28 ottobre 2012

I Puffi (puffano, puffano tutti!)

Uguali, però così diversi
In teoria non avrebbero bisogno di presentazioni, in realtà sì. Come sempre, vi rimando a Wikipedia, ma, se volete farla breve:
I Puffi sono delle piccole creature immaginarie blu simili a folletti, che vivono in una foresta europea nell'era medievale. Apparsi inizialmente come personaggi secondari del fumetto John & Solfami di Pierre Culliford detto Peyo, si sono presto guadagnati una loro pubblicazione autonoma, ad opera dello stesso Peyo, in collaborazione con Yvan Delporte, giornalista belga. La loro notorietà è poi aumentata grazie alla realizzazione di un lungometraggio (Il flauto a sei Puffi, tratto dalla loro prima apparizione) ed a diverse serie a cartoni animati prodotte da Hanna-Barbera. Il loro nome originale "Schtroumpfs" nasce nel 1958, durante una vacanza al mare, quando Peyo chiede ad un amico di passargli una saliera, della quale sul momento non gli sovviene il nome. "Passe-moi le... schtroumpf" ("Passami il... Puffo"), gli dice, e scoppia in una risata. L'amico scherzosamente risponde: "Ecco il tuo puffo. Quando avrai finito di puffare, ripuffalo al suo posto!" Dopo aver usato scherzosamente questo termine assurdo più volte nella stessa giornata, Peyo decide di metterlo a frutto.
Tralasciamo la banale osservazione di come ci siano 100 Puffi uomini e una sola femmina, e analiziamo i ruoli all'interno del loro villaggio.
Il Grande Puffo è un po' il capovillaggio, una guida saggia e illuminata.
Al suo fianco (voluto o meno?) Quattrocchi, che sarà un pignolo puntiglioso rompiscatole, ma almeno fa la voce della coscienza (collettiva).
Poi c'è Inventore, l'ingegnere, che progetta un po' di tutto.
Forzuto, con il tatuaggio sul braccio, che realizza materialmente grazie alla sua forza erculea.
Pasticcere, che in assenza di un dietologo che assegni una dieta sana a tutti, sfama la gente del villagio. I puffi utili finiscono qui, perché, scusata, ma stento a trovare l'utilità dei figuri sotto elencati.
Brontolone, che odia tutto e tutti.
Vanitoso, che passa tutto il tempo ad ammirarsi in uno specchio (molti si chiedono, dato il fiore sul cappello, se sia uomo o donna... in una puntata ricordo distintamente aver provato ad invitare fuori Puffetta... quindi è uomo).
Tontolone, che, poverino, dovrebbero affidarlo ai servizi sociali.
C'è la già citata Puffetta, una sorta di Paris Hilton in anticipo sui tempi.
E qui finiscono gli inutili, e arrivano i dannosi:
Burlone. Che prepara il consueto pacco-bomba (Unabomber dovrebbe essere il nome più corretto, forse), lo porta a coloro che hanno progettato la casa in cui vive,  lo hanno sfamato eccetera... e facendo loro credere sia un regalo, gli dice di aprirlo e questo gli esplode in faccia (il fatto che costoro ci caschino sempre non va a loro favore, ma questa è un'altra storia).

Detto ciò notiamo come il villaggio dei Puffi sia una rappresentazione della Società, in cui pochi si fanno il culo, molti vivono alle loro spalle, e qualcuno risulta pure dannoso.

Nessun commento: