25 dicembre 2012

BUON NATALE!!!

Sì, avevo detto niente topic natalizi tranne quello là.
Ma è Natale. Quindi chissenefrega.

Mi pare che con una cosa si possano ignorare le promesse.
 
 
Poi, oh, è Holly. Potremmo cantare Oh Holly Night... :-P

20 dicembre 2012

LA FINE DEL MONDO?

Onestamente, cosa farei se domani finisse il mondo?
Quest'anno era partito con il miglior ottimismo. Sogni da realizzare, obiettivi mancati di poco in passato da raggiungere, linee già tracciate da seguire, tentativi di portare a casa qualcosa di più di
quello fatto in passato.
- IlI primi,  ci ho provato. In fondo ci sarei anche riuscito, ma non nel modo che volevo io. Ho lasciato stare, senza nessun rimpianto, ma contento comunque di poter dire "io ci ho provato.
- Sul secondo ho persistito, anche stavolta ci sono andato vicino, mi sono illuso. Purtroppo la situazione persiste, c'è stato adirittura un peggioramento, e sembra che andando avanti non migliorerà di certo.
- Sulle terze, mi rendo conto essere le uniche cose che mi diano soddisfazione realmente.
- L'ultima cosa, credo ormai non facci più per me. Amen.

QUindi torniamo alla domanda iniziale: cosa fare se domani finisse il mondo?
Se avessi la certezza di una cosa rapida e indolore, non mi dispiacerebbe neanche tanto. Lascio qualche rimpianto? Credo che da come sono partito, abbia fatto tutto quello in mio potere. Progetti irrealizzati? Sì, ma alla fine erano miei solo in parte.

Chissenefotte. In merito alla "fine del mondo" dissi la mia già tempo fa: QUI

03 dicembre 2012

Robert Bloch - Racconti dell'Orrore

Ho quasi finito di leggere un "mattonazzo" di diverse centinaia di pagine dello scrittore sopra citato (l'autore di Psycho, da cui il celebre film).
Trattasi di raccolta di racconti horror (oddio, non sempre a dire il vero) pubblicati tra gli anni '50 e '60 su varie riviste più o meno pulp (alcuni sono comparsi anche su playboy, anche se di pepato hanno ben poco). Si va dall'ambientazione contemporanea a quella futurista, a viaggi in altri pianeti e nel tempo. Un repertorio molto vario in cui l'autore sembra sempre trovarsi a suo agio.
Il livello medio è molto buono, anche se un paio di ciofeche inevitabilmente, ci sono state.
La cosa che accomuna tutti i racconti è che dopo uno sviluppo della storia "normale", si arriva ad un finale secco, tagliato di netto, successivo ad un colpo di scena (cosa tipica della narrativa dell'epoca, non solo "scritta").

Consiglio l'autore (il libro in questione è stato acquistato ad una bancarella dell'usato, è molto vecchio e conciato, dubito lo trovereste in giro...) a chi non lo conoscesse e gli capitasse di trovarlo in giro.

BIO DELL'AUTORE

24 novembre 2012

Il Difensore e l'Attaccante

Il Difensore sta lì, sapendo che per quanto possa essere bravo, forte, concentrato, cattivo, convinto, prima o poi ci sarà qualcosa che sfuggirà al suo controllo, e l’Avversario farà gol. E da quel momento, da capo, più concentrato, più cattivo, più convinto, per ritardare il più possibile l’arrivo del prossimo gol, che, inevitabilmente arriverà

.
E l’Attaccante sta lì, sapendo che prima o poi la sua bravura, forza, concentrazione, cattiveria, convinzione, verranno premiate: un errore dell’Avversario, un rimpallo fortunato, e farà gol. E da quel momento, da capo, altrettanto concentrato, cattivo, convinto, per far avvicinare il più possibile l’arrivo del prossimo gol, che, inevitabilmente, arriverà.


Sia per il Difensore che per l’Attaccante, è questione di contrazione, cattiveria, convinzione per piegare il tempo a tuo favore.

13 novembre 2012

PSY - Gangnam Style (OOOOoooooOOOOOOppa!)

Troppo di nicchia per concedermi a queste cazzate, ho evitato questa canzone come la peste per tutta l'estate (questa, e il pulcino pio), per vederla in tv solo qualche giorno fa, complice un giorno di ferie in cui avevo poco da fare. Che dire? Cosa mi sono perso!!! È un folle scatenato con picchi di genialità con un videoclip che ricorda un po' quelli di Fat Boy Slim. Qui in versione "folle che trascina le folle". Ah, con traduzione in italiano così che si sappia che sappiamo di cosa stiamo parlando.




Oppa è lo stile di Gangnam*
lo stile di Gangnam
Una ragazza che si sente calda e umana di giorno
Una ragazza di classe che sa godere della libertà di una tazza di caffè
Una ragazza il cui cuore diventa più caldo quando viene la notte
Una ragazza con quel tipo di torsione
Sono un ragazzo
Un ragazzo che è caldo come te durante il giorno
Un ragazzo che beve d'un fiato il suo caffè prima che si raffreddi
Un ragazzo il cui cuore esplode quando arriva la notte
Quel tipo di ragazzo
Bellissima, amabile
Sì tu, ehi, sì tu, hey
Bellissima, amabile
Sì tu, ehi, sì tu, hey
Ora andiamo avanti fino alla fine
Oppa è lo stile di Gangnam, lo stile di Gangnam
Oppa è lo stile di Gangnam, lo stile di Gangnam
Oppa è lo stile di Gangnam
Ehi, Sexy Lady, Oppa è lo stile di Gangnam
Hey Sexy Lady-oh oh oh oh
Una ragazza che sembra tranquilla ma che si diverte quando si gioca
Una ragazza che porta i capelli sciolti quando arriva il momento giusto
Una ragazza che si copre, ma è più sexy di una ragazza che mostra tutto
Una ragazza così sensibile
Sono un ragazzo
Un ragazzo che sembra calmo, ma che si diverte quando si gioca
Un ragazzo che va completamente pazzo quando arriva il momento giusto
Un ragazzo che ha idee che si gonfiano più dei muscoli
Quel tipo di ragazzo
Bellissima, amabile
Sì tu, ehi, sì tu, hey
Bellissima, amabile
Sì tu, ehi, sì tu, hey
Ora andiamo avanti fino alla fine
Oppa è lo stile di Gangnam, lo stile di Gangnam
Oppa è lo stile di Gangnam, lo stile di Gangnam
Oppa è lo stile di Gangnam
Ehi, Sexy Lady, Oppa è lo stile di Gangnam
Hey Sexy Lady-oh oh oh oh
Sopra l'uomo che corre c'è l'uomo che vola, baby baby
Sono un uomo che conosce una cosa o due
Sopra l'uomo che corre c'è l'uomo che vola, baby baby
Sono un uomo che conosce una cosa o due
Tu sai cosa sto dicendo
Oppa è lo stile di Gangnam
Ehi, Sexy Lady, Oppa è lo stile di Gangnam
Hey Sexy Lady-oh oh oh oh

08 novembre 2012

David Bowie - Never Get Old




Better take care
Think I better go, better get a room
Better take care of me
Again and again

I think about this and I think about personal history
Better take care
I breathe so deep when the movie gets real
When the star turns round
Again and again
He looks me in the eye says he's got his mind on a countdown 3-2-1
Forever

I'm screaming that I'm gonna be living on till the end of time
Forever
The sky splits open to a dull red skull
My head hangs low 'cause it's all over now

And there's never gonna be enough money
And there's never gonna be enough drugs
And I'm never ever gonna get old
There's never gonna be enough bullets
There's never gonna be enough sex
And I'm never ever gonna get old
So I'm never ever gonna get high
And I'm never ever gonna get low
And I'm never ever gonna get old

Better take care

The moon flows on to the edges of the world because of you
Again and again
And I'm awake in an age of light living it because of you
Better take care
I'm looking at the future solid as a rock because of you
Again and again

Wanna be here and I wanna be there
Living just like you, living just like me
Forever
Putting on my gloves and bury my bones in the marshland
Forever
Think about my soul but I don't need a thing just the ring of the bell in the pure clean air

And I'm running down the street of life
And I'm never gonna let you die
And I'm never ever gonna get old
And I'm never ever gonna get
I'm never ever gonna get
I'm never ever gonna get old
And I'm never ever gonna get
And I'm never ever gonna get
Never ever gonna get old

28 ottobre 2012

I Puffi (puffano, puffano tutti!)

