come gli scudetti vinti fino a quel momento.

A inizio stagione il sorteggio di Champions è infingardo quanto quello dell'anno scorso, quello di Coppa fattibile, quello di Campionato ci dà come favoriti.

La stagione però inizia zoppicante: si gioca, si fa bel gioco, ma si ricevono pochi risultati, in particolare una sfilza di pareggi.

All'11sima giornata perdiamo in casa 3-0 con Matteo FC, e finiamo a -7 dalla vetta (a metà classifica). In Champions passiamo agli ottavi, ma incontriamo un avversario troppo forte che ci farà fuori come niente. In Coppa, complice non aver potuto seguire le partite, usciamo ai quarti proprio contro Matteo FC, capoclassifica nel nostro Campionato.

Decidiamo così di dare spazio ai giovani: in campio gli undici giocatori con l'età inferiore, per farli crescere e programmare la prossima stagione. Modulo adatto a contenerli tutti, il 5-3-2. E a questo punto succede qualcosa: si inanellano una serie di risultati positivi. Il -7 diventa -4. Iniziamo a crederci? Lì davanti c'è uno in gamba... ma non provarci sarebbe un crimine! Alcuni big tornano in campo, e la serie di vittorie prosegue... il -4 diventa -1 e dopo 12 vittorie consecutive, andiamo ad affrontare il capoclassifica... quello che ci inflisse l'ultima sconfitta... e lo andiamo ad affrontare a casa sua... come finirà?




A questo punto, padroni del nostro destino, affrontiamo nelle ultime due giornate l'ultima e la penultima in classifica. 2-0 non proprio liscio come ce l'aspettavamo, alla prima, e tranquilla vittoria esterna alla seconda. Quindici risultati utili positivi, e il titolo resta al PalArioli.



E attenzione, perché i giocatori che tra quelli qui sotto erano presenti anche la scorsa stagione, raggiungono lo storico capitano D. Lella come giocatori più titolati del club a quota 3 trofei



Infine, per gli amanti dei riconoscimenti personali:








27 ottobre 2019

Modà - Quelli Come Me



Quelli come me, li trovi dentro ai bar
Anche da soli nel cuore della notte
Con lo sguardo perso come fosse un film
Dove c'è un tizio di cui non si sa niente
Se non li conosci e vuoi parlarci un po'
Può succedere anche di sentirli
Raccontare cose che non hanno mai
Confessato neanche a loro stessi
Se stan zitti, parlano con gli occhi
Quelli come me, li vedi andare via
Quando il rumore intorno è troppo forte
Fanno sempre il pieno di malinconia
E dell'inferno sai chi se ne fotte
Quelli come me, "Ti amo pure se
Ci conosciamo solo da un istante"
Quelli come me, "Non mi cercare più"
No, non si vive solo di promesse
Quelli come me, soffrono un po' di più
Per via del loro cuore di cristallo
Usano la pelle per sentire se
Chi han di fronte ha il dono di capirlo
Piangono di notte e non lo saprai mai
Ti diranno sempre tutto a posto
E hanno sempre un sogno nel cassetto
Quelli come me, li vedi andare via
Quando il rumore intorno è troppo forte
Fanno sempre il pieno di malinconia
E dell'inferno sai chi se ne fotte
Quelli come me, "Ti amo pure se
Ci conosciamo solo da un istante"
Quelli come me, "Non mi cercare più"
No, non si vive solo di promesse
Quelli come me, "Ti amo pure se
Ci conosciamo solo da un istante"
Quelli come me, "Non mi cercare più"
No, non si vive solo di promesse

13 ottobre 2019

Lorenzo Maferri

"Gooooool deeeeeeel Chaaaaaaaltrons!
Illumina, il PalArioli, con il numero 10, Lorenzo..."

"...Maferri!"
"Lorenzo..."
"...Maferri!!"
"Lo - ren - zo ..."
"... Ma - Fer- Ri!!!"

É più o meno questo quello che succede nella mia testa (bacata) ogni volta che il Chaltrons segna.
E quest'anno il giocatore che ho scelto per l'esempio qui sopra ne ha fatti molti...
Quanti?
Bèh...



Ma come è stato possibile tutto ciò? Chi è questo giocatore? Da dove è arrivato? Dove sta andando?

Parliamone.

