Il barbecue organizzato da Hector sarebbe un normale barbecue della Melbourne cosmopolita dei nostri giorni se... se non accadesse l'impensabile. Hugo, il putto tanto bello quanto pestifero, forse perché ancora allattato dalla mamma ed educato secondo i nefasti principi della più sfrenata anarchia, con grande disgusto di Hector e dei suoi, sferra un calcione negli stinchi di Harry. E il cugino Harry platealmente, lentamente, leva in alto il braccio a fendere l'aria e poi a colpire il bambino con uno schiaffo che echeggia nell'aria e incrina il crepuscolo. Da quel momento l'esile equilibrio di quella piccola comunità, fatta di culture e mondi differenti, crolla. E i risentimenti, i pregiudizi sociali e razziali, le differenze di sesso e di età, riaffiorano prepotentemente, a scavare abissi incolmabiliLa cosa affascinante di questo libro è che la trama viene portata avanti in ogni capitolo grazie alla narrazione vista dal punto di vista di un personaggio diverso. Se ne scoprono vizi, ipocrisie, idiosincrasie (che bello usare paroloni difficili) e ben pochi pregi. In una società multietnica (e a noi europei forse un po' sconosciuta) come l'Australia non possono che covare diffidenza, invidia e pregiudizio, amplificati dai difficili rapporti tra persone (mogli che odiano il cugino del consorte, che a sua volta disapprova il marito dell'amica della moglie e l'educazione che danno al figlio, finti alternativ-liberal che vogliono rovinare la gente per pura cattiveria mascherata da ricerca della giustizia). La storia è accattivante e ti prende (personalmente i capitoli dedicati ai due adolescenti me li sarei risparmiati, mentre avrei dato più spazio all'aborigeno convertito all'islam), ma ogni tanto nella lettura ci si perde e non si capisce più chi fa cosa e chi parla con chi. Uno scorcio di Australia, che a noi europei suona come un luogo sconosciuto, frammento di occidentalità sconosciuta e lontata, impiantata agli antipodi del nostro mondo. P.S.: ho appena scoperto che ne hanno fatto uno show tv
25 marzo 2012
Christos Tsiolkas - Lo Schiaffo
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