Uguali, però così diversi
In teoria non avrebbero bisogno di presentazioni, in realtà sì. Come sempre, vi rimando a Wikipedia, ma, se volete farla breve:
I Puffi sono delle piccole creature immaginarie blu simili a folletti, che vivono in una foresta europea nell'era medievale. Apparsi inizialmente come personaggi secondari del fumetto John & Solfami di Pierre Culliford detto Peyo, si sono presto guadagnati una loro pubblicazione autonoma, ad opera dello stesso Peyo, in collaborazione con Yvan Delporte, giornalista belga. La loro notorietà è poi aumentata grazie alla realizzazione di un lungometraggio (Il flauto a sei Puffi, tratto dalla loro prima apparizione) ed a diverse serie a cartoni animati prodotte da Hanna-Barbera. Il loro nome originale "Schtroumpfs" nasce nel 1958, durante una vacanza al mare, quando Peyo chiede ad un amico di passargli una saliera, della quale sul momento non gli sovviene il nome. "Passe-moi le... schtroumpf" ("Passami il... Puffo"), gli dice, e scoppia in una risata. L'amico scherzosamente risponde: "Ecco il tuo puffo. Quando avrai finito di puffare, ripuffalo al suo posto!" Dopo aver usato scherzosamente questo termine assurdo più volte nella stessa giornata, Peyo decide di metterlo a frutto.
Tralasciamo la banale osservazione di come ci siano 100 Puffi uomini e una sola femmina, e analiziamo i ruoli all'interno del loro villaggio.
Il Grande Puffo è un po' il capovillaggio, una guida saggia e illuminata.
Al suo fianco (voluto o meno?) Quattrocchi, che sarà un pignolo puntiglioso rompiscatole, ma almeno fa la voce della coscienza (collettiva).
Poi c'è Inventore, l'ingegnere, che progetta un po' di tutto.
Forzuto, con il tatuaggio sul braccio, che realizza materialmente grazie alla sua forza erculea.
Pasticcere, che in assenza di un dietologo che assegni una dieta sana a tutti, sfama la gente del villagio. I puffi utili finiscono qui, perché, scusata, ma stento a trovare l'utilità dei figuri sotto elencati.
Brontolone, che odia tutto e tutti.
Vanitoso, che passa tutto il tempo ad ammirarsi in uno specchio (molti si chiedono, dato il fiore sul cappello, se sia uomo o donna... in una puntata ricordo distintamente aver provato ad invitare fuori Puffetta... quindi è uomo).
Tontolone, che, poverino, dovrebbero affidarlo ai servizi sociali.
C'è la già citata Puffetta, una sorta di Paris Hilton in anticipo sui tempi.
E qui finiscono gli inutili, e arrivano i dannosi:
Burlone. Che prepara il consueto pacco-bomba (Unabomber dovrebbe essere il nome più corretto, forse), lo porta a coloro che hanno progettato la casa in cui vive,  lo hanno sfamato eccetera... e facendo loro credere sia un regalo, gli dice di aprirlo e questo gli esplode in faccia (il fatto che costoro ci caschino sempre non va a loro favore, ma questa è un'altra storia).

Detto ciò notiamo come il villaggio dei Puffi sia una rappresentazione della Società, in cui pochi si fanno il culo, molti vivono alle loro spalle, e qualcuno risulta pure dannoso.

19 ottobre 2012

Fronte e Retro #14: Elisabetta Canalis

"Questo profilo mi è noto" © cit.

 
Guardo indietro (...) e vedo che è dal 12 Luglio che trascuro questa rubrica. E vabbè. L'estate è finita e anche se questo autunno alterna giornate ancora piacevoli a giorni di pioggia, il sole cala ormai troppo presto. Rassegnamoci al declinare dell'anno in corso e al tempo che passa e all'ineluttabile avvicinarsi della data che i più considerano la fine del mondo. E beiamoci ricordando il bel tempo ele glorie di ieri.
Per esempio, Elisabetta Canalis (ex velina pure lei come la protagonista del #13... ex fidanzata di Vieri pure lei, come la protagonista del #13... ahò, ma le fanno con lo stampino?) va ormai per i 35 anni. Tanto tempo è passato da quando sgambettava (e sculettava) sul bancone di Striscia La Notizia, formando insieme alla Garavaglia la miglior coppia di veline di sempre (seconde la Satta/Thais e terze la Graziani/Lanfranchi, se vi interessa la mia opinione), ma devo dire che, nonostante qualche segno del tempo che passa (avrei potuto citare i Baustelle, ma non l'ho fatto... mi sembrava uno spreco...), devo dire che la tipa si difende bene.

04 ottobre 2012

Cat Power - Werewolf

questa canzone mette insieme due cose che mi piacciono: Cat Power (un po' meno il prezzo del suono nuovo ciddì, ma vabbè) e i lupi mannari. E fare una canzone sui lupi mannari non è da tutti: oggigiorno (oddio, la canzone è del 2003) vanno di moda di più i vampiri.... sigh.
Per fortuna la donna gatto ci ha pensato a tenere alto l'onore degli irsuti antropomorfi!!! Il che è strano, perché felinidi e canidi non vanno molto d'accordo. Oh, chi se ne fotte!
Potere alla gatta, allora!!!




Oh the werewolf, oh the werewolf
Comes stepping along
He dont even break the branches where hes gone
Once I saw him in the moonlight, when the bats were a flying
I saw the werewolf, and the werewolf was crying
Cryin nobody knows, nobody knows, body knows
How I loved the man, as I teared off his clothes.
Cryin nobody know, nobody knows my pain
When I see that its risen; that full moon again
For the werewolf, for the werewolf has sympathy
For the werewolf, somebody like you and me.
And only he goes to me, man this little flute I play.
All through the night, until the light of day, and we are doomed to play.
For the werewolf, for the werewolf, has sympathy
For the werewolf, somebody like you and me.

22 settembre 2012

Erica Mou - Harem

Appena stato ad un suo concerto (no, non quello nel video), nella roboante cornice di... San Giuliano Milanese. Una trentina di persone infreddolite che quando sarà famosa potranno dire (con malcelato orgoglio) "io c'ero sin dall'inizio".
Oltre alle doti canore evidenti, oltre ai testi non banali (notare che molti di essi li ha scritti da ragazzina), oltre alle atmosfere suggestive, va segnalato che la "base" delle canzoni, che molti si "portano da casa" lei le prepara al momento insieme al suo socio MaJiker (arrivato dalla Svezia apposta per lei, pare).



Farà strada.

20 settembre 2012

Baustelle - Il Corvo Joe

tratta da "Malavita"



I barboni mi guardano mentre mastico la lucertola
anche oggi è domenica tutta d'oro la gente luccica
mentre osserva le anatre inventandosi la felicità
la sorvolo e capisco che maledice la mia diversità
ma nel parco ci abito è la vita mia esser simbolo
di paura e di morte, sono tenebre i miei abiti
i bambini sorridono "mamma guardalo, che bestiaccia è?"
gli alberi mi consolano apro le ali e resto immobile
gli studenti li evito
preferisco le ricche vedove
con gli anelli di platino
sono un ladro ma fine gentleman
Io sono il corvo Joe
faccio spavento
state attenti lasciatemi stare
solo certi poeti del male mi sanno cantare!
I borghesi si siedono e poi leggono il giornale
i ragazzi si baciano, mezzogiorno sta per scoccare
senza grazia e gracchiando mi avvicino e poi li supplico
se soltanto per oggi fossi libero di parlare
"piacere: corvo joe,c'è da mangiare?
solo sassi sapete lanciare
meritate di andare per me nell'eterno dolore"
Io sono il corvo Joe
faccio paura
state attenti lasciatemi stare
solo certi poeti del male mi sanno cantare!
Ma vi perdono
perchè in fondo portate nel cuore
sangue che è destinato a seccare
vivete a morire

18 settembre 2012

A Scanner Darkly/Come Ammazzare Il Capo...

visto che sono in ferie... mi sono dedicato allla visione selvaggia dei film...

A SCANNER DARKLY
Libro letto ma (colpevolmente) non recensito :-(
>tratto dall'omonimo romanzo (in italiano "Un Oscuro Scrutare") di Philip Dick :love:, ne ricalca fedelmente la storia e la caratterizzazione. Gli attori, come saprete, sono stati "ricalcati" al computer per sembrare cartoni animati (tecnologia che permette di rendere più agevole la realizzazione della "tuta disindividuante", credo) dando un effetto un pò gommoso (i primi piani di Keanu Reeves all'interno della sopracitata tuta facevano molto cartoon anni '80 in cui si riprendevano le medesime animazioni più volte in più episodi per risparmiare soldi). Personaggi ben resi e ben interpretati dagli attori scelti (oltre al già citato Keanu Reeves, cìè un Robert Downey Jr bastardissimo!!!).
A chi importa che non sia mora?
Finale strappalacrime. Se avete amato il libro amerete anche il film (realizzazione a parte) e se non avete letto il libro vedere il film vi spingerà a leggerlo. Unica pecca (per i puristi come me, e mi rendo conto di contraddirmi leggermente con quanto detto sopra): Wynona Ryder nel ruolo di Donna Hawtorne doveva essere MORA: tutte le "cattive" di Dick sono more, tratto comune a tutti i suoi romanzi. Però fa vedere le tette (sarà lei?), quindi le si perdona tutto.



COME AMMAZZARE IL PROPRIO CAPO E VIVERE FELICI.
Tre amici si ritrovano al bar tutte le sere e parlano dei loro problemi lavorativi, dovuti ai relativi capi... come risolverli? Facciamoli fuori! Ma noi non saremmo capaci! Assoldiamo un killer!
... questa è il vostro dentista...
rMa, se il killer assunto è un fanfarone, e i tre capi risultano più isterici di quanto previsto...
Bellissimo film comico, forse un pò troppo sboccato, con i tre attori protagonisti spalleggiati da altrettanti attori famosi nella parte dei capi (l'arrap
ata/arrapante Jennifer Aniston, Kevin Spacey, Collin Farrel e una partecipazione di Donald Sutherland)...
Trovate esilaranti, equivoci, sparatorie, inseguimenti in macchina... c'è tutto (a parte la Aniston che non fa vededere le tette)!!!!

17 settembre 2012

TtA#21 - Fratello Nicodemo II -

Imagine is not related
Il locale ristagnava di fumo, odore di fritto e musica fastidiosa. I tavoli in legno erano pregni dell’unto dei cibi e sfregiati dagli “io sono stato qui” lasciati da avventori maleducati e narcisisti. La cameriera guardò le lancette dell’orologio a muro augurandosi che il loro scivolare verso la fine del turno accelerasse, quando la sua attenzione fu colta dall’entrata di un uomo in saio. Cappuccio calato sul volto e mani incrociate nascoste dentro le larghe maniche, si sedette al posto libero al bancone. I pochi avventori presenti lo fissarono sorpresi per qualche secondo, poi tornarono a pensare ai loro problemi da affogare in alcol e porcherie ipercaloriche. La cameriera si diresse ancheggiando verso di lui, masticando vistosamente la gomma americana che ormai non sapeva più di menta.
«Il signore desidera?» chiese in tono quasi provocatorio.
«Nostro Signore desidera solo il nostro bene» rispose il frate impassibile.
«Intendevo dire, le porto qualcosa, padre?».
«No, non sono tuo padre».
«…».
«Al massimo fratello».
«Scusa?».
«Al mondo siamo tutti fratelli».
«Oh, scusa, chissà cosa avevo capito» rispose lei ironica. «Qui c’è l’obbligo di consumazione. Almeno un cappuccino lo devi prendere».
«Chissà perché danno tutti per scontato che io voglia un cappuccino».
«Perché sei un prete?».
«Non sono un prete».
«Oh, nervosetto? Te lo faccio decaffeinato?».
«Una Kapuziner».
«Scusa?».
«Una birra».
«Oh, certo» rispose lei sorpresa.
Fece il giro del bancone e iniziò a spillare la birra. «Non pensavo voi preti beveste alcol».
«Non sono un prete. E ammetto di fare molte cose inconsuete per molti miei fratelli».
«Uhm».
Appoggiò la birra sul bancone sporgendosi in avanti, mettendo in bella mostra la scollatura.
«E tra le cose inconsuete cos’altro c’è?».
«Oh, non credo che ti piacerebbe saperlo».
«Uh, magari sì. Alle ventidue spaccate scappo da questo postaccio. Ci vediamo sul retro?».
«Se proprio vuoi» rispose lui facendo capolino dal suo cappuccio.
«Finalmente ti vedo in faccia» rispose lei. «Hai anche un nome?».
«Chi vuole può chiamarmi Nicodemo».
«Ciao Nicodemo. Sono Heater».
«Lo sapevo già».
«La mia fama mi precede?».
«La tua fama mi porta verso di te».
«Lusingata. Sei stato fortunato che questa sera non si sia presentato nessuno d‘interessante».
«Lo prendo come un complimento».
«Allora a dopo» disse lei ridendo mentre si dirigeva verso un tavolo da pulire.
Alle 22.17 la cameriera attendeva già da un po’ sul retro del locale. Si guardò intorno. Il vicolo pareva deserto. Che il prete, fratello o monaco o il diavolo che era le avesse tirato un bidone? Certo, riuscire a traviare un uomo di chiesa sarebbe stato un bel colpo. Ma sentiva che questo aveva qualcosa di strano… che la attraeva e rifuggiva allo stesso tempo. Frugò nervosa nella borsetta, e tirò fuori un pacchetto di sigarette già iniziato. Ne prese una, la fissò e questa si accese. Tirò due boccate spazientita, poi fece per andarsene. Il frate sbucò dall’ombra in quel momento.
«Mi hai spaventata» gli gracchiò contro.
«Carino il trucco della sigaretta» disse lui.
La cameriera fece per scagliarsi verso di lui, ma l’uomo tirò fuori un aspersorio.
«No, senti, possiamo parlarne!» supplicò lei.
«Succube?».
«Come passatempo. Una ragazza deve pur divertirsi in qualche modo».
Lui la fissò di sbieco.
«Ok, sì, ma solo per arrotondare lo stipendio».
Lui la guardò ancora peggio.
«Va bene, sono una maledetta succube venuta qui dritta dall’inferno per sedurre uomini piacenti, nutrirmi della loro energia vitale e far finire le loro anime all’inferno dove il mio capo potrà tormentarle per l‘eternità».
«Hai riptetuto due volte “inferno”».
«Sono nervosa».
«Nome?».
«Quello da demone? Scordati che ti dica…».
«Quello del tuo capo» la interruppe il frate, «Che vuoi che me ne freghi di una sciacquetta alle prime armi!».
«Hey, ho centosettantadue anni di onorato servizio!».
«A casa ho sandali più vecchi di te».
«Ma tu indossi anfibi!».
«I sandali li colleziono».
La succube rimase interdetta. Quest’uomo, era da prendere sul serio oppure no?
«Te l’avevo detto: faccio cose inconsuete anche per i miei fratelli. Ora: puoi dirmi il nome?».
«Te la sei presa perché ho cercato di sedurti? Cazzo, è la mia natura, non posso non farlo».
«E io non posso non fare quello che va fatto. Il nome, grazie».
«Non posso dirti il nome, diavolo, Nagarotto mi ucciderebbe».
«Nagarotto? Diavolo tormentatore adorato dal Patriarcato Nero?».
La succube, capendo di averla fatta grossa, si lanciò addosso al frate. Questi le gettò addosso acqua santa dall’aspersorio, ma lei gli era già addosso che cercava di mordergli il volto.
«Signore Gesù Cristo» recitò lui, a fatica, schiacciato a terra dalla nemica. «Verbo di Dio Padre e Signore dell'universo, tu hai dato agli Apostoli il potere di scacciare i demoni nel tuo nome e di vincere ogni assalto del nemico…».
Combattere e parlare gli veniva difficile, ma resistette e continuò:
 «Ti supplico di infondere in me la tua forza perché, saldo nella fede, possa combattere lo spirito maligno che tormenta questa… questa…».
  Davanti al suo esitare, la succube sibilò trionfante. Schizzi della sua saliva gli colpirono il viso, scottandolo e sfrigolando sulla sua pelle. Il frate rotolò di lato, lasciando sotto di sé la nemica. Le mise le ginocchia sulle braccia per bloccarla.
«Ti ordino, Satana, seduttore del genere umano: riconosci lo Spirito di verità e di grazia, lo Spirito che respinge le tue insidie e smaschera le tue menzogne. Esci da questa creatura».
«Hai sbagliato la formula, cretino!» lo schernì lei.
Nicodemo, rabbuiato e un po’ in agitazione, estrasse una Bibbia dalla manica del saio e iniziò a colpire la nemica sulla testa. La pelle sulle contusioni del viso della ragazza iniziò a screpolarsi, a sfaldarsi e a cadere, mostrando il vero volto, allungato e dalla pelle scura, del demone che era realmente. Il frate proseguì a colpirla con maggior forza, come in preda a un furore sacro. Il corpo della succube aveva iniziato ad ardere. Nicodemo,standole seduto addosso ne sentì il calore e fu costretto ad alzarsi. Recuperò l’aspersorio e le gettò addosso l’acqua santa in esso contenuto. Il demone giaceva ora a terra fumante, in un odore di gomma bruciata.
«Amen» disse il frate facendosi il segno della croce. «Sarà morta?» si chiese, tirandole un calcio con la punta degli anfibi Non vide nessuna reazione, aspettò un attimo, e la scalciò di nuovo.
 La succube si destò, scattò in piedi e lo spinse contro alcuni bidoni della spazzatura, facendolo rotolare per terra per alcuni metri. Il frate cercò di alzarsi e recuperare la Bibbia, tenendosi le costole che gli dolevano. Lei gli fu addosso e lo schiacciò di nuovo a terra. Il frate iniziò a recitare le sue ultime preghiere:
«Signore, ti prego perdona i peccati di questo tuo umile servitore che troppe volte…», per fermarsi quando si accorse che nulla succedeva.
Aprì gli occhi e guardò quello che restava di Heater: era ormai una statua inerme di carbone, quasi un fossile. L’uomo raccolse le sue forze e se la levò di dosso. Questa cadde a terra fracassandosi in mille pezzi di polvere nera. Nicodemo si rialzò e si ricompose, ridendo nervosamente.
«Cosa sta succedendo?» urlò il proprietario del bar, uscendo in quel momento dalla porta sul retro. «Oh, niente, dei vandali stavano dando fuoco alla spazzatura. Li ho scacciati e ho spento le fiamme. A momenti mi scottavo».
«Oddio! Tutto bene, frate?».
«Sì, mi ha chiamato con il titolo giusto! Il primo, stanotte!».
«Scusi?».
«Sì, tutto bene» rispose lui sospirando.
«Vuole entrare? Sistemarsi in bagno? Vuole qualcosa da bere?».
Lui ci pensò su un attimo.
«Magari un cappuccino. Decaffeinato, però».
«La facevo tipo da birra» rispose l’altro.
«Con il rispetto dovuto, la Kapuziner, qui, è un po‘ annacquata».
«Oh, mi dispiace non le sia piaciuta. Deve essere stato il fondo del barilotto. Le offro una Franziskaner?».
«Oh, come posso rifiutare?».
«Senta, fratello» chiese il proprietario facendogli strada nel locale, «Vorrei parlarle di una mia dipendente, una cara ragazza, ma temo stia prendendo una brutta strada. Vede, questa ragazza, che si chiama Heater…».


