(di solito mi frega un cazzo di 'ste cose, ma questa è italoamerregana... e ROSSA!!!)
Miss Usa, vince l’italoamericana Alyssa
Alta, bella. Segni particolari: italoamericana. Alyssa Campanella, 21 anni, è stata eletta miss Usa 2011 a Las Vegas. La giovane, che si contenderà il titolo di Miss Universo il prossimo 21 settembre in Brasile insieme ad altre bellezze, è bionda al naturale ma si tinge di rosso, perché si preferisce con quel colore di capelli.
Fonte
kikazz'è!
quindi festeggiamo cantando:
Hello America, hello America
Hello America, Hello America
Well I'm takin' me a trip I'm going down to California
Yeah, I'm gonna try Hollywood and San Pedro Bay, yeah yeah
I'll tell ya what I'm gonna do
I'm gonna give my love to you
I'm gonna take you where the lights are bright
I'm gonna give you my love tonight
Hello America, hello America
Hello America, hello America
I'm gonna get me a greyhound bus down the motorway
I'm gonna spend a little time in 'Frisco and L.A., yeah yeah
But when it gets to twelve o'clock
And you feel that you gotta rock
You'd better let your hair hang down
So we can boogie all over town
Hello America, hello America
Hello America, hello America
Takin' me a trip I'm going down to California
Yeah, I'm gonna try Hollywood and San Pedro Bay, yeah yeah
I'll tell ya what I'm gonna do
I'm gonna give my love to you
So won't ya take me where the lights are bright
Won't you give me your love tonight
Hello America, hello America
Hello America, hello America
Hello America, hello America
Hello America, hello America
(ogni scusa è buona per tirare in ballo i cinque tamarri a nove braccia...)
20 giugno 2011
19 giugno 2011
Fronte e Retro: #5: ai mondiali di beach volley
eh sì, anche questo importante sport, simbolo di spiaggia, mare ed estate, ha i suoi mondiali, e mi pare giusto segnalare l'evento con un
link e con l'immmagine qui a fianco (che invero non so se sia relativa al beach volley, però mi sembrava pertinente con il titolo della rubrica.
12 giugno 2011
Diritto di Voto
Viviamo in un Paese, che, inutile dirlo, ha i suoi problemi, e ne ha tanti. Resta comunque una delle 8 Nazioni più importanti del Mondo. Come diceva Gaber, ne siamo alla periferia, ma meglio essere periferici che sperduti nel nulla.
Possiamo ancora permetterci una democrazia che ci fa andare a votare su fattori (più o meno) importanti che determineranno la nostra vita (di tutti i giorni e politica). Poi che uno si voglia informare o meno su cosa o come votare, sono cazzi suoi, la possibilità di farlo c'è, eccome, e se non lo fai è colpa tua.
La possibilità di dire un SI o un NO ce l'abbiamo. Ed è un diritto ottenuto con tante lotte nel corso degli anni e dei secoli (la Rivoluzione Francese, ad esempio, dice nulla?) dai nostri antenati, perché noi oggi potessimo decidere di passare la domenica al mare e lasciare i seggi semideserti.
Esprimere il proprio voto dovrebbe essere un DOVERE non solo nei confronti degli antenati di cui sopra, ma nei confronti di coloro che vivono in regimi (ancora) totalitari e non possono esprimere la propria opinione.
Oltretutto, organizzare un referendum non è cosa da poco: è una spesa che noi (ri)paghiamo poi con le tasse.
Non sai cosa votare? Vai lì e fai "scheda bianca" o "scheda nulla".
Vuoi che vinca il NO? Vai lì e voti NO, non inviti tutti all'astensionismo.
Auguro a tutti questi astensionisti di rinascere, nella prossima vita, nel Darfour (con tutto il rispetto per chi vi vive).
Possiamo ancora permetterci una democrazia che ci fa andare a votare su fattori (più o meno) importanti che determineranno la nostra vita (di tutti i giorni e politica). Poi che uno si voglia informare o meno su cosa o come votare, sono cazzi suoi, la possibilità di farlo c'è, eccome, e se non lo fai è colpa tua.