Il giovanotto è stato proposto dal vivaio della squadra. Accolto tra le fila, con la spesa - se non ricordo male - di una dozzina di token, è subito iniziato il pompaggio*. Raggiunto un numero di stelle sufficiente, viene messo nella formazione titolare, prendendo il posto del tunisino Ben Kaab, fino ad allora beniamino delle folle. Nella stagione di Settembre trascina la squadra nella dura lotta in Campionato, fatta di vittorie negli scontri diretti e successive incredibili o rocambolesche sconfitte con squadre minori. Raggiunta l'ottava stella - e diventando il giocatore più forte mai avuto insieme a capitan Occhiuzzi, difensore - si blocca improvvisamente e i risultati della squadra ne risentono.
Iniziata questa stagione (Settembre/Ottobre 2019) sono in dubbio se schierarlo titolare o meno (temo sia un clamoroso pacco, come già altri ne ho avuti), ma alla fine decido di dargli una seconda possibilità.
Mi ricompensa da subito con una prolificità senza pari, che lo porta  a raggiungere i numeri che potete vedere sopra. Da notare che è sia in Campionato che in Coppa si è laureato capocannoniere con largo distacco sui secondi, e che anche in Champions, finché ha partecipato, è stato in cima alla classifica.
E, come se non bastasse, nel corso dell'anno ha realizzato ben quattro quaterne (!), suddivise nelle tre competizioni.
Il nome del giocatore affianca (e supera) nella Hall Of Fame quelli di altri eminenti Chaltroni quali Russi e Visdomini (nella primissima Chaltrons, quella dello scudetto alla prima stagione e successiva finale di Champions), di Rosi e Tallarita (la Chaltrons canteriana che lottò e vinse contro avversari più forti per lo scudetto), di Mosquera, di Jelinek, di Leonardo Moi, vincitori di Campionati, Champions e SuperLeague (nonché sconfitti nella prima finale di Coppa) e di Ahmed (trequartista olandese tutt'oggi con più presenze e gol, pur non avendo vinto niente).
Forza Bomber, facci sognare ancora!!!!



*= per questo devo ringraziare gli amici della pagina Facebbok "Top Eleven Dalla Parte Dei Manager" che mi hanno aperto gli occhi e consigliato sul modo giusto di allenare i giocatori e affrontare le competizioni, suggerendo anche "trucchi" interessanti.
Da quando Top Eleven è cambiato (la gestione degli allenamenti, la disposizione in campo) i miei risultati sono calati: ogni anno (solare) un paio di trofei li si portavano a casa, ma da allora più niente. Nell'Agosto 2018 interrompevo un digiuno iniziato a Febbraio 2017 (!), per poi ritornare a non essere più nemmeno competitivo fino alla scorsa estate, quando è avvenuto appunto questo incontro.
Tutti i trionfi ottenuti con questo giocatore li dedicherò a Voi!!! ♥♥♥♥♥♥♥

12 ottobre 2019

A.C. Chaltrons: 8 con il 8otto

Nella stagione di Luglio il Chaltrons parte da -8 una rincorsa allo scudetto che si concretizza alla terzultima giornata. Alla penultima scontro diretto sulla seconda che chiuderebbe la questione. L'avversaria però giocava in casa e ribalta la situazione. Cocente delusione. Ho pensato di lasciare il gioco.
Una stagione di assestamento, e a Settembre Chaltrons raggiunge la sua seconda finale di Coppa, persa contro un avversario molto più forte e si fa scavalcare, di nuovo, a causa di un'inspiegabile sconfitta, all'ultima giornata,  contro una squadra sfavorita.

Stavolta la botta è assorbita e si riparte, nella stagione di Ottobre.
L'idea era di puntare alle due coppe e far giocare in campionato i ggggiovani.

Poi vediamo i sorteggi:
la Coppa è fattibile (infatti poi avete visto come è andata)
In Champions 30 avversari su 31 sono di un livello superiore (...!)
In Campionato sono decisamente il favorito.

Boh. Proviamo a giocarci... tutto!
In Champions, con un modulo più guardingo, arrivo fino agli ottavi, dove un avversario troppo forte mi caccia fuori.
Della Coppa è già stato detto e ripetuto...
In Campionato?


Parto alla grande, senza pietà per nessuno. Una cavalcata trionfante dove già alla terza giornata si capisce che nessuno terrà il mio passo.
Il primo pareggio arriva alla 12esima (penultima del girone d'andata, in casa contro Juve FC) e l'unica sconfitta alla 16esima (in casa dello Steaua). Ciò avveniva in parallelo all'eliminazione in Champions e a un pareggio in Coppa. Aggiusto il modulo, rendendolo ancora più offensivo e riparto: da qui in poi solo vittorie, fino all'ultima giornata, dove acciuffo il pareggio all'ultimo minuto (sotto 0-2 contro FC Robben, sul mio campo, va riconosciuto l'ardore).
Vittoria matematica della competizione è stata stabilita lo stesso giorno in cui vinco la finale di Coppa.
La squadra abbatte così nella stessa giornata tre "maledizioni":
- non riuscir a vincere la Coppa
- non riuscire a vincere lo Scudetto, dopo gli ultimi due fallimenti
- non riuscire a vincere due competizioni nella stessa stagione.