Le preghiere di esorcismo sono tratte da: http://esorcismo.altervista.org/esorcismo_maggiore.htm

04 settembre 2012

Fronte & Retro #15 - Emma Frain

Dovrebe essere la donzella citata nel titolo del post, ma non ne sono sicuro... metto il nome lo stesso sperando come specchietto per le allodole (leggi: attirare gente nelle ricerche fatte a nome della medesima).
Non seguo il Grande Fratello in Italia, figuriamoci quello in Inghilterra... "Allora perché trovo tutte queste immagini?", mi chiedo. "Non sono io a trovare loro, sono loro che vengono da me. INsomma: se avete la faccia da cannaioli gli spacciatori vengono a vendervela, se non ce l'avete vi girano alla larga...
Ah, non so cosa significhi la scritta in inglese, non sono sicuro nemmeno di leggerla bene... (quanta ignoranza... che topic di basso livello... prometto di migliorare in futuro!).

30 agosto 2012

TtA#20 : GLi Insoliti Casi di Fratello Nicodemo 1

IL CASO DELLA CASA E DELLA BAMBINA ALBINA
una recente immagine del protagonista
 
La direttrice accolse Fratello Nicodemo all‘ingresso dell‘Istituto. «È davvero una storia triste, quella della bambina!» disse, camminando insieme nei lunghi corridoi del palazzo.
«La morte di sua madre Alanna, l’alcolismo del padre Maximillian, l’infermità, la pazzia e la morte del nonno Irwin, gli incubi e le crisi isteriche della nonna Edelfa. E… insomma… essere nata albina… non l‘ha certo aiutata».
«Certo» disse il frate, disinteressato, con il cappuccio calato sul volto.
«Sono contenta che qualcuno s’interessi alla sua storia. Pensi: la famiglia l’ha fatta curare per via dei gravi problemi psicologici che questi traumi le hanno causato!».
«Come no» sbuffò Nicodemo, «Per caso c’entra il fatto che la piccola sia albina?».
La direttrice fece una smorfia e si chiuse in uno sdegnato silenzio, interrotto solo quando i due arrivarono alla porta della stanza dei giochi.
«Alena è qui da sola. Non ama la compagnia degli altri pazienti».
«Mi domando: quale bambino sano di mente amerebbe stare con degli ammalati veri?».
  La donna fece per rispondergli, ma l’uomo spalancò la porta e finalmente poté vedere per la prima volta la bambina dai capelli bianchi e carnagione pallida, di quattro, massimo cinque anni, mentre impegnata, stava disegnando curva su un tavolo.
«La prego di essere gentile e cauto, la bimba è molto sensibile» consigliò la direttrice, con tono severo. Il frate parve non aver ascoltato una sola parola, e si diresse dritto verso la piccola.
«Sei tu Alena?».
La bambina alzò gli occhi e lo fissò inespressiva, senza rispondere.
«Come le ho spiegato, la bambina non parla da anni» disse la direttrice, con tono seccato.
«Sei stupita che uno come me sia interessato alla tua storia?» proseguì l’uomo, ignorandola.
«Fratello Nicodemo» interruppe la direttrice, «Non mi ha detto come fa a conoscere la famiglia della bambina».
«Mai detto di conoscerla, infatti» rispose, scocciato per l’intromissione.
  «Cosa?». «Sono un uomo di Chiesa, vado dove devo e faccio le cose che vanno fatte».
A queste parole Alena fissò profondamente il volto dell’uomo in abito da monaco.
«Non è colpa mia, per tutte quelle cose brutte» urlò.
«Oddio! Alena ha ripreso a parlare! Devo avvisare i suoi famigliari, devo…».
«Scusi, sta disturbando» le disse il frate, secco.
«La bambina parla! È un miracolo!».
«Ha davanti un uomo di Chiesa, no?». La direttrice rimase di nuovo senza parole..
«Tu mi credi, sai che non sono stata io, vero?».
«Sì, bambina. So tutto. O per lo meno, so quello che c‘è da sapere».
«Hanno incolpato me perché sono brutta e mi hanno rinchiuso qui con la scusa che sono pazza!» sbottò alla fine.
«No tesoro», la tranquillizzò Nicodemo con tono rasserenante, «Non hai niente che non va, te lo assicuro».
Le porse la mano, lei gliel‘afferrò energicamente con aria speranzosa negli occhi, e i due si incamminarono verso l’uscita della stanza.
«Lei non può portare fuori la bambina! La luce le farà male.» urlò la direttrice.
Nicodemo sbatté la porta alle sue spalle, e questa si chiuse facendo scattare la serratura. La donna rimase bloccata dentro. Alena rise.
«Ti ho portato un ombrello per ripararti dal sole».
«Ho già il cappuccio della mia felpa» rispose lei.
Nicodemo sistemò Alena nel sidecar della sua motocicletta, per portarla presso la casa di lei.


