film ben recitato, con personaggi ben caratterizzati e siparietti (peter-zia e
peter-gwen) realistici.
Peter è realistico, forse distante da quello fumettistico pre-diploma ma efficace. come personaggio mi piace.
Gwen non è quella fumettistica, ma è accattivante e intrigante. come personaggio mi piace molto.
zia May: la scelta di ringiovanirla e modernizzarla è azzeccata (i "vecchietti" di oggi lo sono meno di quelli degli anni '60), è "viva" e "reale". come personaggio è perfetto.
I DIFETTI, sono però che:
dura troppo: vuole condensare in un paio d'ore una serie di spunti che sarebbero utilizzabili per una stagione intera di un telefilm, dove sarebbero meglio approfonditi. questa mania di fare trilogie o film in serie, ci fa perdere quattro/cinque/sei anni di vita per vedere una storia che potremmo gustare meglio in altrettante stagioni televisive
l'origine dell'Uomo Ragno avviene con la morte dello zio Ben: in questa trilogia è invece centrale la figura dei genitori di Peter, che dovrebbe invece rammaricarsi di più per la morte dello zio (non ricordo come avveniva nel primo film di questa serie, però, ricordiamo, è "colpa" sua, in genere).
l'arrivo di Electro lasciava ben sperare per l'andazzo del film. si stava trattando il tema del "diverso" che acquista potere e viene frainteso nelle sue intenzioni. Poi però questa drammaticità viene trasformata in sfottò verso il medesimo...
lo scontro finale con Spidey è assolutamente impari. Electro è troppo potente e avrebbe potuto sconfiggerlo ben prima che l'intervento di gwen lo eliminasse.
l'arrivo di Harry Osborn è assolutamente gratuito, e serve solo a far schiattare la povera Gwen...
... che una volta morta, avrebbe dovuto essere una poltiglia di ossa, sangue e materia grigia. invece giace intonsa appesa alla tela e solo molto dopo spunta un rivolo di sangue dal naso.
Rhino. Mio dio. Un personaggio che nel fumetto aveva una storia tragica alle spalle qui diventa una macchietta. mancava solo che dicesse "spacco bottilia ammazzo familia".
Non so cosa dire. non impazzazzisco in attesa del terzo film. e non so nemmeno se andrò a vederlo.
Peter è realistico, forse distante da quello fumettistico pre-diploma ma efficace. come personaggio mi piace.
Gwen non è quella fumettistica, ma è accattivante e intrigante. come personaggio mi piace molto.
zia May: la scelta di ringiovanirla e modernizzarla è azzeccata (i "vecchietti" di oggi lo sono meno di quelli degli anni '60), è "viva" e "reale". come personaggio è perfetto.
I DIFETTI, sono però che:
dura troppo: vuole condensare in un paio d'ore una serie di spunti che sarebbero utilizzabili per una stagione intera di un telefilm, dove sarebbero meglio approfonditi. questa mania di fare trilogie o film in serie, ci fa perdere quattro/cinque/sei anni di vita per vedere una storia che potremmo gustare meglio in altrettante stagioni televisive
l'origine dell'Uomo Ragno avviene con la morte dello zio Ben: in questa trilogia è invece centrale la figura dei genitori di Peter, che dovrebbe invece rammaricarsi di più per la morte dello zio (non ricordo come avveniva nel primo film di questa serie, però, ricordiamo, è "colpa" sua, in genere).
l'arrivo di Electro lasciava ben sperare per l'andazzo del film. si stava trattando il tema del "diverso" che acquista potere e viene frainteso nelle sue intenzioni. Poi però questa drammaticità viene trasformata in sfottò verso il medesimo...
lo scontro finale con Spidey è assolutamente impari. Electro è troppo potente e avrebbe potuto sconfiggerlo ben prima che l'intervento di gwen lo eliminasse.
l'arrivo di Harry Osborn è assolutamente gratuito, e serve solo a far schiattare la povera Gwen...
... che una volta morta, avrebbe dovuto essere una poltiglia di ossa, sangue e materia grigia. invece giace intonsa appesa alla tela e solo molto dopo spunta un rivolo di sangue dal naso.
Rhino. Mio dio. Un personaggio che nel fumetto aveva una storia tragica alle spalle qui diventa una macchietta. mancava solo che dicesse "spacco bottilia ammazzo familia".
Non so cosa dire. non impazzazzisco in attesa del terzo film. e non so nemmeno se andrò a vederlo.
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