Qui sotto i la "hall of fame" del torneo



e qui le statistiche di TUTTA la stagione.



Noterete che i mattatori sono stati il portoghese Gaio (battitore delle punizioni), il fantasista francese Sabin, il suo connazionale Poulain (partito come riserva a inizio stagione) e le ali offensive Madsen (danese) e Penilla (ecuadoriano, spesso sacrificato in panchina per ragionidi equilibrio). Da ricordare anche l'apporto di capitan Occhiuzzi in difesa e del motore di centrocampo Cattier . Menzioni d'onore per Ligoule (questi due tra i tanti francesi) e il suo sostituto Hintringer (austriaco).
Ma, davanti a tutti, va riportato il nome del canterano Lorenzo Maferri, giovanissimo attaccante di sfondamanto e idolo delle folle.

Ma di lui ne parleremo in altra sede...


per il Campionato, per la Coppa, per il Double, 
CHALTRONS C'É!!!


08 ottobre 2019

A.C. Chaltrons: e infine venne la Coppa!!!

capita che giuochi a questo giochino da anni...
capita di non riuscire a proseguire mai in Coppa a causa di roccambolesche eliminazioni
capita che la Coppa sia l'unico trofeo che non sei riuscito a vincere
capita che perdi la tua prima finale ai rigori
capita che ci impieghi un sacco di tempo a giocarne un'altra
capita che quando ci riesci, trovi un avversario troppo forte e perdi
capita che la stagione dopo sei di nuovo in finale, stavolta contro un avversario più abbordabile
capita che 'sta stracazzo di Coppa la vuoi vincere
capita che la finale sia fissata in orario di lavoro...

... allora quando è il momento sgattaioli in sala caffè
... mentre i (neo)colleghi parlano tra loro ti metti in disparte  perché non vuoi farti vedere che fai il bimbo minchia
... passi in svantaggio ma non puoi imprecare
... ribalti la situazione ma non puoi esultare
... vieni raggiunto e non puoi disperarti
... vai ai rigori e devi fare finta di niente mentre sei agitatissimo
... VINCI e vorresti saltare, urlare, cantare ma non puoi.

Tieni tutto dentro, e finalmente quando arrivi a casa....




una cavalcata trionfale:
11 partite
6 vinte
5 pareggiate
43 gol fatti
15 subiti

capocannoniere e assitman del torneo...

i primi turni sono cavalcate vincenti, con due pareggi di mezzo a causa di impegni paralleri in campionato (a proposito...) e champions (dove, su 31 avversari, 30 erano di livello superiore al mio), e la prima vera battaglia è ai...

quarti di finale:
dopo un 2-2 esterno all'andata, il ritorno si giuoca al PalArioli: io quel giorno sono in montagna con i miei e mi collego in ritardo. Sono sotto 2-4 (!!!). Corro subito ai ripari: cambio modulo e faccio un paio di sostituzioni. Avviene il sorpasso: 5-4 (Maferri, Madsen, Maferri, Maferri e Sabin) e semifinale!

semifinale
altro 2-2 esterno all'andata. Passo in doppio vantaggio ma nel finale vengo recuperato. Poco male. Al ritorno bomber Maferri (parleremo dei suoi numeri in questa stagione) porta in vantaggio la squadra. Ma un rigore malandrino riporta in pareggio il risultato. Poi il bomber si infortuna... brutto presagio? Entra il suo sostituto Hachim Ben Kaak (per gli amici "Ben Kebab" o "Ochi Ben Wan Kenobi") che sfiora il palo, in un'occasione che se fosse stata gol sarebbe venuto giù lo stadio...
Pareggio, e grazie alle regole dei gol in trasferta... è di nuovo finale! Per la seconda volta di fila, e per la terza in totale. Sarà quella buona?

FINALE
Il Citi Cobra si porta in vantaggio verso la fine del primo tempo, ma dopo soli 3 minuti Bomber Maferri pareggia il conto.
Il francese Cattier, protagonista di una sontuosa prestazione, segna il vantaggio al 48', e  Chaltrons sogna. Purtroppo il centravanti avversario riagguanta il pari dopo poco meno di 20 minuti.
Si va così ai rigori: segnano gli attaccanti Maferri e Poulain e il trequartista Sabin, mentre Cattier (questi ultimi tutti e tre francesi) macchia la sua prestazione segando. Il portoghese Gaio, specialista delle punizioni segna anche dal dischetto e si va all'oltranza: l'ecuadoriano Penilla, subentrato nei supplementari realizza il rigore decisivo dopo l'errore avversario, e finalmente, anche in coppa,


CHALTRONS C'È

20 settembre 2019

JULIA #253 - L'UOMO LUPO (BloGGhete consiglia)


Dico subito che la copertina è ingannevole... Però vedere l'algida (e forse frigida) professoressa bonelliana vestire i panni (laceri) di un'eroina pulp anni '40 aggredita dal cattivo di turno... béh... applausi!