«I preti possono usare la moto?» gli chiese la bambina, scendendo dal veicolo, una volta arrivati.
«Non sono un prete. E non è questa la mia abitudine più strana» rispose lui.
La piccola si diresse verso casa, e suonò energicamente il campanello. Quando la porta si aprì comparve il padre.
«E tu cosa fai qui?» riuscì a biascicare, con aria poco presente.
«Papà, devi uscire dalla casa».
«Uh?».
Nicodemo afferrò l’uomo e lo tirò fuori dall’uscio, facendolo quasi cadere a terra. Alena corse dentro, e tornò fuori poco dopo spingendo la nonna con le mani sul sedere.
«Che diavolo sta succedendo? Lei chi è? Questa bambina non dovrebbe stare qui».
«Non c’è più nessuno in casa» disse Alena.
«Pretendo di sapere chi è lei! Si vergogni, un uomo di chiesa!» urlò ancora la vecchia.
Il frate la ignorò e prese dalla propria borsa una Bibbia, un libro di preghiere e un aspersorio. Gettò l’acqua santa verso l’edificio, e iniziò a recitare una serie di preghiere in latino, con un tono di voce progressivamente sempre più alto, che raggiunse l’apice quando sollevò per aria la Bibbia urlando:
«Abbandonate questa casa, schifosi, e smettete di gioire delle disgrazie di chi vi abita!».
Le porte e le finestre della casa si spalancarono, le persiane iniziarono a sbattere seppur non tirasse un fil di vento. Nicodemo proseguì con le sue preghiere urlate. Dall’interno della casa si udirono delle voci stridule, che raggiunsero il culmine in un urlo di dolore talmente potente da obbligare i presenti a tapparsi le orecchie. Poi tutto tacque. L’uomo si girò verso gli altri con aria stanca ma soddisfatta. Dalla porta della casa, alle sue spalle, uscì uno sbuffo di fumo.
«“Schifosi“ non è uno dei termini più consigliati, ma a quanto pare funziona».
Alena gli corse incontro e lo abbracciò. Lui la portò dal padre.
«Se ne prenda cura» gli disse. «Riguardo a lei, signora», disse rivolto alla nonna, «Avrà capito che non è stata la bambina la causa di tutte le sciagure che hanno colpito la vostra famiglia».
La donna lo fissò infuriata.
 «Tutti i nostri problemi erano allora dovuti ad una casa infestata e non a… a mia figlia…» si intromise Maximillian
«No, Santissima Grazia del Signore!!!» sbottò lui. «La casa era infestata, è vero. Gli spiriti vi tormentavano, ma voi avreste dovuto distinguere il male fatto da loro da quello che vi siete causati da soli».
«La morte di mia moglie…».
«Una tragica fatalità» rispose Nicodemo.
«L’albinismo di mia figlia…».
«Genetica».
«Il mio alcolismo…».
«Ti sei lasciato andare».
«La malattia di mio padre…».
«Un altro tragico evento, pace all’anima sua» disse il frate facendo il segno della croce. «I demoni che infestavano l’edificio si nutrivano del vostro dolore, della rabbia, delle vostre recriminazioni, non ne erano la causa. E più voi vi consumavate, più loro si nutrivano».
«Se avessimo trovato la forza di reagire…» .
«Non avreste avuto bisogno di me» concluse. «Anche se una scampagnata me la sono fatta volentieri».
Maximillian si mise a piangere stringendo a sé la figlia.
«Perdonami amore, è colpa nostra, non avremmo dovuto incolpare te…».
«Sentito?» gridò Nicodemo verso la nonna. «Cos’ha da dire lei, a riguardo?».
«Io… io…».
«Lei ha sempre attribuito la colpa delle sciagure alla bambina. Pensava fosse indemoniata, o posseduta o chissà cosa».
«Ha… hai anche cercato di convincermi che non fosse figlia mia» disse Maximillian tappando le orecchie alla bambina, «Ma del demonio».
«Oh, uno dei miei classici preferiti» proseguì il frate. «Signora, le sue erano solo superstizioni che stavano per rovinare la vita a una bambina».
La donna restò in silenzio con aria colpevole.
«Purtroppo per questa ignoranza l’unico esorcismo è capire la propria ignoranza».
La nonna fece per avere una reazione, ma Nicodemo la fermò.
«Si, si, ok, saltiamo la parte lacrimevole in cui mi ringrazia e mi dice che cambierà, e passiamo direttamente a quella in cui lei cambia e tratta sua nipote con amore. Va bene?».
Senza attendere risposta si avviò verso la motocicletta, e accese il motore.
«Come amo dire: io sono la risposta alla vostra preghiera: “Liberaci dal male“».
Alena rise, e gli fece un cenno di saluto. Lui ricambiò, strizzandole l‘occhio e facendo il segno della croce ai suoi famigliari. Poi si mise il casco e partì lungo la strada, scomparendo tra la polvere alla loro vista.

27 agosto 2012

♥ (la Divina) Cat Power - Living Proof ♥

Ci sono cose/persone/città/colori/artisti che non conoscevi, spuntano nella tua vita all'improvviso e ti chiedi come hai fatto, fino ad allora a fare senza.



It's not your face
Or the color of your hair
Or the sound of your voice my dear
 That's got me dragged in here
 It's the ice in the seam, the scheme of you

 You're supposed to have the answer
You're supposed to have living proof

Yes i was jealous
Because you are sworn
How could you come undone to a word so strong
My beating heart the anchor to a ship so warm

You're supposed to have the answer
You're supposed to have living proof
Well i am your answer i am living

Will you terrorize this
With your perfect lips
I watch you eat and feed this mess
To the running wind

But i know you from before and after until then
 Do you have your answer
Do you have living proof
Well i am your answer i am living

You're supposed to have an answer
You're supposed to have living proof
Well do you have your answer Do you have your answer
Well i am your answer i am living


BIOGRAFIA

23 agosto 2012

D. Bowie - Five Years



Perché mettere le canzoni straconosciute è troppo facile.
È più bello andare a cercare le gemme dimenticate, quelle che pochi conoscono, le cose poco celebrate o per nulla celebrate, o quelle che la gente ha ascoltato poi ha dimenticato.

Restano cinque anni prima della fine del mondo (fanculo ai Maya :-P), cosa fareste, come passereste il vostro ultimo tempo???

David Bowie è un'artista che nei decenni ha saputo cambiare, evolvere, rimanendo sempre sulla cresta dell'onda e appassionando generazioni.

Dopo l'infarto nel 2003 ha lasciato le scene, ma la sua musica resta. E non solo quella. Ha fatto anche l'attore, il pittore (le sue opere, in tal senso però, non le ho ancora viste).

Un artista da studiare. Non sui libri di scuola, perché ce lo farebbero odiare.

"dì, eì, vì, dì" (© Cit.)

15 agosto 2012

Fronte e Retro #14 - Katarina Vanderham

Ogni tanto ne spunta una nuova... per fortuna!!!
È Ferragosto, non sono al mare, non sono in ferie, fa caldo, l'immagine era lì che sembrava fatta apposta per questa rubrica... e che vi devo dire???
Concedetemela.
Prima di vederla, non sapevo chi fosse né cosa facesse.
Non lo so nemmeno ora.
 Ma so che c'è. E a volte  basta questo.

SE VOLETE SAPERE CHI È

SE  VOLETE VEDERE COM'È

12 agosto 2012

Fratelli D'Italia OLIMPIADI SPECIAL EDITION



Edizione XXX, quando scatta la porn parody???
Si chiude l'edizione XXX delle Olimpiadi Moderne.
Chissà se qualcuno noterà la cosa (io sì...) e preparerà una Porn Parody... Sara Tommasi, pensaci tu! Del resto, alla vigilia si è fatto tanto parlare del sesso nel villaggio olimpico...

Tornando a cose più serie, questo è il medagliere generale:
Ottavi!!! Nippon e Australia puppano!!!
L'Italia si piazza ottava, seguendo la classifica avulsa in cui vale più l'oro delle medaglie successive. Ci piazziamo dietro ai "soliti noti", ma davanti, inaspettatamente, a certi "colossi" quali Australia e Giappone, che, nel numero totale, infatti, hanno portato a casa molta più roba di noi. Questo invece è il medagliere italiota:
Mancano le medaglie della Pellegrini, ma abbiamo la sua erede!!!
Mancano le medaglie del nuoto: la squadra arriva impreparata e fanno tutti male. Peccato, un'occasione per la definitiva consacrazione di alcuni (la Pellegrini) che invece lascia un segno che dovrebbe spingere verso un ricambio generazionale.

C'è invece la medaglia di Jessica Rossi, tanto pubblicizzata dai media, da lanciarla nell'immaginario nazionale come erede della sopra citata Federica? Del resto, tra Jéssica e Federìca cambia solo un accento, e restano mano amica e senza peli sulla... lingua (battutaccia gratuita... concedetemela).

Non sono mancate invece le medaglie della scherma: le donne hanno fatto piazza pulita, oscurando la non pur disdegna impresa dei maschietti. La Di Francisco erede della Vezzali come essa lo fu della Trillini?

Abbiamo scoperto di essere grandi tiratori a segno (pistola, carabina...).  Qualcuno ha visto troppi film spaghetti western...

Siamo ottimi tiratori con l'arco... facciamo sempre centro.

C'è stata la fantozziana impresa nella mountain bike di Marco Aurelio Fontana. Cade il sellino e deve farsela fino alla fine senza. Difendendo per altro un terzo posto spettacolare.

Tiriamo pugni mica da ridere...

C'è stato il caso Schwarzer. L'hanno beccato a doparsi e l'hanno fustigato che manco Gesù Cristo sulla croce. Colpirne uno per educarne mille o semplicemente voglia di buttare nel fango un vecchio eroe colto in fallo? Non è che in questa olimpiade abbiano beccato solo lui... GUARDA QUI!!! e non è che in questa olimpiade non ci siano stati atleti dal passato "macchiato". Va bene, era carabiniere e certe cose i carabinieri non le fanno (o non dovrebbero farle...). Considero comunque esagerata questa gogna mediatica cui è stato sottoposto il ragazzo.