La possibilità di dire un SI o un NO ce l'abbiamo. Ed è un diritto ottenuto con tante lotte nel corso degli anni e dei secoli (la Rivoluzione Francese, ad esempio, dice nulla?) dai nostri antenati, perché noi oggi potessimo decidere di passare la domenica al mare e lasciare i seggi semideserti.
Esprimere il proprio voto dovrebbe essere un DOVERE non solo nei confronti degli antenati di cui sopra, ma nei confronti di coloro che vivono in regimi (ancora) totalitari e non possono esprimere la propria opinione.
Oltretutto, organizzare un referendum non è cosa da poco: è una spesa che noi (ri)paghiamo poi con le tasse.
Non sai cosa votare? Vai lì e fai "scheda bianca" o "scheda nulla".
Vuoi che vinca il NO? Vai lì e voti NO, non inviti tutti all'astensionismo.
Auguro a tutti questi astensionisti di rinascere, nella prossima vita, nel Darfour (con tutto il rispetto per chi vi vive).
11 giugno 2011
Philip K. Dick - La Svastica Sul Sole
Ho finalmente letto questo noto romanzo del noto autore di fantascienza. Che in questo romanzo non parla di fantascienza (ucronia è la parola d'ordine della storia) ma di un mondo in cui Nazisti e Giapponesi hanno vinto la guerra e si sono spartiti il mondo (e gli Stati Uniti). All'interno di questa San Francisco dominata dai Giapponesi, i bianchi sono trattati più o meno come gli Afroamericani venivano trattati ai giorni nostri a quell'epoca (il romanzo è scritto nel '62) e vari personaggi si muovono in questa ambientazione, cercando di tirare avanti, cambiare e ritrovare o mantenere la propria dignità in questo mondo "alla rovescia". Interessante come l'I Ching sia illibro religioso onnipresente nella vita di tutti i personaggi (al posto della "nostra" Bibbia).
Sullo sfondo H. Abendsen, autore del libro "proibito" in cui si racconta di come i dominatori abbiano invece perso la guerra.
Sullo sfondo H. Abendsen, autore del libro "proibito" in cui si racconta di come i dominatori abbiano invece perso la guerra.
05 giugno 2011
Tales To Astonish #9: gli uomini preferiscono le...
GLI UOMINI PREFERISCONO LE ...
L’Ingegnere portò la sua Nuova Fiamma a casa propria.
Un villino nel quartiere residenziale nuovo, appena terminato di costruire, fuori città.
- Siamo i primi ad abitarci - annunciò impettito
- Siamo? - domandò lei
- Sono, perdona il lapsus - volle precisare lui
- ah, ok -
Entrarono in casa: un salotto appena arredato senza soprammobili, senza quadri, senza nulla che potesse ricondurre a chi vi abitasse.
- benvenuta nella mia umile dimora - disse lui chiudendo la porta.
La Nuova Fiamma non ebbe tempo di stupirsi di come il villino potesse risultare troppo grande per una persona sola: spinse l’Ingegnere sul divano, si tolse il vestito e gli saltò addosso.
I due si avvinghiarono, baciandosi e toccandosi. Lui mise le mani sul gancio del reggiseno di lei senza riuscire ad aprirlo.
- meno male che sei ingegnere - disse lei maliziosa.
Lui elaborò un sorriso di circostanza e spalancò le braccia in segno di resa.
- si apre davanti, tonto! - lo canzonò lei.
Fece il gesto per aprire la custodia di tante grazie, quando una suonata di clacson annunciò l’arrivo di un’automobile.
L’Ingegnere imprecò, e si scrollò di dosso la Nuova Fiamma. Si affacciò alla porta finestra che dava sul cortile: dal bagagliaio di una vettura una donna stava estraendo un grosso scatolone.
- cazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzo - fu il commento spassionato dell’Ingegnere.
La Nuova Fiamma lo guardò interrogativa tenendosi ancora coperte le tette.
L’Ingegnere afferrò il vestito della ragazza e glielo mise in braccio in malo modo, poi la trascinò per un braccio verso una porta in un angolo.