Torno a comprare Julia dopo.. Boh... Il numero dove compariva il supereroe.

Queste incursioni di un fumetto realistico in ambito fantastico mi affascinano.
Inoltre la mia nota passione per licantropi e simili non poteva non tentarmi.
La storia scorre via che è un o piacere e per tutto il corso ti chiedi come potrà esserci una soluzione razionale.
Purtroppo ti viene suggerito come arriverà... Un po' troppo presto.
La rivelazione finale (che a prima analisi contrasterebbe con le intenzioni del "cattivo") in realtà è plausibile (il capoccia dietro a tutto ha interesse a far sparire ogni figura coinvolta) però secondo me rovina il tono di disperazione e degrado che toccava la storia.
Ad ogni modo nel complesso buon albo, ben congegnato e con le giuste citazioni.

L'anno prossimo a chi tocca? Alieni? 

04 settembre 2019

PROPHET - bloGGhete consiglia


Riletti i primi due PROPHET, in preparazione della lettura per il quinto e ultimo volume.




Personaggio della Image/Extreme ripreso e reinventato in una serie dove titolo non poteva essere più azzeccato: la maggior parte dei personaggi sono cloni (manipolati geneticamente) del JOHN prophet originale. Inizialmenti pensi che sia una specie di "villaggio dei puffi" e che il protagonista cambierà di episodio in episodio... Poi, geniale, appare lui, l'originale, e tutta la sua gang.


Io sono alla terza rilettura e ancora trovo cose che mi sorprendono e ci sono momenti in cui devo fermarmi e ricapitolare quanto accaduto... 

03 settembre 2019

LETTER 44 - bloGGhete consiglia


La LETTER 44 del titolo è quella che il 43esimo presidente americano scrive al suo successore, il 44esimo.

e più o meno gli dice così:
"gli alieni stanno arrivando! durante il mio mandato ho fatto così, ora son cazzi tuoi"




nei sei volumi le vicende fantapolitiche terrestri si alternano con quella dell'equipaggio in viaggio per contattare gli alieni in un susseguirsi di colpi di scena che non molla mai l'attenzione del lettore.


Purtroppo finale troppo "americano", cosa che forse si rivela essere il difetto della serie.
Due degli ultimi tre episodi erano bellissimi. Non dico che la conclusione mandi tutto in vacca, però per me grandissima delusione
Del resto:È stato scritto quando il presidente era Obama (quello entrante), dopo otto anni di bush (quello uscente). Ma con le nuove elezioni e l'insediamento di trump (che veniva citato in uno dei primi episodi... preveggenza?) la metafora diventa un po' obsoleta


Era giusto chiuderlo, quindi. Ma essendo un prodotto per il mercato americano (anche se nel frattempo all'estero ci è arrivato) hanno deciso di sistemare tutto così.Happy ending e torta di mele 

01 settembre 2019

impressioni di (inizio) settembre, ma su luglio/agosto

Ho appena concluso una piacevole esperienza lavorativa.
La gente normale per l'estate si trova un lavoro tipo cameriere a Rimini o in qualche località turistica.
Io ho trovato un posto da contabile in quel di Cusano Milanino. Ridente cittadina nel nord di Milano che, di norma, avrei evitato perché troppo lontana da casa. Ma, complice la riduzione di traffico agostana e il fatto che da troppo tempo ero fermo, ho accettato.
E ho fatto bene, non solo per i dindini, ma per aver potuto mettere a frutto i miei studi su un noto gestionale di contabilità e per aver avuto come colleghi persone gradevoli cui non faceva problema seguirmi o ripetere due volte la stessa cosa.
L'inizio è stato un po' a rilento, poi una certa frenesia per portarsi a pari, poi, dopo la chiusura ferragostana (mai successo nei miei posti precedenti), calma piatta.
Il ridotto traffico di Agosto, come già detto, ha facilitato il tutto.

Ora purtroppo è finito, e di nuovo "here I go again on my own", ma con un'esperienza in più e una domanda:

come è possible che in passato abbia incontrato solo stronzi?

16 agosto 2019

Kaizer Chierfs - People Know How To Love One Another

Onestamente non sono il mio gruppo preferito, diciamo che sono un simpatizzante.
Ma alla fine sapere che hanno fatto un nuovo album è sempre un piacere.

Dopo EEE&W, che resta il loro top, e il giro a vuoto di Stay Togheter (musica elettronica????), con questo nuovo album si ritorna in carreggiata. Non ai livelli del già citato EEE&W, ma comunque un bel pezzo sopra l'ultima deludente prova.