A livello globale c'è stata la rinconferma di Bolt. Fenomeni così ne nascono uno ogni mille anni, e quando succede per gli altri sono cazzi amari. A meno che non si sia suoi concorrenti, e allora è una gioia per gli occhi. Ah, Bolt vuol dire "rombo" (nel senso del rumore, non della figura geometrica), non "lampo" (che invece è l'emissione di luce).

E c'è stato l'addio al nuoto di Phelps, un po' il Bolt del nuoto. Record di medaglie vinte da un partecipante... si ritira al top della carriera. Ora sarà dura trovarne un altro come lui. Ma, per gli altri, ci saranno gare più equilibrate.

Ciao Olimpiadi, ci vediamo tra quattro anni a Rio (due anni dopo il Mondiale di Calcio). Nell'attesa, le paralpiadi che nessuno si cagherà...

06 agosto 2012

Tales To Astonish #19 - Cliff Hanger, investigatore privato

Era da tanto che non postavo racconti... e accorgendomi di questo "inedito" (marzo 2011, pensate!)... e ringraziando sempre il forum di Galassiarte per i loro fantastici "Crea la storia"... ecco a voi... il successo editoriale del... del... boh. Prima o poi succederà!!!




Non sempre la prima idea è la migliore
Investigatore privato a Chicago, Illinois. Che dovrebbe essere una della città più fighe del mondo. Dopo New York, certo. Ma anche dopo Los Angeles. E San Francisco. E più o meno tutte le altre capitali al di fuori degli States, tipo Londra, Berlino, Madrid…
Che poi: hanno fatto serie tv anche a Las Vegas, a Miami, e, santi numi! Già negli anni ‘80 quel fighetto di Tom Selleck andava in giro per le Hawaii. Tom Selleck. Lui odiava Tom Selleck. Lui e i suoi baffi. Nulla di personale, per carità: tanti suoi amici avevano i baffi. Ma cazzo, Tom Selleck lo odiava.
Fatto sta che dovette rassegnarsi: il personaggio da lui creato, Cliffford Hangersoll, in arte Cliff Hanger, investigatore privato a Chicago, non sarebbe mai apparso sugli schermi televisivi. Aveva già pronte le sceneggiature per i 35 episodi della prima stagione, e i soggetti per i primi 12 della seconda. Aveva anche abbordato un’attricetta promettendole la parte della fidanzata del protagonista… ma ormai non se ne sarebbe fatto più nulla.
Il produttore, incontrato nel solito vecchio studio (non cinematografico) con la scrivania color ebano, l’aveva respinto dicendogli come l’idea proposta non fosse sufficientemente stravagante per la televisione del 2000. O meglio: degli anni ‘10 del 2000. Mah.
Così decise di sfogare la sua frustrazione mangiandosi un panino kebab dal chiosco all’angolo.
Youssuf, profugo libico arrivato da noi su un gommone, aveva messo da parte i soldi (la maggior parte dei quali ricevuti in nero) e aperto quell’attività. Quel tipo sì che sì era dato da fare, mica come lui che aveva troppi grilli per la testa.
“Aprire un chiosco dove vendere polenta taragna a Chicago, quella sì che sarebbe un’idea stravagante” pensò tra se, mentre addentava il cibo, assaporando la carne e la cipolla.
Passò davanti ad un negozio di libri. In vetrina, faceva bella mostra di sé “Un manuale per aspiranti scrittori”, volume scritto da Roberta Volpi ed edito dalla Galassiarte Editore.
Il pezzo d’agnello gli andò di traverso. Cliff Hanger, investigatore privato, non sarebbe più stato il telefilm che avrebbe ispirato una generazione di nuovi autori, ma una serie di libri che avrebbero fatto sognare gli scrittori del 2000. Anzi: degli anni ‘20 del duemila. Sarebbe bastato non trovare un editore con un vecchio studio con un tavolo d’ebano.



05 agosto 2012

TURF di J. Ross e T. L. Edwards

Alla faccia del concetto di "commistione di generi"


Di solito si pensa ai fumetti, e vengono in mente due cose: sgargianti supereroi in costumi colorati o animali antropomorfi. Entrambe le categorie vengono etichettate come "roba da bambini". Al di là degli innumerevoli discorsi che si potrebbero fare su ciò, volevo segnalare un fumetto che NON è supereroistico e NON è "funny animals" (gli antropomorfi di cui sopra). Cos'è? Leggete voi:
New York, 1929. Le diverse gang della città cadono come tessere del domino, mentre la famiglia Dragonmir lotta per la supremazia assoluta e per risvegliare l’Antico, un gigantesco vampiro da tempo addormentato. Ma l’alleanza tra un duro e un alieno arriva a creare una precaria situazione di stallo. Dal talento visionario della star TV britannica Jonathan Ross, una storia magistralmente illustrata da Tommy Lee Edwards (The Invisibles, Marvel 1985).
Gangster, poliziotti corrotti, una giornalista rampante (io l'avrei fatta un po' più spregiudicata), vampiri (strigoli, vabbè), un alieno che stringe amicizia con un criminale che si redime, due fratelli che si fanno la pelle l'un l'altro, sangue, crudeltà, uccisioni, sparatorie anche con armi spaziali, folle inferocite.
Molto consigliato agli amanti del genere. Quale? Vampiresco, poliziesco, gangeristico, giornalistico, fantascientifico...

In un'epoca in cui si invoca l'originalità e ci si lamenta come essa non ci sia più ("Tutto ciò che c'è c'è già" cantava non a caso Caparezza in una delle sue prime canzoni), si sta andando sempre più programmaticamente verso il "mischione" dei generi. Quanto sopra ne è un lampante esempio, ben riuscito nel complesso, ma con qualche pecca qua e là (il combattimento conclusivo da film americano, per esempio), che si può tranquillamente perdonare. Il finale lascia aperte almeno un paio di soluzioni per un ipotetico seguito, mentre dispiace un po' che il tutto si sia risolto in una miniserie di cinque episodi: a mio giudizio c'era materiale per qualcosa di molto più lungo. Non abbastanza, però, per raggiungere un'on-going, da qui la scelta umile ed apprezzata di porre una fine prestabilita.

04 agosto 2012

le controlimpiadi

Non è giusto che certi sport non vengano considerati dal Comitato Olimpico. Sono anche loro degni di avere un loro palco internazionale, e non solo, aggiungo io, ogni quattro anni.

Così propongo di organizzare dei Giuochi Contro-Olimpici per dare giusto risalto a queste discipline. Formate una vostra nazione immaginaria con i vostri amici e mandatemi l'iscrizione alle gare che preferite, ci penserò io a realizzare il tutto nel cortile di casa mia.

Le discipline saranno:

trattenere il fiato maschile squadre
trattenere il fiato femminile singolo
impennate in bicicletta
dattilografia a squadre
stenografia 4x100 maschile
stenografia 4x100 femminile
girotondo a squadre
nascondino
telefono senza fili
palla avvelenata
GIOCO DEL GESSETTO
CLUEDO
RACCHETTONI
A CHI SPUTA PIù LONTANO
PISTOLA AD ACQUA
sasso-forbice-carta-lizard-spock

Partecipate numerosi.