- resta lì dentro, e appena si libera la via esci. Chiama un taxi. Ce l’hai il cellulare? -
- si ma…. -
La frase della ragazza, che avrebbe fatto richiesta di essere informata sull’evolversi degli eventi, rimase interrotta: l’Ingegnere aveva già chiuso la porta che dava sulla cantina.
Si affrettò all‘ingresso, e aprì, non prima di essersi dato una risistemata.
-Ammmmmmoooooooooreeeeeeeee! - disse, aprendo alla nuova arrivata.
-Che sorpresa! Sei arrivata prima del previsto -
- eh! Che sorpresona! Potevi venire ad aiutarmi con lo scatolone, cazzo! - gli rispose la Moglie.
Lui prese lo scatolone ingombrante ma non pesantissimo che la donna aveva in mano. Conteneva alcune cornici con fotografie varie: il matrimonio, la luna di miele, alcune vacanze del loro periodo da fidanzati.
Lo appoggiò sul tavolo, prese la donna in braccio, e la portò su per le scale, diretto verso la camera da letto.
- ma, amore, fammi almeno fare una doccia! -
Lui la depositò in bagno, corse a prenderle asciugamani e accappatoio e le disse:
- tutto il tempo che vuoi, certe cose vanno gustate con calma - e uscì chiudendo la porta.
La Moglie si chiese come mai, da tanta fretta, ora l’Ingegnere dimostrasse tanta pazienza.
Questi restò dietro alla porta ad origliare che l’acqua fosse aperta. Dopodiché contò fino a cinque, e quindi scese di corsa: doveva controllare se la Nuova Fiamma se ne fosse effettivamente andata.
Aprì la porta che dava sulla cantina. Guardò dentro, e, da quel poco di luce che si proiettava giù dalle scale, la vide, accovacciata a terra.
- noooo! Ti ho detto di andartene! -
Si precipitò giù dalle scale, la prese per un braccio, e provò a farla alzare. La Nuova Fiamma non si muoveva. Non reagiva. Non respirava. Cazzo: era morta!
- cazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzo -
L’Ingegnere la lasciò andare, e si portò le mani alla bocca, in preda al panico.
Spingendola oltre la porta, doveva averla fatta cadere per la scalinata appena oltre all’uscio.
Cosa avrebbe fatto?
Risalì le scale, si appostò fuori dal bagno aspettando l’uscita della Moglie in accappatoio. La prese nuovamente in braccio e la portò in camera da letto.
- amore, resta qui, scendo a prendere del vino! -
In cucina tirò fuori dal frigo la bottiglia che aveva preparato per la Nuova Fiamma. La portò di sopra, fece ubriacare la Moglie, ci fece l’amore, e la lasciò sul letto addormentata.
Tornò di sotto, dalla Nuova Fiamma ormai Fiamma Morta. All’interno dello scantinato semi buio, cercò nel punto dove precedentemente era adagiato il suo corpo. Non c’era più.
- cazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzo -
La situazione richiedeva sangue freddo, e lui, cazzo, ne aveva da vendere. Era un ingegnere, non un ragioniere, un dottore, un avvocato, un grafico pubblicitario, un geometra, un architetto, un personal trainer, un fashion stylist (qualunque cosa fosse): uno stracazzutissimo ingegnere.
Accese la luce, e con la nuova illuminazione, la trovò: la Nuova Fiamma creduta Fiamma Morta stava in piedi in un angolo della stanza, emettendo piccoli rantoli monofrequenza.
Meno male: non era morta, era solo svenuta, ma si era ripresa.
La vide che gli si avvicinava, barcollante, ancora svestita, con il reggiseno ancora slacciato sul davanti che però non mostrava le sue grazie. Adocchiò il vestito di lei per terra, si chinò e lo raccolse.
- dai, muoviti, c’è mia moglie, se ti becca ci ammazza entrambi -
Le porse il vestito ma lei non diede segno di interessarsene.
Solo in quel momento lui notò come la ragazza avesse gli occhi vitrei, lo sguardo spento e… non respirasse.
- cazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzo -
Non era svenuta per poi riprendersi, era morta per risvegliarsi come zombie!