People know how to love one another
People know how to love one another
People know how to love one another
People know how to love one another
People know how to love one another
People know how to love one another
People know how to love one another
And when you work it all out, show me how
People keep on saying the songs that they've been playing will never ever change the world
There's boots on the ground and every single sound is like a bomb that will never explode
And if you try to fix this, I can only witness everything that I've ever known
Every time you hear this obvious idea then we're all getting out of it
Come on, come on
People know how to love one another
People know how to love one another
People know how to love one another
People know how to love one another
People know how to love one another
People know how to love one another
People know how to love one another
And when you work it all out, show me how
When I was a boy, so innocent and joyful, counting up to ten with my friends
Could you hold my hand? Hold my heart, it's hard to break but it easily mends
The only way to fix this lonely kind of sickness everybody seems to love
Ready or not, help is on the way and you know what to say
People know how to love one another
People know how to love one another
People know how to love one another
People know how to love one another
They know how to love one another
Oh oh, people know how to love one another
Yeah yeah, people know how to love one another
And when you work it all out, show me how
If your own resolution, you can keep in your sleep
It's all in your DNA, just keep it on repeat
Look at the echo, look after your feet
Look after someone else 'cause being together's all we need
People know how to love one another
Oh, people know how to love one another
People know how to love one another
Oh oh, people know how to love one another
Yeah yeah, people know how to love one another
Yeah yeah, people know how to love one another
Yeah yeah, people know how to love one another
And when you work it all out, show me how
Work it all out, twist and shout
Work it all out, give us a shout, yeah

14 agosto 2019

eventi luglio/agostani

No, niente,
è da un po' che trascuro il blog.
E si che di vicende ce ne sarebbero state.
Il Mondiale di calcio femminile, i Mondiali di nuoto (due edizioni di Fratelli e/o Sorelle d'Italia saltate), le menate di questo governo di cialtroni (di solito non mi occupo di politica, ma qui ci vorrebbe), la fine di Orange Is The New Black, qualche lettura recente...

Per fortuna sono preso in una serie di eventi che mi stanno coinvolgendo e non ho tempo/concentrazione/energia per stare dietro a ciò.

Così mi permetto di liquidare il tutto con queste poche righe dando appuntamento a breve.


17 luglio 2019

StorieLLe - Cyrcus


Si strinse nelle braccia cercando di riscaldarsi dall’umidità della notte mentre guardava la corda stretta alla caviglia. Aveva già provato a sciogliere il nodo e a staccare dal terreno il paletto a cui era fissata, senza riuscirci. Chissà come diavolo avevano fatto a piazzarlo così in fondo.
Il grande Circo Borson era in crisi dopo la morte del proprietario e fondatore. Così suo figlio e i suoi compari, appena intravidero l’opportunità di salvare le cose, decisero di sfruttarla. Capitarono a Pietranera, sperduta località nella Pianura, dove si diceva che i capi del bestiame venissero attaccati da una “bestia” durante la notte causando gravi perdite agli allevatori. Su questa “bestia” era stata messa una taglia e Culton, nuovo “capo” del circo, aveva deciso di cogliere l’occasione al volo: catturarla, intascare la taglia, e poi esibirla (viva o morta) presso il proprio circo, come attrazione principale nella tenda del “freak-show”.
E così lei, Greta, si ritrovò mezza nuda, legata in mezzo ad un bosco in una notte di luna piena a fare da esca per questo misterioso animale. Equilibrista, trapezista, contorsionista, mangiatrice di spade e ora anche esca.
Ci aveva pure provato a opporsi, ma visto che nel numero del lanciatore di spade è lei che sta davanti al bersaglio, le avevano risposto che è abituata al pericolo. E comunque le sarebbero stati vicini, pronti a proteggerla, all’arrivo della bestia.
Ed era vero: i suoi compagni e colleghi artisti del circo erano nascosti tra gli alberi in fondo alla radura o nel carrozzone pochi metri alle sue spalle, dove avrebbero imprigionato la bestia.


Dopo una lunga attesa la paura lasciò posto alla noia. La luna era seminascosta dalle nuvole, e nel prato si era formata una leggera coltre di bruma.
“Strano, in questa stagione”, pensò.
Quando ormai si era convinta che “la bestia” non sarebbe arrivata, udì in lontananza un fruscìo. Poi un rumore più forte, un grido e uno sparo. Di nuovo un fruscìo, un altro sparo e poi vide due sagome in corsa verso di lei. Erano due degli uomini del circo, uno sembrava ferito.
“Arriva, arriva” urlarono.
Alle loro spalle poté scorgere una sagoma quadrupede con qualcosa di vagamente umano.
I due uomini le passarono di fianco e si nascosero nel carrozzone.
“Hey, e io?” protestò Greta.
Presa dal panico provò dapprima a slegare la corda dalla caviglia, senza successo, e poi a tirare fuori il paletto, quantomeno per avere un’arma con cui difendersi. Fallì nel tentativo, e girandosi vide a pochi passi da lei l’imponente inseguitore, una figura vagamente antropomorfa con pelo e tratti da lupo, che, fermatasi, si guardava intorno e ringhiava. Si allontanò da lui strisciano il più possibile fino a tendere la corda al massimo. Iniziò a gridare aiuto, guardandosi intorno. Vide la figura antropomorfa avvicinarsi e annusarla. All’improvviso non ebbe più paura, sentì come se questo stesse cercando di stabilire un contatto. Provò ad allungare la propria mano per accarezzarlo, forse non c’era bisogno di violenza. Poi un rumore: la bestia scattò sulla difensiva, e un sibilo spezzò il silenzio. Un guaito dell’animale, un altro sibilo, un ringhio. Un terzo sibilo e la bestia cadde per terra tramortita.
“Tre dosi” disse Urlich, l’ammaestratore di elefanti, uscendo dal nascondiglio con il fucile in spalla, “tre dosi di tranquillante per elefanti”


La mattina dopo Greta volle andare a verificare il frutto del lavoro suo e dei suoi “colleghi”.
Ancora corrucciata per il ruolo pericoloso cui era stata obbligata, si recò alla gabbia dove “la bestia” era stata sistemata per la notte. Si chiese che razza di creatura fosse: antropomorfo e animale allo stesso tempo, forse avevano scoperto una nuova specie. Avrebbero avuto il diritto di scegliergli il nome: “canis lupus borsonis” o qualcosa del genere. Lei, invece, si sentiva in diritto di dare un nome proprio all’animale. O per lo meno aveva deciso che lo avrebbe chiamato con un nome. Ogni animale del circo ne aveva uno. Parlare di lui come “la bestia”, “l’animale”, “il coso”, inoltre, sarebbe stato poco pratico.
Giunta al tendone dentro cui avevano riposto la gabbia con la preda, vide Culton, Ulrich e Norris, l’imbonitore e presentatore dei vari numeri, parlottare. Sopra la gabbia era stato steso un telo, e scostandolo leggermente, mentre parlavano, ogni tanto guardavano dentro con un’aria che non lasciava presagire nulla di buono.
Greta decise di saltare i convenevoli e sbirciare anche lei oltre il telo.
“Allora” esordì senza salutare, “Ne è valsa la pena di rischiare di farsi azzannare?”.
I tre uomini, sorpresi, cercarono di trattenerla, ma lei fu più veloce e si avvicino fino a poter distinguere, dentro alla gabbia… un uomo seminudo, sdraiato in mezzo ad un cumulo di paglia, si guardava intorno inebetito, cercando di capire cosa stesse succedendo.
Culton l’afferrò e la spinse via.
“Cosa ci fai qui? Vattene” le urlò strattonandola.
Dall’interno della gabbia l’uomo diede segno di reagire, si avvicinò alle sbarre e tirò fuori un braccio come a voler afferrare Culton. Ulrich lo colpì con un bastone e questi si ritirò. Intervenne Norris a mettere pace:
“Su, su, dai, non c’è bisogno di fare così”.
Prese il bastone da Ulrich e separò Culton da Greta.
“Stamattina la bestia di ieri notte non c’era più e abbiamo trovato lui” spiegò alla nuova arrivata. “Stiamo cercando di comunicare, ma non ci parla”.
“Posso provare io” suggerì la ragazza.
“Tu ti fai i fatti tuoi” urlò Culton spingendola via.
Lei gli rifilò un ceffone. Ulrich rise sonoramente, mentre Norris si mise di nuovo in mezzo, prevenendo la reazione del giovane.
“Calma, per favore. Abbiamo un problema e dobbiamo risolverlo”.
“Forse so io come” disse Culton quasi ringhiando tra i denti. “Ho in mente un nuovo numero”.





