03 gennaio 2012

Arte, Futuro e Tecnologia tra Sogno e Realtà

Questo pezzo era stato pensato per un "e-magazine". Poi non si è fatto nulla. Mi dispiaceva tenerlo nel cassetto.


Tempo fa ero ad un pranzo organizzato da un amico che studia per fare l’architetto, il quale si era portato dietro due compagni di corso (che io non conoscevo e che non si conoscevano tra di loro). La discussione si incanalò sulle loro menate da studenti architetti (ogni categoria ha le sue menate, dovreste saperlo), e io, pur sapendo nulla, dal basso del mio diploma di scuola superiore, rimasi affascinato da una cosa scoperta in quel discorso: l’architetto progetta la casa, l’ingegnere fa in modo che stia in piedi. In pratica il primo è una specie di “artista” che si inventa gli edifici come vuole lui (o come vuole il cliente, come vuole la moda ecc…) e il secondo esegue i dovuti calcoli per capire in che modo il tutta stia su.

Da lì ho maturato l’idea che forse la strada giusta sarebbe quella opposta: costruire guardando il lato tecnico/tecnologico, poi abbellire con quello artistico.

Pensiamo ai primi pc: l’interfaccia DOS era orribile. Poi per fortuna è arrivata la cavalleria: Windows o/e Linux e la situazione è molto migliorata. Si può dire che un grigio scatolone utilizzato solo nei posti di lavoro, commercializzato, si sia abbellito fino a diventare qualcosa di quasi artistico (poi c‘è chi ne fa un utilizzo “corretto“ e chi no, ma questa è un‘altra storia).

Stessa cosa per i cellulari: da grigi citofoni portatili, oggi ci puoi fare di tutto. Perdendo però la loro caratteristica base: telefonare. E così tutti alla ricerca di applicazioni, giochi e gadget dietro cui perdere tempo. Tecnologia e arte sono stati scavalcati dal fashion e dal glamour. Oggi bisogna essere alla moda, esteticamente belli, e con la futilità che precede l’utilità?

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