Prima che lui potesse girarsi e scappare, la Nuova Fiamma creduta Fiamma Morta ma in realtà Fiamma Zombie gli saltò addosso e iniziò a mangiarselo.
Lui urlò di dolore. Oh, come urlò!
Urlò talmente tanto che la Moglie, al piano di sopra, si svegliò. Preoccupata, si rimise addosso l’accappatoio e corse giù per le scale. Trovò la porta che dava sulla cantina aperta, e, riconosciuto che le grida provenivano da lì, si infilò oltre l’uscio.
Vide l’Ingegnere con addosso una donna.
- lurida baldracca! Ti insegno io a fare la zoccola con mio marito a casa mia! -
Raggiunta la Nuova Fiamma non riconosciuta come Fiamma Zombie, la Moglie ora Moglie Infuriata la percosse una, due, tre volte, ma lei persisteva a ignorarla.
- ti faccio vedere io! -
Li scavalcò, si diresse verso un angolo della cantina dove era appoggiato l’ombrellone da spiaggia, e lo sollevò, scaraventandolo in testa alla Fiamma non riconosciuta Zombie.
- e tra poco tocca a te, screanzato - disse rivolta al Marito Potenzialmente Fedifrago non riconosciuto come Marito Morto Divorato.
La Fiamma Zombie, finito il pasto proprio in quel momento, e indifferente alle percosse, si alzò e si girò verso la Moglie Praticamente Cornuta.
Questa vide la sua presunta rivale, con gli occhi vitrei, lo sguardo spento e… la bocca sporca di sangue.
La Moglie Praticamente Cornuta urlò di terrore. Oh, se urlò.
Poi la Fiamma Morta iniziò a mangiarla.
E la Moglie urlò di dolore. Oh, come urlò.
GLI UOMINI PREFERISCONO LE ZOMBIE
02 giugno 2011
Glen Duncan - L'Ultimo Lupo Mannaro
Proseguono le iperboliche recensioni di BLOGGHETE! Con un altro libro, dedicato a uno dei miei temi preferiti: i licantropi, aka lupi mannari, aka uomini lupo.
Praticamente a Jacob Marlowe viene comunicato di essere l'ultimo della sua specie, perché un'organizzazione che deve eliminare tutte le creature soprannuaturali e gli da la caccia ha fatto fuori il penultimo.
Lui, dopo 200 anni di nichilismo (e ti credo, si è ****** ** ****** che era pure *******!!!) ne ha abbastanza, e deciderebbe anche di farsi accoppare, se non fosse che... più di una persona ha più di un piano per lui, fino all'incontro con...
Libro accattivante, che sa come prenderti, scritto da un signore che ha il dono della "divagazione d'autore" senza mai essere noioso o farti perdere il filo, in una prose elegante che porta anche tanti spunti di riflessione sulla vita, con uno sguardo disilluso e agrodolce e un linguaggio che colpirà nel segno.
Fan di Twilight, siete avvisati: i vostri giorni stanno per finire!!!
Ah, è una trilogia. Attendiamo i due capitolo successivi.
L'autore
Il sito del libro
altre recensioni sparse per BLOGGHETE:
V Per Vendetta
X_Factor di P. David
Julia (Bonelli) Vs John Doe (Eura)
Lord Fenny di Calvaruso/Moratti
Praticamente a Jacob Marlowe viene comunicato di essere l'ultimo della sua specie, perché un'organizzazione che deve eliminare tutte le creature soprannuaturali e gli da la caccia ha fatto fuori il penultimo.
Lui, dopo 200 anni di nichilismo (e ti credo, si è ****** ** ****** che era pure *******!!!) ne ha abbastanza, e deciderebbe anche di farsi accoppare, se non fosse che... più di una persona ha più di un piano per lui, fino all'incontro con...
Libro accattivante, che sa come prenderti, scritto da un signore che ha il dono della "divagazione d'autore" senza mai essere noioso o farti perdere il filo, in una prose elegante che porta anche tanti spunti di riflessione sulla vita, con uno sguardo disilluso e agrodolce e un linguaggio che colpirà nel segno.
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Ah, è una trilogia. Attendiamo i due capitolo successivi.
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