22 luglio 2012

P. K. Dick - Do Android Dreams Of Electric Sheep?


La vicenda si svolge prevalentemente a San Francisco il 3-4 gennaio 1992. In seguito all'Ultima Guerra Mondiale (nucleare), la vita animale e vegetale sulla Terra è quasi scomparsa, e per questo accudire un vero animale è considerato un dovere morale oltreché un simbolo del proprio benessere. Le piogge di polvere radioattiva ricoprono tutto e portano alla progressiva alterazione mentale e genetica degli individui. Gli uomini e le donne che non hanno subìto mutazioni a causa della radioattività, non sono troppo vecchi e sono in grado di riprodursi si sono trasferiti quasi tutti nelle colonie extramondo. Per incentivarli a trasferirsi, una legge dell'ONU stabilisce che ad ogni terrestre venga assegnato un androide come servo. È però proibito ai droidi abbandonare le colonie per trasferirsi sulla Terra, pena il ritiro immediato. Il protagonista è Rick Deckard, un cacciatore di taglie costretto a ritirare 6 androidi fuggiti da una colonia marziana. Deckard è spinto dalla volontà di acquistare un vero animale per sostituire la sua pecora elettrica, ma dovrà scontrarsi con una nuova generazione di droidi, i Nexus 6. Deckard verrà sedotto da Rachael, una droide che susciterà in lui il dubbio di quale sia il confine tra ciò che è organico e ciò che non lo è, ma soprattutto sul senso dell'umano: se è umano prendersi cura degli altri esseri viventi e proteggerli, fino a che punto è umano uccidere un androide che si sente vivo?
Un libro pieno di suggestioni. Oltre alla neve radioattiva che copre tutto, ad una civiltà in disfacimento, alla "palta" (che rimanda al "putrìo" di Noi Di Marte) è terribilmente affascinante l'idea del Merceresimo, pseudo religione che accomuna attraverso l'empatia tutti gli esseri umani, il programma tv e radio passato 23 ore su 24 (il resto sono le sigle di apertura e chiusura) in tv e condotto da Buster Friendly (un nome, un programma), il modulatore di umore, considerare le riproduzioni robotiche degli animali esseri viventi, ma non gli androidi, riproduzioni degli esseri umani
. Il romanzo è molto meno famoso del film da cui è tratto. Anzi, Blade Runner è terribilmente famoso, il romanzo se lo cagano in pochi. Il film l'ho visto una volta sola, devo/voglio rivederlo (e recensirlo), ma vi dico subito che la celeberrima frase:
« Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire. »
è stata creata apposta per la versione di celluloide.

21 luglio 2012

la stage di Denver

12 morti nella sparatoria durante la premiere del film di Batman

"Ne abbiamo avuta abbastanza,
la violenza ha toccato
ogni parte della nostra vita,
la nostra Innocenza è scomparsa stanotte


PAPA ROACH - HAD ENOUGH

Turn the channel on the TV
Another boy shot tonight
I can't believe what I am seeing
A body bag, a mother cries

It seems like this is never ending
I've had enough, so I decide
The time has come for me to face it
I can't refuse the war inside

'Cause we have had enough
All the violence has touched
Every part of our lives
Our innocence is gone tonight

I don't know if I can hide it
I know the truth, it's only lies
The president will deny it
The body count a steady rise

In my head there is a riot
To change the world, no one dies
The time has come for us to fight it
We can't refuse the war inside

'Cause we have had enough
All the violence has touched
Every part of our lives
Our innocence is gone tonight

'Cause we have had enough
All the violence has touched
Every part of our lives
Our innocence is gone tonight

I know that you can change the future
I know that we can make it happen
In my head there is a riot
And I don't think that I can fight it

'Cause we have had enough
All the violence has touched
Every part of our lives
Our innocence is gone tonight

'Cause we have had enough
All the violence has touched
Every part of our lives
Our innocence is gone tonight

We have had enough
We have had enough
We have had enough

16 luglio 2012

Parigi val bene un sacco di soldi

Diciamo addio a due grandi giocatori che hanno fatto grande il Milan in questi ultimi anni.



Dice di essere addolorato di aver lasciato il Milan. Per me è sincero.
THIAGO SILVA: il miglior difensore del mondo, sempre pronto sul pallone, due piedi fatati e un colpo di testa non indifferente. Non a caso quest'anno senza di lui nel momento decisivo abbiamo perso Champions e Campionato. Sarà dura sostituirlo. Si fanno nomi su nomi. Difensori italiani di squadre di secondo piano o emeriti sconosciuti d'oltreoceano (e oltre-equatore). Doveva essere l'erede di gente come Maldini o Baresi, invece resterà un bel ricordo. Addio Thiago, e grazie di tutto.



Spagna, Italia o Francia, purché guadagna
IBRAHIMOVIC: dai, non dite che non lo sapevate. Che prima o poi sarebbe andato via. Era la puttana con cui ti consoli quando il Grande Amore (Sheva) finisce (a proposito, ricordate la lezione impartita all'Europeo? Svezia-Ucraina 1-2?). Questa volta nessun mal di pancia. Nessun litigio con l'allenatore. Diciamo che il Milan ha voluto far cassa liberandosi anche di un personaggio che stava diventando scomodo ("Cazzo guardi? Torna in cucina!" non l'avevamo mai sentita in tanti anni). Non ci mancherà. Perché? Perché sul finire della stagione 2011, con Ibra sempre squalificato, la squadra si è ricompattata (e ha temporaneamente smesso di giocare da provinciale) e ha portato a casa lo scudetto che meritava. Incostante come pochi (passava dal totale coinvolgimento al più completo disinteresse... quasi autistico), era però un vero mattatore in campionato (a tal proposito: qual'è la squadra che ha interrotto la sua serie positiva di scudetti? :-((( ). "Ciao, è stato bello, i soldi te li ho lasciati sul comodino", potremmo dire.

12 luglio 2012

Fronte e Retro #13 - Melissa Satta

Aveva iniziato come la fidanzata dell'amico di Costantino. No, non l'imperatore romano, ma bensì quello che stava in tivvù a fare non si sa bene cosa. Quindi anche lei, non si sapeva bene cosa facesse. Poi gli anni da velina (a dire il vero, l'unica coppia di veline interessanti da Canalis/Garavaglia in poi), quindi di nuovo l'oblio, in cui veniva conosciuta come fidanzata di Vieri.

Non è solo il colore del costume ad attirare l'attenzione. No, nemmeno i tatuaggi.


Da qualche tempo in qua la signorina si accompagna con il centrocampista ghanese del Milan Kevin Prnce Boateng, e la cosa la catapulta meritatamente tra le nostre beniamine (oltre a redimerla per essere stata con un interista... poi milanista... ma lasciamo stare...). Queste immmagini, confrontate con quelle di qualche tempo fa mostrano una maggiore... floridezza, vogliamo chiamarla?



Visione panoramica. Matrix insegna...

 Ebbene: subito gossippari e mica gossippari hanno sibiliato di un ritocchino. Lei invece sostiene di essere semplicemente ingrassata (di ben sei chili...). A giudicare da inquadrature più ampie e confrontate con immagini simili degli anni scorsi sembrerebbe di sì (anche se i sei chili sembrano onestamente troppi). A conclusione di ciò... chiss
enefrega e forza Milan e milaniste.

08 luglio 2012

|_|/ \|_| Rock Of Ages |_|/ \|_|

Una buona scusa per ascoltare Def Leppard, Foreigner, Journey eccetera eccetera
Trama: una sciacquetta dell'Oklaoma decide di trasferirsi a Hollywood per diventare una cantante (ma a Hollywood mica si recitava, una volta?) famosa. Le rubano la valigia e un ragazzotto fighetto che ha fatto lo stesso percorso la soccorre e la invita a lavorare nel locale dove lavora lui. "Oh, ma è il locale dei miei sogni! Ho almeno una decina di dischi registrati lì" risponde lei. "No, avevi", le dici lui ricordandole che nella valigia rubata c'erano solo i suoi dischi preferiti e non soldi, vestiti o altro. Così prosegue la mielosa storia d'amore, in uno stucchevole climax stracciapalle, fino all'arrivo, al locale, per un'esibizione di Stecee Jaxx, interpretato da Tom Cruise, cui una crudele moglie del sindaco (Catherine Zeta-Jones) ha giurato vendetta. Qui la rock star ubriaca interpretata dalla stella di Scientology alza decisamente il ritmo del film tra gag esilaranti ed esibizioni dal vivo. In sostanza, se tra seguenti cose: - mielosa love story - Tom Cruise/Catherine Zeta-Jones - musica rock più o meno commerciale anni '80 ve ne piacciono almeno due, potete andare a vedere questo film. Altrimenti statene alla larga. Se ve lo state chiendendo, |_|/ \|_| è il gesto delle corna. Questo invece un estratto dalle canzoni del film

01 luglio 2012

Fd'I: un risultato ingeneroso

Ma voi, alla vigilia, ci avreste sperato di arrivare qui?
Dai, diciamocelo: quattro pere sono troppe. L'Italietta work in progress ha pagato cari gli sforzi fatti contro le altre squadre: i rigori con l'Inghilterra si erano fatti sentire già nel finale con la Germania, e contro la Spagna, i più forti del Mondo e per la seconda volta i più forti d'Europa, ci hanno definitivamente steso. Chiellini che esce dopo venti minuti è stato un grosso handicap (anche se Balzaretti ha giocato meglio). Thiago Motta (che è italiano quanto ne so io di cucina cinese) che dopo cinque minuti si fa male e ci lascia in dieci... è stato il colpo del KO. Certo, se sai che hai una squadra incerottata, magari dai più spazio a chi non è ancora sceso in campo e sta bene (sennò che te lo sei portato dietro a fare?). Speriamo che Prandelli, nonostante i suoi difetti non venga esonerato (come già detto: cambiare ogni due anni non giova affatto) e possa proseguire questo lavoro fin'ora soddisfacente sulla Nazionale. Due anni fa uscivamo mesti con la Slovacchia, oggi veniamo sconfitti a testa alta da un risultato ingiustamente pesante contro i più forti che ci siano.