Il nuovo numero si svolgeva così: l’imbonitore decantava a gran voce agli spettatori tutte le meraviglie che questi avrebbero potuto incontrare entrando nella tenda del freak-show. Per lo più sventurati nati deformi o normalissime persone truccate in modo da sembrare deformi. Oppure sventurati nati deformi truccati in modo da risultare ancora più deformi. Quando si era radunato abbastanza pubblico pagante, questo veniva fatto accomodare all’intendo di un tendone su alcune (scomode) sedie. Su un piccolo palco, davanti a un telo venivano fatti sfilare uno dopo l’altro, come in una passerella di moda, i freak del circo: le gemelle siamesi, l’uomo più grasso del mondo, la donna barbuta, la ragazza con quattro gambe, l’uomo e la donna più piccoli del mondo (spacciati come marito e moglie ma in realtà una coppia di fratelli), l’uomo bruco (un uomo nato focomelico vestito con un costume verde e nero). Poi l’imbonitore assumeva un tono cupo, e si apprestava a presentare il nuovo prodigio: l’uomo-animale. Raccontava la sua presunta infanzia, allevato dai lupi, l’espulsione dal branco e il successivo viaggio in Pianura, con tanto di dettagli truci sulle aggressioni compiute. Quindi narrava di come eroicamente lui e i compagni del circo fossero riusciti a catturarlo e metterlo in gabbia. A questo punto Greta, con un vestito che era un bikini con delle decorazioni stile carnevale di Rio, apriva il telo del piccolo teatro e da lì compariva una gabbia che conteneva l’uomo, ricoperto da una pelliccia e con delle extension sulle unghie che avrebbero dovuto assomigliare ad artigli. Questi, vedendo gli spettatori, doveva fare il gesto di aggredirli sporgendo le braccia dalla gabbia e agitando gli artigli. Il pubblico reagiva insultando e provocando l’uomo-animale, che doveva così aumentare il volume dei suoi versacci e l’intensità del suo gesticolare. Dopo un minuto circa di reciproci ringhi e insulti, l’imbonitore diceva al pubblico che era pericoloso sollecitare ulteriormente l’aggressività della creatura e chiedeva ad Greta di chiudere il sipario. Mentre la ragazza passava davanti all’uomo-animale, questo allungava gli “artigli” verso di lei, che tirava un filo al proprio costume e questo cadeva lasciandola seminuda. Allora usciva di corsa verso le quinte e il telo veniva definitivamente chiuso dall’imbonitore che usava l’avvenimento come scusa per congedare il pubblico.


Passò quasi un mese, e l’uomo-animale restava rinchiuso nella gabbia, senza proferire parola, senza dare segno di intelletto né di lamentarsi. Gli avevano spiegato il ruolo da interpretare, l’aveva capito, lo recitava più o meno ogni sera.
Greta gli portò il rancio: carne semicruda, acqua in una caraffa e un bicchiere. Per tutto quel tempo aveva mangiato sempre quello.
Aprì la porta della gabbia e appoggiò il vassoio contenente il tutto. Rimase a fissarlo per un po’. L’uomo non dava segno di voler scappare, così chiuse la porta. Si sedette a bordo della gabbia per osservarlo mentre sbranava la carne.
“Sei capace di versare l’acqua nel bicchiere vero? Non volevo mettertela in una scodella come fanno gli altri quando ti portano da mangiare”.
L’uomo-animale non rispose.
“Cosa ti parlo a fare? Tanto non hai mai risposto e penso non lo farai. Se un giorno deciderai di rispondere, per favore, per prima cosa spiegaci come mai hanno messo dentro la gabbia una bestia e la mattina dopo abbiamo trovato te. Secondo me non è giusto che ti tengano qui prigioniero, purtroppo però , come avrai notato, la mia opinione non conta niente. Del resto faccio solo l’equilibrista, la trapezista, la contorsionista, la valletta al lanciatore di coltelli e la mangiatrice di spade. Vuoi che qualcuno mi prenda in considerazione? Già, dimenticavo, ho fatto anche l’esca per te”.
L’uomo-animale finì di mangiare la carne, bevve l’acqua tutta in un sorso direttamente dalla caraffa, riappoggiò tutto a terra e si allontanò dalla porta.
Greta l’aprì, ritirò tutto e richiuse.
“E la cameriera” aggiunse.
Si allontanò, ma dopo pochi passi si girò e tornò verso di lui.
“E la spogliarellista, praticamente”, aggiunse amareggiata prima di andare via definitivamente.




