19 luglio 2016

bloGGhete consiglia: Orange Is The New Black

Netflix è una figata. Ti spari uno dopo l'altro gli episodi di un telefilm. La cosa ti prende e ne vuoi di più... Vidi alcuni episodi di OITNB per caso su Mediaset Premiium. Grazie al servizio di streaming su pc, ecco che posso recuperare quello che mi mancava e proseguire... ed è OITNBmania!!!!

Mentre mi guardavo la seconda stagione, improvvisa, viene aggiunta la quarta (cosa già successa mentre visionavo Modern Family... questo Netflix mi fa regali inaspettati e ci becca sempre!).
Potrei recensire, dire di cosa parla, spoilerarvi i finali di stagione ma non sarò bastardo. Preferisco - in perfetto stile scuola media - fare la classifica delle detenute di Litchfield:


al terzo posto:

Aleida Diaz (Elizabeth Rodriguez).
In mezzo a tante ragazzine, spiccano un paio di milf/coguar che dir si voglia. Questa signora, multimamma di famiglia (da numero imprecisato di padri, sembrerebbe almeno due) tiene in fila le ispaniche del carcere.  Fino a quando, un giorno (primo episodio) si ritrova la figlia maggiore, incarcerata nel suo stesso carcere per lo stesso reato (e le ha pure fregato l'uomo...).
Ma dietro alle sbarre (che non ci sono), non dopo una serie di burrascosi faccia a faccia, saprà dar sfoggio di tutto il suo lato materno, quando proprio la figlia (Dayanara, l'attrice Dascha Polanco) ne combinerà una insieme a una guardia... SPOILER!!!





al secondo posto:

Lorna Morello (Yael Stone)
"una ragazza tutta cuore, tette e poco cervello" la definisce la sua "matrigna" in prigione. Ed è vero. Una pazza scatenata ma dolcissima nei modi e nei ragionamenti. Dalle lesbicate dei primi episodi, deciderà di troncare la relazione perché dovrà sposarsi con... l'uomo che l'ha fatta finire in galera? Salvo poi vendicarsi e sposarsi davvero, con un altro italoamericano che però non la racconta proprio giusta... e la sorella?
Segno del suo buon cuore, il gesto che darà origine all'epico finale della seconda stagione. ♥





menzione speciale:

Tricia Miller (Madeline Brewer)
Povera tossica. Un passato tragico l'ha portata per strada, quindi a Litchfield e quindi a Pornobaffo (che nel suo essere meschino é più bastardo di Kingpin e Lex Luthor messi insieme) e a una fine prematura.
Una più massiccia presenza le avrebbe potuto far insidiare la numero uno. Ma gli autori non hanno voluto.
RIP.







premio della critica:

Poussey Washington (Samira Wiley)
Le ragazze del "ghetto" (le detenute di colore, insomma) erano le più allegre della banda. Le vedevi sempre ridere, cantare, ballare, scherzare, dirsi parolacce (giocosamente). Tra di loro spiccava questa ragazzina di un metro e sessanta al massimo, per una quarantina di chili. Anche lei - SPOILER - farà una brutta fine, travolta da un misto di barbarie, ignoranza e goffaggine - FINE SPOILER -. Ma noi (io) amo ricordarla così, sorridente, nella sua biblioteca, a preparare alcol di nascosto e a tenersi fuori dai casini. Ci mancherai, piccola lesbica casinista e sorridente.






♥PRIMA CLASSIFICATA♥


MARITZA RAMOS (Diane Guerrero)

Lineamenti fini, pelle caffélatte, modi da ragazzina, trucco sempre impeccabile, un sorriso che ti stende. Sappiano che ha una figlia, della cui gravidanza ha scoperto solo al settimo mese. Vanitosa (taglio cesareo per non "slabbrarsi"), se non mangia abbastanza le si appiattisce il culo. Non capisce le barzellette e ogni tanto parla a sproposito. Una sprovveduta? Nossignori, perché nella sua puntata flashback sopriamo essere una truffatrice coi controfiocchi. Qualità che le tornerà utile per proteggere il contrabbando puzzolente inscenato tra la terza e quarta stagione, Purtroppo, questo non la salverà dalla "maledizione del pulmino" (iniziata con il già citato finale epico della seconda stagione), ma il suo carnefice, probabilmente, non avrà un buon inizio di quinta stagione... speriamo. Lei invece ci sarà, più bella che mai ♥♥♥.






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