30 giugno 2012

Fd'I - due BOT e via

Sono in ritado, ma, oh, che devo dirvi? Ho una vita anche io.
Giovedì tornando dalla piscina, correvo verso l'ingresso di casa, e mentre valicavo la soglia sentivo il gran boato (accompagnato con un certo insulto razzista che mi ha fatto capire chi ha segnato) venire dall'esterno.
Mi sono perso il secondo gol di pochi secondi.
Per il resto, cosa dire? Partita massiccia, che abbiamo rischiato di mandare in vacca nel finale. Ha ragione Buffon ad uscire incazzato dal campo.
La Germania, quando conta, l'abbiamo sempre battuta (o comunque non ci abbiamo mai perso). E' incredibile come questa squadra arrivi sempre tra le prime quattro ma fallisca l'obiettivo di poco. Credo che sia la nazionale più forte, insieme alla Spagna in questi anni...
Noi come ci piazziamo? Vediamo cosa facciamo domenica (domani) proprio contro gli spagnoli, già affrontati... inizio e fine, si chiude il cerchio? Sarà vera gloria? Soprattutto: avremo un nuovo CT?
Io sono contro all'idea di cambiarlo ogni due anni. E' un work in progress. Partivamo come outsider ma siamo in finale. Ma queste cose ve le ho già dette.
Comunque finisca, FORZA ITALIA (ora si può dire, giusto?) e... i ponteggi dei muratori fuori da casa mi impediscono di esporre la bandiera, ma questa sventola nel mio cuore.

26 giugno 2012

Tales To Astonish #18 - Macchina Di Vendetta

Diseegno di Philippe Semeria
Come scrissi qualche mese fa, qualcosa bolliva in pentola. Uno dei fatti era che avevo partecipato ad un concorso, indetto dal CLUB URBAN FANTASY Non sono stato selezionato tra i vincitori, probabilmente non lo sarò neanche per l'antologia, però ho avuto una discreta fonte di commenti che posso usare per migliorare e che mi hanno confermato come la stessa cosa ad altri piaccia, ad altri per nulla, passando per varie vie di mezzo. Il racconto potete trovarlo QUI (che bello, non devo neanche fare copia/incolla, stavolta).

24 giugno 2012

Fd'I - il miglior amico del tifoso della nazionale...



Il prossimo uomo-mercato
Che sofferenza! Due pali, un sacco di occasioni fallite, e il gol annullato. Poi, sotto ai rigori... e la rimonta e la giusta vittoria. Un'Italia sprecona che domina su chi il calcio l'ha inventato (e vanta nel palmares un unico titolo: un mondiale vinto in casa con un gol dubbio) e arriva alla semifinale con la Germania con le ossa rotte: ha giocato di più, ha un terzino uscito per infortunio e l'altro squalificato per somma di ammonizioni, e riposerà di meno.Ad ogni modo complimenti a Prandellli che ci ha riportati ad una final four dopo più di un'indegna figura...
Però, ragazzi, mettetela dentro!!!!
Riguardo al titolo, credo abbiate capito la citazione colta

23 giugno 2012

Fd'I - il carro


Di Natale e Balotelli e lo scherzo a Cassano
Questo è un topic preventivo: mi permetterà di dirvi "ve l'avevo detto". Dopo una bella partita con la Spagna e una mezza partita bislacca con la Croazia, abbiamo dovuto pararci dietro al timore di biscotto tra le due precedenti per coprirci il culo da una probabile eliminazione, senza tenere conto che l'Irlanda ha un allenatore ITALIANO il quale avrebbe anche potuto magheggiare per regalarci la partita. Cosa che non è successa. Così come non è successo il biscotto tra Spagna e Croazia. Tutti si sono comportati da professionisti, tutto finisce bene (oddio, per la Croazia mica tanto, ma vabbè...). Così l'Italietta (non in senso dispregiativo) passa ai quarti e il popoletto è contento. "Io seguo gli Europei e i Mondiali, queste competizioni mi piacciono, che bello, che divertimento, dai che siamo ai quarti, chissà chi ci becchiamo eccetera" (NdAutore: ci becchiamo l'Inghilterra: se avete letto il precedente post capirete che forse non è un male). Visto il "successo" ottenuto dalla compagine azzurra fino ad ora, tutti quanti intorno al carro, pronti a balzare su se le cose dovessero proseguire bene, ma con la verdura marcia a portata di mano nel caso le cose dovessero andare male. Metti caso che domenica prevarrà l'Inghilterra (dov'è che l'ho già sentita, questa?): volete che non saltino fuori le solite voci populiste del tipo: "che vergogna questi calciatori strapagati che hanno perso la partita ora se ne vanno ai Caraibi con la velina di turno" e così via. Consideriamo che:
- le squadre a poter vincere Europei/Mondiali sono... una: le probabilità di poter festeggiare la vittoria in ogni competizione è molto esigua. QUindi se pensate di poter far "carriera" come "festeggiatori professionisti", lasciate stare.
- se una giornata lavorativa va "male", il lavoratore cose dovrebbe fare? Suicidarsi? Se l'impiegatucolo non riesce a pagare in tempo il fornitore o un commesso non trova il vestito adatto alla signora oversize menosa entrata in negozio, dovrebbero spararsi? Se ne torneranno a casa dai propri cari, con lo stipendio assicurato fino a fine mese (come è giusto), e a luglio/agosto/quando gli va, ferie, magari non ai Caraibi ma in qualche posto più cheap. Se tuo figlio torna da scuola con un brutto voto, lo scuoi? Non lo farai uscire per un fine settimana, ma non lo porterai presso coinquilini e parenti per additarlo come esempio negativo? Ripristiniamo la gogna, allora. 
- Ci sono categorie molto più pagate dei calc iatorieuropei. I giocatori di basket/football/hockey americani, i tennisti, piloti di F1, solo per restare in ambito sportivo. Se ne vogliamo uscire, ci sono gli attori del cinema e i musicisti. Quelli dei cinepanettoni o delle canzoncine ritmate ma senza alcun significato, né per chi le ascolta, né per loro stessi che le cantano.

  Detto ciò, puntualizzo che scrivo quanto sopra, NON per difendere una categoria di cui, me ne frega, ma fino a un certo punto. Lo scrivo per dare contro alle banderuole ipocrite che amano riempirsi la bocca di frasi fatte pur di stare al centro dell'attenzione.

18 giugno 2012

Fd'I - the biscotto connection


L'eurogol di Balotelli. A quanto pare venire insultato dai suoi commomilitoni in Premier gli fa bene
Siamo passati. Ce l'abbiamo fatta. Il sogno continua (per un'altra partita ancora). Si temeva un biscotto dall'altra parte, ma Spagnoli e Croati sono stati corretti. Quindi le maldicenze che servivano a pararci il culo sono funzionate. Che bello.
A non parare è stato invece il portiere irlandese Given, che nonostante una militanta quindicennale nella Premier League, dove da sempre è considerato uno dei più forti, oggi ha fatto ben due papere: una che ci ha regalato il calcio d'angolo, e una il gol. Cioè, prendere gol sul primo palo per uno come lui... Per il resto, si è sofferto (più che con la Spagna), ma stavolta invece di subire il pareggio si è raddoppiato con un gol da urlo di Balotelli. A quanto pare venire insultato dai suoi commilitoni nel campionato inglese, ci porta bene.
Due papere in un colpo e l'Italia vola!!!
Una cosa che non capisco invece é: se fischi un bianco, stai tifando; se fischi un nero sei razzista. Ricordo un derby in cui il coro contro la signora Materazzi sovrastava le voci dei telecronisti. E quello non grave quanto insultare una minoranza (razziale o altro che sia)?
Va bene, grazie Prandelli per averci (ri)portati ai quarti di una competizione internazionale, obiettivo minimo per noi. Non so se abbiamo le armi per misurarci contro i veri squadroni di questo europeo, ma per lo meno giochiamocela e usciamo a testa alta.
Ah, dimenticavo: il detto trapattoniano "Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco", che cazzo, ESISTE DAVVERO!!!! Io l'ho sentito più volte in situazioni diverse. Sono quelli della Gialappa's che non ne sanno quanto lasciano ad intendere,.