 Quella fu una notte caldissima. Gli uomini del circo decisero di lasciare scoperto il tendone che ospitava il freak show. Tennero in piedi solo i teli verticali per oscurare lo spettacolo ad eventuali non paganti. E quella notte i paganti furono davvero molti: tutto esaurito. Culton disse a Norris di sbrigarsi con la sfilata, in modo da iniziare lo spettacolo nel tendone principale il prima possibile. Aveva fatto un discorso di incoraggiamento agli altri artisti, che ora erano ansiosi di esibirsi.
L’imbonitore diede il via alla carrellata dei freak, aiutato come sempre da Greta. Alle loro spalle, sul palco, coperto da un telo, la gabbia con il misterioso ospite umano e animale. Nel corso dello spettacolo, Greta sentì provenire da oltre la tenda degli strani versi, come se l’uomo si lamentasse di un malore. Avrebbe voluto andare a controllare, ma per la legge secondo cui “lo spettacolo deve continuare” sapeva di non poter abbandonare il suo posto. Arrivò il momento dell’uomo-animale. Greta scostò il telone e ed egli apparve accovacciato in un angolo, che emetteva suoni gutturali senza fare nient’altro. Norris andò su tutte le furie, prese un bastone, lo infilò tra le sbarre e cercò di colpirlo. Il pubblico incitò l’imbonitore e in parte iniziò a fischiare. Fu allora che l’uomo-animale si alzò, afferrò il bastone, lo tirò dentro la gabbia e lo spezzò, poi si lanciò verso le sbarre protendendo le braccia al di fuori di esser per colpire Norris. L’imbonitore si ritirò arretrando verso l’esterno del palco. L’uomo-animale continuò a colpire le sbarre nel tentativo di sfondarle. Ogni colpo diventata sempre più forte, mentre lui sembrava diventare ogni volta più grosso. Il pubblico urlava elettrizzato, applaudiva e incitava la reazione del mostro. Ad un certo punto l’uomo-animale si fermò e guardò in alto, un punto alle spalle del pubblico e al di sopra di esso. Qualcuno si girò e indicò la luna piena. L’uomo-animale cadde in ginocchio ed emise un verso simile ad un ululato, mentre il suo corpo cambiava: gli arti si allungarono, la gabbia toracica ingrandì, il cranio mutò forma e tutto il corpo si ricoprì di lungo e ispido pelo fulvo. Greta riconobbe la bestia per cui era stata esca, mentre Norris rimase bloccato dal terrore. Il pubblico esplose in un boato di approvazione e applausi mentre l’uomo-animale, ora più animale che uomo, si alzò in tutta la sua possente statura, e con una sola spallata abbatté le sbarre e guadagnò il centro del palco, emettendo suoni simili ad abbai, seguiti da un prolungato ringhio che stordì tutti i presenti. Greta si nascose in un angolo, chiuse gli occhi e si tappò le orecchie. Norris cercò di scappare per chiamare qualcuno che lo aiutasse a rimprigionare la bestia, ma questa fu più veloce e gli saltò addosso. La ragazza riaprì gli occhi proprio in quel momento e vide l’imbonitore venire aperto a metà da un morso della bestia, che poi si buttò in mezzo al pubblico, che, ancora eccitato perché convinto fosse una finzione, cercava di toccarlo e di chiedergli un autografo come fosse una star. Ma lui respinse tutti e uscì dalla recinzione. Greta cercò di inseguirlo, ma lo perse di vista.
Qualche decina di metri più in là c’era il tendone principale, dove gli altri artisti aspettavano di iniziare il proprio spettacolo, alla fine di quello dei freak. Corse in direzione dell’ingresso sul retro, per avvisare i compagni dell’accaduto, ma un gruppo di persone in fuga proprio dal tendone le incrociò la strada. Dovette lottare per non venire travolta e usare tutta la sua agilità per uscire dalla folla. Solo allora, poté giungere a destinazione.
Entrata, vide il pavimento sporco di sangue, arti sparsi qua e là e corpi squarciati da quelli che sembravano giganteschi morsi. Riconobbe quasi tutti i propri colleghi, smembrati. Trattenne un conato di vomito, e quando si girò vide la bestia, seduta sulle quattro zampe con le fauci sporche di sangue, che la fissava immobile. Ai suoi piedi, quel che restava del corpo di Culton, con un’espressione terrorizzata sul viso.
Vide la bestia avvicinarsi a lei, quasi con aria soddisfatta. Greta si ritrasse terrorizzata, allora la bestia emise un guaito e scappò via. Greta cadde a terra e scoppiò a piangere.

Interminabili minuti dopo, la Donna Barbuta entrò nella tenda, la abbracciò per consolarla e le comunicò che oltre a lei, anche i membri del Freak Show e tutti gli animali ammaestrati erano stati risparmiati dalla furia della bestia. Greta si strinse alla sua consolatrice e continuò a piangere.
 Fu in quel momento che capì: aveva passato tutta la vita nel circo, in mezzo a gente che per invidia o discriminazione l’aveva maltrattata. Ora nessuno di loro c’era più. Insieme, i pochi sopravvissuti potevano prendere in mano il Circo Borson e farlo diventare quello che volevano loro.
Gli ultimi erano diventati i primi.
Per questo però doveva ringraziare l’uomo-animale, che aveva ucciso tutte quelle persone che l’avevano imprigionato, tranne lei, l’unica che l’aveva trattato con gentilezza. Ma la sua liberazione valeva tutto quel massacro? I suoi sentimenti verso il proprio liberatore erano ambivalenti.